SESTRIERE, DUE ESCURSIONISTI BLOCCATI NELLA NEVE: SARANNO RECUPERATI LUNEDÌ MATTINA

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SAUZE DI CESANA – Domenica 24 novembre due escursionisti sono rimasti bloccati tra le nevi a Bessen Haut, frazione alpina di Sauze di Cesana. Sul posto operano vigili del fuoco, carabinieri e soccorso alpino.

Si trovano al bivacco Rattazzo a 2200 metri di quota. Intorno a mezzogiorno il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese è stato coinvolto nell’operazione di soccorso partita dopo la chiamata dei due escursionisti che non riuscivano a tornare a valle a causa della troppa neve caduta nelle ultime 48 ore, presumibilmente dopo aver pernottato nella struttura non gestita. Purtroppo per tutta la giornata le condizioni meteorologiche hanno reso impossibile l’intervento soprattutto a causa dell’elevato grado di pericolo valanghe (4 su una scala di 5) che renderebbe troppo rischioso raggiungere i due malcapitati via terra. Al contempo le ridotte condizioni di visibilità non consentono di avvicinarsi via aria con l’elicottero. Tra gli enti coinvolti (Soccorso Alpino civile, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco) si è deciso di aspettare il probabile miglioramento delle condizioni meteo atteso per la giornata di domani. Nel pomeriggio i due escursionisti si sono spostati dal bivacco per raggiungere un punto con rete telefonica e hanno effettuato una seconda chiamata in cui è stato spiegato loro di aspettare nel bivacco fino a domani.

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7 COMMENTI

  1. Allerte meteo, ponti che crollano, rischio valanghe e qualcuno ancora si ostina a mostrare scarso senso civico andando a fare escursioni quando il buon senso consiglia di restare a casa. Questi non sono escursionisti ma sono degli egoisti altamente imprudenti.

  2. Be per farli desistere, basta a fine operazione presentargli il conto del servizio…….Puoi pagare, bene, non puoi pagare, ti sdebiti facendo servizio assistenziale GRATUITO. Vedi che ti passa la fantasia d’andè a fè el fol per li in girula!

  3. Un paio di notti e un giorno di riflessione sulla mancanza di buon senso e sull’egoismo nel mettere a rischio la vita di
    soccorritori di incoscienti.
    Far pagare le spese dell’intervento è l’unica strada per far desistere i principianti sprovveduti dalle loro “imprese”.

  4. La parete nord del Cervino, sul versante svizzero, è liscia, buia, ghiacciata. Selvaggia e indomabile. Fino al 1965 era rimasta inviolata in inverno. Quando nel 1965 Walter Bonatti raggiunse la vetta del Cervino lungo la “mitica” parete nord, in un’unica scalata aveva conquistato almeno tre record: aveva aperto una nuova via lungo la parete più inospitale del Cervino, lo aveva fatto in solitaria e durante uno dei periodi più ostili dell’anno, in inverno.
    Era l’anno che celebrava il centenario della prima ascesa al Cervino e la grande sfida tra Whymper e Carrel.
    Bonatti decise di festeggiarlo tentando là dove gli scalatori Kaspar Moser e Victor Imbonden avevano fallito.
    Ci vollero quattro giorni e quattro notti prima di raggiungere la cima, da solo.
    Per Bonatti questa fu l’ultima impresa di alpinismo estremo, che gli valse la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica e il riconoscimento quale caposcuola dell’alpinismo classico solitario-invernale.
    Commento:
    Sembra un secolo, l’impresa di Bonatti fu acclamata in tutto il mondo.
    Oggi siamo sempre più pronti al biasimo.
    Restare a casa al primo allarme meteo è la negazione del coraggio e dell’ardimento che nei giovani dovremo coltivare.
    Imprudenza e superficialità sono la negazione della buona pratica alpinistica.
    L’uso immediato o quasi del telefono per chiamare aiuto lo è altrettanto.
    Bonatti, anche avendolo, ci avrebbe ben pensato prima di usarlo.
    I mezzi di soccorso oggi hanno potenziali imponenti ed è invalsa la pessima abitudine di avvalersene troppo spesso a sproposito.
    Che la lezione serva trasformarli in buoni alpinisti, amanti della montagna in tutte le sue condizioni, non solo quelle che google ogni tanto ci propone sul monitor.

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