AVIGLIANA – Si chiama Delfina Sigot, in arte Delfina o Delfi: scoprì la danza del ventre nel lontano 1994, annoiata da tutti i corsi in palestra e dai balli di coppia, e se ne innamorò.
A quei tempi era una danza quasi sconosciuta, anche un po’ tabù: iniziò gli studio come allieva inizialmente di Aziza, facendo parte della sua compagnia di ballo Kawakib. Si recò tantissimo all’estero per studiare con maestri internazionali, fino al conseguimento della certificazione per l’insegnamento.
Inizia a ballare con la compagnia, da solista nei ristoranti e locali, successivamente con le allieve, perchè Defina nel 2004 inizia ad insegnare. Da quell’anno ha una compagnia amatoriale di danze orientali, di tribal bellydance e di fusion, con le quali partecipa a serate, manifestazioni e spettacoli.
Nel corso degli anni, è stata scelta per rappresentare lo stile Gypsy caravan in Italia con la compagnia Caravan Project Italia, con la quale si esibisce anche all’estero.
Ma perché una donna dovrebbe fare danza del ventre? Per riscoprire la propria femminilità, per conoscersi e sfruttare le proprie potenzialità, sentendosi bene al di là dei canoni estetici che ci vogliono tutte belle, magre e giovani.
Questa è una danza delle donne, per le donne: sprigiona tutte le energie, la sorellanza e la complicità femminile. Ti fa sentire bene e bella, a tutte le età e con tutte le fisicità, e aiuta ad accettarti.
A livello fisico comprende il movimento di tutto il corpo; è molto consigliata sia a livello fisioterapico, per problemi di postura (schiena ed altro) sia a livello ginecologico e urogenitale. Quello che si nota durante i corsi è un grande cambiamento fisico, dovuto tanto anche dall’energia delle allieve: quando si lasciano andare i blocchi, anche il corpo è più bello.
Delfina ora insegna danza orientale e tribal presso la scuola La Flaca, ormai da tantissimi anni: “Ho visto tantissime allieve, la vita poi ti porta a fare anche scelte diverse. Rimane però una grande esperienza nella vita di una donna: a distanza di tempo, ancora sovente mi ringraziano per quello che ho dato e per me è la più grande soddisfazione.”
Non c’è limite di età nè di motivazione: solo la voglia di mettersi in gioco e divertirsi.
(Informazione pubblicitaria a cura della New Press)