di FABIO TANZILLI
SUSA – L’inchiesta che ha portato all’arresto di M. C., la maestra di Susa indagata per maltrattamenti verso alcuni suoi alunni della scuola materna di via Re Cozio, ha toccato anche il tema del cosiddetto “clima di omertà” che, secondo il tribunale di Torino, ci sarebbe nell’istituto didattico di Susa. Tra le carte delle indagini emerge che la collaboratrice scolastica avrebbe in almeno due occasioni segnalato gli strani comportamenti dell’insegnante al preside (nel dicembre 2016 e il 1° giugno 2017), prima di sporgere denuncia alle forze dell’ordine l’8 giugno 2017. ValsusaOggi ha intervistato il dirigente scolastico Franco Rousset, che dal 2016 è diventato reggente delle scuole primarie di Susa (oltre a guidare da anni l’istituto comprensivo di Bussoleno).
Preside Franco Rousset, come si sente?
Mi dispiace da morire per questa vicenda e spero che l’indagine della magistratura chiarisca i fatti al più presto. Spero che ci sia un approfondimento sui video e le intercettazioni che hanno portato all’arresto dell’insegnante, per capire meglio gli episodi che vengono contestati alla maestra.
Al di là delle opinioni, secondo il tribunale di Torino i video e le intercettazioni mostrerebbero inequivocabilmente un atteggiamento negativo e di maltrattamenti da parte dell’insegnante verso i piccoli. Come ad esempio le cartelline in testa a due bimbi…
Certo, anche se si trattava di semplici buste Crystal che non fanno male, sono gesti che non vanno mai fatti verso i più piccoli. Non sono atteggiamenti accettabili da parte di un’insegnante e non ci sono scuse o giustificazioni. Io per primo lo sostengo: è inaccettabile.
Lei conosceva la maestra?
Sinceramente ho visto poche volte M. C. da quando sono reggente delle scuole di Susa. Ho questo incarico solo dal 2016. Però quando l’ho conosciuta di persona, ho visto che aveva un atteggiamento positivo con i bimbi. Nella sua classe ci sono andato qualche volta e i bambini li ho sempre visti sereni, ancora ieri (mercoledì ndR) sono andato a trovarli e non ho riscontrato problemi o turbamenti. Anche i genitori ieri li ho visti sereni e in tutto questo tempo nessuno di loro mi ha mai posto problemi sulla maestra.
Ma è vero che la collaboratrice scolastica le aveva segnalato, già in passato, gli strani comportamenti della maestra?
Io mi ricordo la prima volta, nel dicembre 2016, quando mi aveva parlato di questi atteggiamenti inadeguati. Il tutto era avvenuto in via informale e riguardava il fatto che l’insegnante esagerasse nei rimproveri e nei modi di rivolgersi ai bambini.
Che cosa ha fatto dopo la segnalazione ricevuta nel dicembre 2016?
Non sono stato fermo. Dopo la segnalazione della bidella ho subito interpellato le altre insegnanti del plesso, chiedendo a loro di tenerla sotto controllo, verificare i comportamenti della maestra e di tenermi aggiornato per qualunque episodio. Dovendo guidare 25 plessi scolastici in cui lavorano 250 persone e che ospitano circa 1700 alunni, mi viene difficile controllare tutto in modo approfondito ed è per quello che avevo chiesto anche altri riscontri da chi lavora in via Re Cozio. Nei mesi successivi, dalle altre maestre di Susa, non mi sono mai arrivate segnalazioni su eventuali atteggiamenti “sbagliati” dell’insegnante arrestata. Mai. Ho anche esaminato il fascicolo professionale dell’insegnante e ho visto che non ha mai avuto richiami o problemi disciplinari in tutti gli anni di attività, né altre segnalazioni. Ma non mi sono fermato a questo…
In che senso?
Ho fatto delle mie ricerche personali sull’insegnante, interpellando altre persone che potevano conoscerla anche al di fuori della scuola, visto che opera nella comunità di Susa da tempo e svolge attività di volontariato. Da tutta la gente interpellata direttamente, ho sempre ricevuto risposte confortanti.
Cosa le era stato detto dalle altre persone?
