VALSUSA, I DISSERVIZI DELL’INPS: “COSTRETTO AD ANDARE A TORINO, ANCHE SE C’È LO SPORTELLO A BUSSOLENO”

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Gianpaolo Richetto

di GIANPAOLO RICHETTO

BUSSOLENO / VILLAR DORA – Mi chiamo Gianpaolo Richetto, Vivo a Villar Dora e da più di quarant’anni lavoro come infermiere. Ho avuto la necessità di utilizzare gli uffici dell’Inps per valutare che cosa mi prospetta il futuro. Vengo a scoprire che per poter accedere ai servizi di questi sportelli, dovrei prenotarmi tramite un Call Center che risponde da Roma. Lo chiamo e mi si chiede a quale sportello voglio rivolgermi. Io vivendo in Valsusa propongo l’ufficio di Bussoleno. Prontamente mi viene detto che posso presentarmi in determinati giorni, ma solo al mattino. Cambio quindi il turno di lavoro, grazie alla collaborazione delle mie colleghe, e posso prendere l’appuntamento. Appena accettato il giorno e l’orario mi viene inviato un sms di conferma. Bene, mi sembra che tutto sia organizzato a dovere, e serenamente aspetto il giorno per presentarmi allo sportello di Bussoleno.
Il portinaio che mi accoglie quel mattino mi chiede di vedere il SMS di conferma, e pochi minuti dopo mi fa entrare nell’ufficio, molto grande dove mi pare di aver visto due oppure tre impiegati, ma nessun utente oltre a me in attesa. Un’impiegata mi fa sedere allo sportello e mi chiede come potesse aiutarmi. Con molto stupore mi espone che quello sportello Inps non era assolutamente al servizio delle persone che lavoravano nell’ente pubblico, e io come dipendente del servizio sanitario ne facevo parte, non capendo perché mi fossi presentato. Sbalordito comunico all’impiegata che il call center mi aveva proposto la sede di Bussoleno. L’impiegata mi risponde che noi, ex usufruitori dell’INPDAP, abbiamo solo diritto ad andare a Torino, e che lei più volte aveva chiesto ai suoi superiori di riferire tale informazione ai cittadini. L’impiegata mi ha infine detto l’unica cosa che poteva fare era di prenotarmi un incontro presso lo sportello di Torino, cosa poi, gentilmente eseguita.
Su quanto mi è successo vorrei fare alcune riflessioni: la prima, perché l’Inps utilizza un call center che non dà le in formazioni corrette? La seconda, perché i dipendenti pubblici della Valsusa non hanno diritto ad utilizzare questo servizio e devono forzatamente andare a Torino? Terza, e non meno importante: ho la sensazione che a noi che abitiamo in questa bella valle, progressivamente vengono ridotti i vari servizi per una teorica razionalizzazione dei costi, centralizzando sempre più le attività su Torino. Vengono soppressi i tribunali, ridotti i sevizi sanitari, gli sportelli delle banche e poste…e potrei continuare all’infinito.
Non ci si lamenti se poi i territori si spopolano e le città sono sempre più inquinate. Forse sto esagerando, ma io amo la mia valle e vorrei che avessimo gli stessi servizi della cosiddetta città metropolitana. Mi auguro che qualcuno mi possa dare delle risposte comprensibili e costruttive.

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10 COMMENTI

  1. Tranquillo, non c’entra la Valsusa, è proprio l’INPS che vive in un’altra epoca. Ci hanno messo quasi 3 anni a risolvere alcuni problemi contributivi che avevano tutti i dipendenti della mia azienda, facendo un pasticcio dopo l’altro. Ha dovuto pure intervenire il nostro sindacato. Si trattava di un problema tutti dell’INPS, una semplice “tipologia di contributi” sbagliata, roba che bastava un click su una applicazione, o cambiare un campo di un database. Fantascienza per l’INPS.

  2. Pur comprendendo lo sfogo, l’assurdità è che il contact center avrebbe dovuto sapere chè indipendenti pubblico sono servito solo a Torino perché è da considerarsi come un polo al pari di ferrovieri elettrici e simili. La gestione pubblica è gestita solo a Torino e tra qualche mese a Collegno. Lo dico con cognizione di causa.

      • Il motivo è semplice, gli ex INPDAP sono gestiti dalla sola direzione provinciale. Il motivo è legato ad una scelta dell’Ente. Dovuta anche alla carenza di organico che proviene dalla gestione pubblica. La stessa cosa vale
        a livello nazionale. Se chi va in pensione non viene sostituito, a causa di scelte politiche, va da se che il numero del personale diminuisce per forza di cose.

  3. Comunque anche io avevo ricevuto appuntamento per un dato giorno….Andato all’appuntamento non c’era nessuno ed era chiuso senza preavviso ed era un’apertura di Naspi dopo un fallimento..

  4. sono stato oggi (21 febbr) dopo aver chiesto appuntamento tramite call center ebbene: tutto ok orario ok impiegata gentile e competente che dire…….per me il servizio era perfetto

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