Gentile Direttore,
ho letto con rammarico e preoccupazione il recente articolo dedicato alla attivazione della DAD alle 20.30 di sera: https://www.valsusaoggi.it/valsusa-dad-decisa-alle-20-30-bimbi-a-casa-e-genitori-infuriati/
e voglio portare la mia pubblica solidarietà alla Collega, di cui condivido non solo la scelta, ma la fatica nel gestire la straordinaria quotidianità di questo periodo.
Mi sorprende che i genitori, anziché apprezzare una Preside che lavora ben oltre il consueto orario di servizio per far fronte all’emergenza e per tutelare la salute dei suoi allievi, si lamentino davanti al portone sbagliato.
Vero, il dettato di legge parla di T0 e T5, di Tamponi a “tempo Zero” e poi a 5 giorni dalla scoperta di un caso positivo, per poter così consentire ai bambini della Primaria di restare a scuola in presenza, ma finché questi tamponi non vengono disposti dall’ASL è dovere del Dirigente garantire la sicurezza della classe e disporre l’attivazione della Didattica a Distanza, a qualunque orario del giorno. E se non ci si stupisce che un genitore o un docente referente Covid possa telefonare a un Dirigente, anche di sera (a volte tarda sera!) per esprimere preoccupazione, comunicare un esito di un tampone, chiedere consiglio e disposizioni, dovrebbe almeno valere l’inverso e si dovrebbe quindi rispettare con gratitudine chi non solo risponde alla chiamata, ma poi agisce di conseguenza, con tempestività e prudenza.
Suggerirei dunque, sommessamente, di rivolgere altrove la frustrazione, certamente anche comprensibile dopo mesi di pandemia. L’ASL TO3, in una riunione con i Dirigenti Scolastici, lunedì 10 ha comunicato l’impossibilità di far fronte a tutti i tamponi necessari per far funzionare e tenere aperte le scuole del territorio. Dunque, se il personale sanitario scarseggia, se i tamponi non ci sono (e ne mancano ben più dei citati 23, se anche in alta Valle ci sono 4 classi di Primaria al momento in attesa…) e se il sistema in sé, di tracciamento e controllo, è ormai collassato, il portone giusto davanti a cui protestare è forse quello della Regione Piemonte, da cui dipende l’organizzazione sanitaria. E non già quello di una Dirigente, colpevole di lavorare anche alla sera e, come in questo momento sta accadendo a più d’uno di noi, la domenica mattina.
Barbara Debernardi
Dirigente scolastica Lambert – Alta Valle di Susa.
Che covidiota!
Mi ritrovo perfettamente d accordo con Barbara Debernardi. Individuare le responsabilità in una gestione sicuramente superficiale ed altrettanto sicuramente volta al profitto e non al rispetto della salute pubblica è un dovere di ciascuno/a di noi
Concordo con la Debernardi, “chiamare le cose con il proprio nome” ti sei presentato!!.tu si che sei un covidintelligente!!
Chi mi ama mi segua!