Erano emersi solo commenti positivi. Anche il sindaco di Susa mi aveva riferito che M. C. è una persona stimata dalla comunità. Lei lavorava nella scuola di Susa da 24 anni e svolge attività di volontariato in città.
E poi? Ha ancora parlato con la collaboratrice scolastica?
Sì, abbiamo parlato più volte dei comportamenti dell’insegnante, anche se le date precise non gliele so dire. Io mi ricordo sicuramente un altro incontro avuto con la collaboratrice scolastica dopo le feste di Natale 2016: l’avevo vista, le avevo chiesto aggiornamenti e mi aveva detto che le cose andavano meglio…
Questo emerge anche dalle prime indagini. Ma poi mesi dopo, nel marzo 2017, c’è stato l’episodio denunciato dalla collaboratrice scolastica, dei presunti pugni alle gambe di un bimbo…
Sinceramente non ricordo questo episodio e non ricordo se la collaboratrice mi abbia mai riferito l’episodio del pugno. Non ho certezza che me ne abbia parlato, perché francamente non posso ricordare tutto. Ma sono sicuro che in quel caso sarei intervenuto con maggior fermezza. Questo episodio del pugno proprio non me lo ricordo.
Quindi quali criticità le sarebbero state segnalate?
Da quello che ricordo, la collaboratrice scolastica mi aveva riferito in particolar modo che M. C. gridava troppo e sgridava in maniera eccessiva i bambini. Io sinceramente non ho recepito, secondo quanto riferitomi, che questi atteggiamenti fossero un maltrattamento pesante verso gli alunni. L’ho recepito come se la maestra avesse un atteggiamento eccessivo nei rimproveri. E allora mi sono fatto un’idea diversa dalla realtà che invece è emersa, fino ad oggi, dalle indagini della magistratura. In base agli elementi che avevo in mano, non avendo mai ricevuto altre segnalazioni sull’insegnante, non potevo fare altro.
Non avrebbe potuto agire in maniera più incisiva?
Normalmente in questi casi ci vuole cautela. Non posso prendere provvedimenti disciplinari di rilievo verso il personale scolastico, solo sulla base di una segnalazione. Non avendo ricevuto ulteriori riscontri, segnalazioni e lamentele da altri collaboratori, genitori o maestre, mi sono tranquillizzato. Mi spiace, visto quanto è accaduto.
In questi giorni è emersa anche l’ipotesi che l’insegnante si comportasse così per “problemi di salute”, legati forse all’affaticamento e stanchezza dopo tanti anni di attività con i bimbi piccoli. Che ne pensa?
Dal punto di vista sanitario tutto questo a scuola non è mai emerso: tali problemi non mi sono mai stati segnalati né dalla diretta interessata, né dai suoi colleghi.
E adesso cosa farete a scuola? Lei ha intenzione di parlare con i genitori della classe dove insegnava M. C.?
Sì. Lunedì 29 gennaio ho convocato una riunione con le famiglie, alle 17.30, presso la scuola media in Piazza Savoia.
Non penso sia giusto diffamare una maestra dasilo che con spirito di sacrificio va a lavorare
Badando bambini .si e esagerato un po bisogna riconoscerlo.
siamo italiani brava gente pronti a dispensare plauso a destra e sinistra sempre che non tocchino i nostri figli egregio signor selvaggio gabriele, poi allora diventiamo impietosi e chiediamo giustizia…
Stimata un par di c…….i!!!!!Se questa insegnante (se la possiamo definire tale) si comporta in questo modo dopo anni di professione, io ritengo che debba essere allontanata PER SEMPRE dall’insegnamento. Insegnare ai bambini non è una professione è una missione e alcuni lo dimenticano. Ringrazio solo di non essere uno dei genitori di quei poveri bimbi maltrattati, altrimenti…… povera lei……
Il signor dirigente di arrampica sui vetri.
La responsabilità è sua, è la sua posizione che lo impone.
Si vergogni.
