VALSUSA, ESCURSIONISTI DISPERSI AL GRAN PERTUS: RECUPERATI DAI SOCCORRITORI

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EXILLES – Dalle 20.30 circa di sabato 22 gennaio i vigili del fuoco e il soccorso alpino hanno attivato le ricerche per tre escursionisti dispersi nella zona del Gran Pertus. Sul posto c’erano le squadre dei pompieri di Susa e Chiomonte: i tre escursionisti sono stati ritrovati intorno alle 21.30 in buone condizioni.

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11 COMMENTI

  1. Prima che il legislatore “sicuritario” imponga qualche corbellerie per frenare i gitanti disorientati occorre fare alcune precisazioni :
    Prima di partire per una gita in montagna occorre pianificare il percorso, valutare le difficoltà, valutare il sentiero da seguire. Il tutto andrà commisurato alle proprie capacità ed al proprio allenamento. Se non si conosce la zona è meglio scendere da dove si è saliti. Se si accumula ritardo è meglio scendere prima che faccia buio. Occorre tenere nello zaino una pila frontale per far fronte ad eventuali ritardi che potrebbero costringere a proseguire con il buio. Poi ognuno si regoli ed adotti linee di prudenza. Perdersi in certe zone, dotate di sentieri, vuol dire, con tutta probabilità non aver adottato una condotta prudente oppure essersi dedicati ad uno sport non confacente con il proprio senso d’orientamento. A volte, per tenersi in forma, è sufficiente una passeggiata nei giardini di città, senza dover, per forza, percorrere sentieri di montagna.

    • Tutto vero. Ma per perdersi al Gran Pertus bisogna essere veramente degli imbecilli di proporzioni cosmiche. La difficoltà tecnica dell’escursione è tendente allo zero: sentiero perfettamente tracciato e segnalato e c’è persino la strada sterrata che arriva quasi a metà percorso dal Cels.

  2. Il legislatore securitario si è già attivato lo scorso anno.

    È entrato in vigore il 1° gennaio 2022 il decreto legislativo 28 febbraio 2021 n. 40, che prevede nuove norme sulla sicurezza nelle discipline sportive invernali e che all’art.26, comma 2, introduce l’obbligo di dotarsi di ARTVA, pala e sonda quando si pratica attività fuoripista e attività escursionistiche, anche con racchette, “in particolari ambienti innevati laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistano rischi di valanghe”. In parole povere, si amplia anche agli escursionisti e ciaspolatori il dovere di portare con sé questi dispositivi di sicurezza che fino ad ora erano richiesti solo agli scialpinisti e freerider.

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