di GIULIA AGATE
SUSA – La rinascita del Teatro Civico: un progetto iniziato nel 2014 con l’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Gemma Amprimo. Tra il 2012 e 2013 furono trovati i finanziamenti: l’80% derivavano dai fondi dell’Unione Europa e il 20% dai fondi della Tav Torino-Lione. Lo Studio De Ferrari vinse la gara per la progettazione. Col mandato amministrativo successivo dell’ex sindaco Plano cambiò la “provenienza” dei fondi, ma non il progetto.
Questa mattina abbiamo parlato col vicesindaco Giorgio Montabone e l’assessore al patrimonio Giuliano Pelissero: “I lavori sono cominciati nel 2019, la conclusione era prevista nel marzo 2020, ma ci sono stati rallentamenti causati dalla scoperta di reperti archeologici (alcuni mosaici) e la pandemia” spiegano Montabone e Pelissero “pochi mesi fa sono stati terminati i lavori statici, mentre entro fine settembre si concluderanno i lavori del tetto”.
Probabilmente i lavori complessivi saranno conclusi entro il 2021. Il costo complessivo della ristrutturazione del teatro di Susa ammonta a circa 3,9 milioni di euro. Questo denaro coprirà anche una parte delle spese per la ristrutturazione della casa delle associazioni. L’obiettivo dell’attuale amministrazione Genovese è quella di trovare i fondi che servono per completare anche quell’opera, “intercettando” le eventuali quote rimanenti dal ribasso d’asta (utili ad esempio per l’impianto di riscaldamento e i bagni). La Regione Piemonte, il Comune di Susa, gli amministratori e i progettisti seguiranno passo dopo passo il progetto e ci aggiorneranno sulle novità.
All’interno del Teatro Civico sarà allestita anche una sala cinematografica. “Puntiamo molto sul rilancio del centro storico” spiegano Montabone e Pelissero. Un progetto che prevede anche l’apertura della “Biblioteca di valle” nell’ex sala tribunale (progetto iniziato dall’ex sindaco Plano) e l’ampliamento del parcheggio Oddone. Con queste iniziative Susa punta molto sull’incremento del turismo.
Egregio Direttore,
l’intervista dei due “signori” Montabone e Pelissero, pecca di alcune colpevoli omissioni. Il Progetto di recupero del Teatro Civico era nato con l’Amministrazione da me presieduta con un elaborato dell’Arch. Andrea Bruno specializzato nel settore del restauro architettonico di edifici storici e di musei (Castello di Rivoli) e pagato dalla Provincia di Torino ed era propedeutico alla richiesta di un finanziamento europeo con un cofinanziamento del Comune di Susa. L’Amministrazione Amprino ha ritenuto di rimaneggiare il progetto affidando uno studio di fattibilità all’arch. Ruffino e poi con una gara di progettazione con oneri a carico del Comune esaurendo così la disponibilità per il cofinanziamento. Da qui la decisione di collegarlo alle compensazioni, arrivate a bando europeo ormai scaduto. Nei cinque anni successivi siamo stati costretti a rivedere a nostra volta gli elaborati progettuali con una riduzione di spesa e la ridefinizione del percorso di affidamento che si è concluso con grande fatica immediatamente prima delle recenti elezioni. Vicenda estremamente complicata e con alcuni errori di percorso, ma riconosco a Gemma Amprino, la signorilità, la buona fede e l’impegno per questo recupero. Esperienza insegna che qualsiasi amministrazione pubblica, in un anno può fare “piccole cose” e che i grandi progetti comportano grande fatica e molto se non moltissimo tempo. I due “signori” intervistati probabilmente non hanno mai fatto neppure una telefonata su questo tema e dovrebbero avere, se non il buon gusto, almeno la decenza di assumere toni un po’ meno eclatanti da problem solving. Distinti saluti Sandro Plano
Finalmente una buona notizia e un po’ di cultura in valle…
sono felice che la cosa vada avanti e mi ricordo di Plano che parlava di questo recupero artistico. I sindaci cambiano ma se portano avanti le idee pratiche dei precedenti fanno bene.
Ancora una volta faccio fatica a comprendere le reazioni “scomposte” e agressive di Sandro. Mi pare nessuno dei due “signori” intervistati abbia avuto “toni eclatanti da problem solving” e soprattutto voluto prendersi meriti per l’ ”operazione teatro”. Ci mancherebbe! I due “Signori” si sono limitati a fare il punto della situazione attuale rispondendo alle domande della giovane e brava giornalista e a sottolineare l’importanza che il teatro potrà avere in futuro.
Che sia chiaro: si ringraziano tutte le amministrazioni, che si sono prodigate ad ideare, progettare, correggere finanziare e seguire il lungo iter burocratico. L’amministrazione Genovese ha la possibilità di realizzarlo, inaugurarlo (speriamo presto) ma soprattutto Susa e la Valle di Susa di beneficiarne. Quest’ultima è la cosa importante per la quale tutti dovremmo essere felici e soddisfatti indipendentemente dalle tifoserie. Punto.
Buona giornata