Io non gli credo, al preside. Chiaro che racconta la versione per tutelare se stesso. Apprezzo invece il coraggio della operatrice scolastica, che dopo visto l’inutilità delle segnalazioni al direttore, si era rivolta alle fdo. Questa coraggiosa signora ha messo a rischio il proprio lavoro, c’è da aspettarsi, che faranno di tutto, per screditarla. mentre la maestra, violenta con i bambini ma “stimata dal sindaco e da tutta la comunità” la faranno passare per vittima. Scrivo questa mia opinione, nella speranza di aver torto…
Indubbiamente l’insegnante ha utilizzato un linguaggio non adatto ai bambini, e non doveva permettersi di farlo. Però forse prima di definirla violenta, bisognerebbe aspettare le valutazioni della magistratura. Perché se realmente ha dato sulla testa ad un bambino delle buste crystal, gesto certamente non da fare, mi pare però esagerato definirla violenta, considerata la consistenza di queste buste che certamente non possono fare male a nessuno. E non sto dicendo che vada bene il gesto che ha fatto, tutt’altro, ma prima di lanciare giudizi bisogna aspettare le decisioni della magistratura. Indubbiamente il fatto che ci costringano a lavorare fino a 70 anni, per certe professioni è un grosso danno, perché con l’andare degli anni il sistema nervoso non sopporta più quello che si sopporta a 30 o a 40 anni, subentrano problemi di salute etc, per cui sarebbe opportuno che le insegnanti dopo una certa età potessero fare lavori di ufficio etc… e che non dovessero più restare sole con una classe intera di bambini. Inoltre mi spiace dirlo, ma i bambini nati negli ultimi anni, spesso sono particolarmente turbolenti e distruttivi, un po’ perché i genitori non insegnano più loro nessun tipo di educazione, li lasciano fare tutto quello che vogliono. Basta guardare certe scenette indegne nei supermercati dove i bambini si sentono autorizzati a toccare tutto, a buttare la roba in terra, a urlare se il genitore non compra prontamente quello che vogliono… Quando noi eravamo piccoli, bastava un no secco da parte del papà o della mamma e finiva lì, idem se si riceveva un rimprovero da un insegnante. Adesso invece mancano figure autorevoli nella vita dei bambini, non si riconosce più autorità a nessuno, e così spesso i bambini mancano di rispetto agli insegnanti fin da piccoli. Ovviamente quando si ha a che fare con 20 o 30 bambini con questo tipo di carattere, non è sempre facile mantenere la calma, soprattutto dopo una certa età. Ma ciò ovviamente non giustifica nessun maltrattamento da parte delle insegnanti. Però penso che il processo e le valutazioni debbano farlo i magistrati.
E giu a condannare una persona prima ancora che la magistratura abbia chiarito i fatti, con l’immancabile bulletto da quattro soldi di turno che minaccia “povera lei”….
Anche se in passato su altri temi non sono stato molto in sintonia con Gwen questa volta approvo l’accurato commento.
Ritengo innanzi tutto doverosa la presunzione d’innocenza in attesa di giudizio, requisito basilare di ogni Paese civile, lasciando alla Magistratura il compito di formularlo.
Riconoscerei solo a ciascun lavoratore/trice il diritto di valutare le proprie capacità con l’avanzare dell’età, dando a quanti/e se la sentono, essendo comunque obbligati/e a lavorare per via dell’innalzamento dell’età pensionabile, la possibilità di svolgere sino a fine carriera le mansioni per cui sono maggiormente qualificati/e ed aggiornati/e.
Condivido in modo particolare la riflessione sull’educazione dei genitori e su quella di conseguenza impartita ai loro figli, vittime incolpevoli di un grave scadimento culturale e civico, fenomeno tristemente presente in molte giovani famiglie.
Nitro 75 E’ perchè ci sono genitori Prepotenti come te, che invece di insegnare l’educazione al figlio , se la prendono con gli insegnanti ?
Luigi, mi auguro che non ti debba mai trovare in una situazione del genere, ma se dovesse capitarti, ti gireresti semplicemente dall’altra parte? Guardate che è vero che bisogna capire quale problema abbia fatto scaturire un comportamento del genere, ma da lì a giustificarla e persino difenderla mi pare che sia proprio un po’ troppo. Lungi da me essere violento, ma quando leggo queste notizie mi ribolle il sangue. Queste persone non hanno capito che l’insegnamento non è una professione ma una missione. Quando ero bambino io si aveva una maestra e basta per classe. E le classi erano numerose. Certo forse noi, bimbi di un tempo, eravamo più tranquilli; i nostri figli sono super stimolati da quanto li circonda e di conseguenza sono molto più vivaci. Sta a noi genitori cercare di moderarli. Ma nulla, RIPETO NULLA, giustifica un atteggiamento del genere. Questa insegnate deve essere allontanata dalla sua mansione e indagare sul perché chi sapeva non si è mosso. Le paure dei bimbi di adesso si tramutano in problemi durante la crescita. Se io sono prepotente, questa insegnante cos’è? Un mostro? Siamo seri per cortesia l’episodio è grave solo che finchè succede distante ci tocca, ma marginalmente. Ora che è avvenuto in casa nostra invece…..
