di FABIO TANZILLI
CESANA / SAUZE DI CESANA – Era appena andato in pensione, solo quattro mesi fa, nel gennaio 2022. Salutato e ringraziato dalla comunità dell’alta Valsusa e dall’ex vescovo Nosiglia. Ma nella mattina di venerdì 20 maggio don Paolo Molteni, 91 anni, è morto. Era uno dei decani tra i sacerdoti della Diocesi di Susa. Per decenni era stato parroco di Sauze di Cesana, di Sansicario e Rollieres. Nato a Susa il 30 settembre 1930, ordinato sacerdote il 28 giugno 1953, don Paolo Molteni era un uomo dall’immensa cultura. Tra i suoi maestri nei primi anni di sacerdozio, in Germania a Bonn, don Paolo aveva avuto nientemeno che Joseph Ratzinger, diventato poi papa emerito Benedetto XVI.
Don Molteni era un maestro di Teologia, ha formato decine di sacerdoti della Valsusa e Torinesi, nell’allora seminario di Rivoli. Poi ricevette dal vescovo l’incarico di occuparsi delle parrocchie che si trovano sopra Cesana Torinese. Grazie a lui rinacque in particolare la splendida chiesa di San Restituto a Sauze di Cesana, distrutta da un incendio nel 1962. Un vero gioiello di arte e storia, tornato a brillare grazie all’impegno di don Paolo. “Ave Maria splendore del mattino / Puro è il tuo sguardo ed umile il tuo cuore / Proteggi il nostro popolo in cammino” era una delle preghiere che amava più recitare, come spiegano dall’associazione degli Amici di San Restituto: “Immensamente grati per l’amore dimostrato verso San Restituto e Sauze, tutti noi dell’associazione, ci stringiamo intorno ai famigliari in questo triste momento”.
Il funerale sarà celebrato nella cattedrale di San Giusto a Susa, lunedì 23 maggio alle ore 10. Dopo la cerimonia, la salma di portato sarà portata nella sua amata San Restituto a Sauze di Cesana, dove alle ore 12 si terrà la preghiera di suffragio, e la successiva sepoltura nel cimitero. Il rosario si terrà invece domenica 22 maggio, sia a Susa in cattedrale (alle 15.30) che a San Restituto a Sauze di Cesana alle 17.30.
Lo piangono tantissimi fedeli e la sua amata famiglia: i nipoti Maura con Gianfranco, Flaminio e Letizia con Daniele. I cugini Rita, Gianni, Luisa, Germano, Ermanno e Mimma.
E nell’agosto 2014 scriveva così: “Mi resta solo lo spazio per una benedizione perché il meglio succeda: la dignità umana sia salva, il bene comune sia perseguito, le creature si amino, il Vangelo, la sua bellezza e bontà ci guidi. E, se le cose stanno così, caro lettore, hai nelle mani il mio testamento spirituale”.