dal CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE
CHIUSA SAN MICHELE – La Regione Piemonte si è resa intenzionata a inserire i lavoratori Savio di Chiusa San Michele, che avranno diritto a percepire l’indennità di disoccupazione, in percorsi di ricollocazione e riqualificazione professionale. Oggi è disponibile uno strumento, il buono servizi lavoro per disoccupati da meno di sei mesi, che i lavoratori interessati possono richiedere presentandosi presso i centri per l’impiego competenti per area territoriale di residenza o domicilio. Si tratta di laboratori specifici di politica attiva del lavoro che si propongono di migliorare l’occupabilità dei lavoratori. La stessa azienda, inoltre, ha garantito il proprio impegno per favorire la ricollocazione del personale in esubero in altre attività produttive della valle. Lo ha annunciato l’assessora al Lavoro Gianna Pentenero, nella sua informativa sull’occupazione in Valle di Susa, richiesta da Francesca Frediani (M5s), tenutasi mercoledì 20 settembre nella terza Commissione presieduta da Raffaele Gallo.
La Valle di Susa, dal 2008, ha visto la perdita del 33 per cento dei posti di lavoro complessivi. Frediani ha ricordato che il rapporto disastroso non giunge però inaspettato e che i lavoratori hanno lanciato l’allarme da tempo. Ha poi ribadito la posizione del M5s chiedendo alle istituzioni un impegno ed una strategia precisa per rilanciare la Valle.
Con riferimento ai casi più recenti – ha spiegato l’assessora – nel 2017 il “ramo Condove” della Lucchini spa (ex Vertek) in amministrazione straordinaria è stato acquisito da Mw Italia, del Gruppo Cln, attraverso un piano di riconversione aziendale seguito dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni pubbliche con l’obiettivo di preservare la realtà produttiva. Dallo scorso marzo, la società ha avviato la cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione aziendale per 72 lavoratori, per un periodo di due anni, durante i quali saranno realizzati gli investimenti e gli interventi di formazione per il miglioramento professionale dei dipendenti, previsti dal piano. Attualmente risulta che le attività di smantellamento di macchinari e attrezzature, che avrebbero dovuto avere inizio a giugno e terminare entro il 31 ottobre, sono iniziate nel mese di agosto, a causa di alcuni ritardi delle procedure di assegnazione e presumibilmente si concluderanno entro i primi mesi del prossimo anno.
Tra i casi recenti seguiti dall’Assessorato vi è poi quello stessa della Savio. L’azienda, che si occupa di progettazione, produzione e commercializzazione di accessori per serramenti in alluminio, ha sede legale a Chiusa San Michele e unità operative dislocate sul territorio nazionale. Nel corso degli incontri, svoltisi sia presso la Regione Piemonte sia presso il Ministero, la società ha ribadito che la comunicazione di dichiarazione di esubero avviata il 3 aprile scorso per 82 dipendenti (80 dipendenti nell’unità produttiva piemontese e 2 nell’unità di Trieste), è stata determinata sia dalla profonda crisi del settore edile, sia dai costi di produzione non concorrenziali. “Sin dall’inizio – ha spiegato Pentenero – abbiamo seguito la vicenda con grande attenzione, indicendo una serie di incontri durante i quali ha invitato la proprietà a valutare la possibilità di utilizzare ogni strumento utile a evitare i licenziamenti, a cominciare dal ricorso agli ammortizzatori sociali. Nonostante l’impegno della Regione, l’azienda non ha ritenuto di aderire a tale invito, ripreso anche dal Ministero del Lavoro, e il 5 luglio scorso è stato sottoscritto in sede ministeriale il mancato accordo che, nei fatti, consente all’azienda di procedere ai licenziamenti entro i 120 giorni seguenti”.
In Commissione si è poi parlato del Tavolo tecnico per le attività del cantiere di Chiomonte, con la partecipazione di Telt, Prefettura di Torino e sindacati, alla presenza dell’assessora al Lavoro e del commissario straordinario di Governo per l’asse ferroviario Torino-Lione, Paolo Foietta.
È stato condiviso il cronoprogramma che garantisce la continuità dei lavori e si è avviato un percorso con l’obiettivo di assicurare ai lavoratori l’occupazione fino a maggio 2018. Il primo risultato concordato è la garanzia dell’impiego per tutte le maestranze fino a gennaio. Inoltre, per traguardare l’obiettivo comune, Regione e Telt stanno studiando modalità, quali ad esempio le clausole sociali, per favorire l’occupazione dei lavoratori della Valsusa nei contratti per i lavori definitivi della Torino-Lione.
Per Frediani, molto critica, l’Osservatorio non sarebbe garante di tutte le istanze del territorio.