VALSUSA, CONFERMATI I FUTURI LICENZIAMENTI ALL’ALCAR: RIASSUNTI SOLO LA METÀ DEI LAVORATORI

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VAIE – Licenziamenti all’Alcar di Vaie, non ci sono buone notizie. Giovedì 23 dicembre c’è stato un nuovo incontro di approfondimento tra il Ministero dello Sviluppo Economico, i sindacati e l’azienda che ha acquisito – dopo il fallimento – gli stabilimenti di Vaie e Lecce (la Aim srl, società del gruppo Ovv Spa).
L’azienda si è detta disponibile ad assumere subito 193 lavoratori degli attuali 383 dipendenti dell’Alcar di Vaie e Lecce, come già annunciato nel piano industriale approvato da tempo. Quindi solo la metà della forza lavoro. Le assunzioni saranno ripartite proporzionalmente tra i due stabilimenti in Piemonte e in Puglia.
Ma che fine faranno gli altri 190 lavoratori dell’Alcar in esubero? Ad oggi le notizie non sono positive. L’azienda si è presa l’impegno “ad assumere altri operai solo nel momento in cui ci sarà la salita produttiva delle commesse in corso di acquisizione”. Cosa assai improbabile vista la crisi del settore, sottolineata dalla stessa azienda proprio a proposito dello stabilimento di Vaie in forte difficoltà, che anche per questo motivo sarà totalmente riconvertito.
I 190 lavoratori che non saranno riassunti dalla nuova proprietà rimarranno quindi in capo al fallimento: per loro sono previsti 12 mesi di cassa integrazione  e l’attivazione delle “politiche attive del lavoro” (le varie iniziative per promuovere l’occupazione e il reinserimento lavorativo con i centri per l’impiego, ecc.) attraverso la Regione Piemonte e la Regione Puglia. Inoltre, ci sarà l’accompagnamento per i lavoratori che hanno i requisiti per andare in pensione (circa 45 dipendenti possono ottenere il congedo lavorativo entro i 3 anni).
Il 5 Gennaio 2022 è stata convocata una nuova riunione a Roma, alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico. A fronte di tutto questo, almeno una notizia positiva c’è: l’Inps ha finalmente autorizzato i pagamenti per la cassa integrazione straordinaria e quindi, se non ci saranno altri problemi, entro una decina di giorni dovrebbe esserci l’accredito degli arretrati e del mese corrente: i lavoratori non hanno ancora ricevuto i soldi.

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