di CATERINA AGUS
SUSA – La malattia psichiatrica “vista” dai pazienti e comunicata attraverso la scrittura creativa. Questo è un progetto realizzato in Valsusa, in una comunità psichiatrica, la cui esperienza è diventata un libro.
Da alcuni giorni è disponibile sia nelle edicole che online la pubblicazione “Quello che rimane del Piccolo Principe nella malattia”: poesie, racconti e disegni degli ospiti della Comunità Psichiatrica “I Pini” di Susa, realizzati tra settembre e dicembre 2018 (edizioni Sillabe di Sale).
Il libro nasce da un service condotto dall’insegnante e scrittrice Maria Teresa Vivino, all’epoca Presidente e attualmente Segretaria del Lions Club Susa-Rocciamelone, che ha avuto lo scopo di utilizzare la scrittura come mezzo espressivo per raccontare la malattia psichiatrica dal punto di vista dei pazienti, affrontando alcuni tabù e il loro intrecciarsi con i piccoli aspetti della vita quotidiana all’interno di una comunità protetta.
Un viaggio reale ma anche simbolico, a quarant’anni dall’approvazione della Legge 180, meglio conosciuta come Legge Basaglia, dal nome dello psichiatra che la ispirò. Il progetto ha coinvolto gli ospiti della Comunità in una serie di incontri in cui sono state proposte diverse attività: lettura di brevi racconti e poesie, proposte agli ospiti in modo che ciascuno potesse elaborare un breve scritto seguendo la traccia indicata, visione di un film e ascolto e condivisione di narrazioni autobiografiche.
Ogni ospite è stato libero di scegliere la modalità espressiva che gli era più congeniale e infatti ne sono scaturiti disegni, poesie, racconti ma anche semplici scarabocchi. Il fil rouge di questo lavoro è stato il libro Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupery – una favola moderna che ha guidato gli ospiti in un lungo viaggio di ricerca dentro sé stessi e che ha dato vita a piccole esperienze condivise di scrittura e dialogo.
Al termine del progetto, il Lions Club Susa-Rocciamelone ha finanziato la realizzazione e l’acquisto di una serie di magliette personalizzate con le scritte e i disegni realizzati dagli ospiti, che sono state donate alla Comunità il Natale 2018.
“L’esperienza era stata talmente arricchente che abbiamo deciso di fare di più” spiega Maria Teresa Vivino “così è nata l’idea di narrare questa storia in un libro, che potesse raccontare la realtà della Comunità e il vissuto dei suoi abitanti attraverso le loro parole, i loro disegni e le loro emozioni. Confidiamo che questo progetto possa rappresentare un possibile modello per la realizzazione di altri laboratori di scrittura creativa”.
“Vogliamo ringraziare le diverse persone che sono state invitate a collaborare alla stesura del volume – spiegano dal Lions Club -Nicoletta Gava (direttrice del Centro Ipnosi ‘Nicoletta Gava’ e del Milton H. Erickson Institute di Torino) per la prefazione, Andrea De Luca (direttore e psicologo della comunità) per aver tracciato la storia dei Pini, Caterina Agus (antropologa) per aver raccontato la sua esperienza di coordinamento del laboratorio e la socia Chiara Joannas per aver condiviso i suoi ricordi e le sue emozioni”.
“Un grazie molto importante va anche alla direzione amministrativa e sanitaria della Comunità, rappresentata da Graziella Muscatello, da Giancarlo Pellegrino e a tutto il personale (Oss, infermieri ed educatori) che ha dato il suo supporto durante i mesi di lavoro in Comunità”.
Per ora l’ultima tappa di questo lungo viaggio, si concluderà nella prima decade di maggio con la consegna dei preziosi volumi agli ospiti e la presentazione ufficiale del service e del libro al pubblico, nella prima decade del mese di giugno.
“Molti conosceranno Alda Merini” continua Maria Teresa Vivino “Non nego di averla lungamente citata nel libro, ma credo che poter leggere questo lavoro letterario, correlato di immagini realizzate dagli ospiti, con disegni di eccezionale impatto emotivo, possa dare qualcosa ad ogni persona che lo leggerà, raccontando uno spaccato non sempre molto conosciuto della nostra società. Quindi ci auguriamo che il libro venga apprezzato e distribuito con successo”.
Iniziativa degna di merito e piena di merito.
Ma se sono tutti in giro per Susa!