Stando ad articoli più recenti, alcune frasi dette da questa insegnante potrebbero addirittura essere state travisate, o capite male, perciò continuo a pensare che saranno gli inquirenti e i giudici a dover dire se veramente questa persona è un mostro o se invece c’è stato un gigantesco fraintendimento… Mi chiedo solo, visto che insegnava lì da così tanti anni, come sia possibile che nessun bambino abbia mai riferito a casa di questi maltrattamenti verbali o addirittura fisici, e ci sia voluta una bidella per svelare l’arcano dell’insegnante crudele… Mi sembra un po’ strano, ma comunque penso che chi conduce le indagini sarà in grado di capire cos’è successo, e non si dovrebbe inneggiare alla violenza contro una persona senza ancora sapere bene cos’è realmente successo. In quanto al fatto che se l’insegnante strilla, poi si hanno problemi da adulti, allora io dovrei essere piena di problemi, visto che alle elementari ho avuto 2 insegnanti, una siciliana e una piemontese, e c’era la gara a chi strillava di più per farci stare bravi!! E che dire di mio padre che appartiene ancora alla generazione di chi ha preso castighi e bacchettate? Eppure non ha proprio nessun tipo di problema!! I problemi ce li hanno le nuove generazioni cresciute nella bambagia, che dall’adolescenza in poi affogano le loro insicurezze nell’alcool e nelle droghe leggere quando va bene, altri purtroppo non ne escono più e usano droghe pesanti. Ovviamente non tutti fanno quella fine, ma ce ne sono sempre di più. Non dico che sia il metodo giusto strillare, ma ha idea di cosa significhi attrarre l’attenzione di 20 persone che a loro volta urlano, corrono etc…? E badi bene che non le sto dicendo che sia giusto malmenare o apostrofare i bambini, ma ripeto quello che ho già detto, oggigiorno si vedono scene indegne di bimbi che dai 2/3 anni in su urlano nei supermercati, buttano cose a terra etc e i genitori non dicono nulla, perchè se danno una piccola sculacciata interviene telefono azzurro… e ribadisco che sono contraria alla violenza, ma una piccola sculacciata sul sedere non ha mai ucciso nessuno, come non ha mai ucciso nessuno un NO autorevole e senza appello… Adesso gli insegnanti si ritrovano classi intere di bambini che non sanno cosa voglia dire un no, una piccola sculacciata sul sedere, un castigo per un cattivo comportamento, e giustamente non devono toccare questi bimbi, ma se non possono manco alzare un po’ la voce per fare si che si siedano un attimo e collaborino con le lezioni, allora in classe deve vigere l’anarchia così che oltre a rimbambirsi a casa con le play station e i tablet e i cellulari e la tv, anche a scuola non imparino più nulla?? Secondo me è una deriva molto pericoloso che crescerà generazioni di deboli e ignoranti, non in grado di affrontare le difficoltà che purtroppo la vita presenta a tutti e non in grado per esempio di coniugare un verbo o di trovare una città su una cartina o di collegare gli episodi storici piuttosto che di fare semplici operazioni di calcolo, perchè se è vietata qualsiasi disciplina in classe, allora tanto vale lasciarli vagabondare per la strada. E ripeto che non mi piace la violenza, ma forse ora, a volte non sappiamo distinguere la disciplina dalla violenza.
Anche la raccolta quotidiana dei rifiuti o la battitura delle piste nel gelo della notte possono essere considerate “missioni”. Dov’è la differenza?
Forse nel pretendere da alcune categorie di lavoratori più di quanto saremmo disposti a pretendere da noi stessi, semplicemente autodefinendoci “non soggetti al vincolo della “missione”?