BUSSOLENO – Il Comune No Tav multa gli artisti No Tav. Succede a Bussoleno, dove si sta tenendo come in altri paesi l’iniziativa “WallSusa – Tre giorni di murales e graffiti contro il Tav”. Da ieri i promotori dell’iniziativa stavano lavorando sulla parete di un’abitazione in Piazza Cln, ma oggi i vigili urbani li hanno multati per occupazione non autorizzata di suolo pubblico. La sanzione di 169 euro è stata comminata al consigliere comunale di opposizione Francesco Richetto.
I MURALES DISEGNATI IN PIAZZA CLN E LA MULTA DEL COMUNE
Il foglio della multa è stato pubblicato sulla pagina Facebook di WallSusa: la violazione nasce dal fatto che hanno “occupato senza autorizzazione 9 stalli del parcheggio stradale ubicato in Piazza Cln, con gazebo, trabattello, cartelli di divieto di sosta e nastro visuale”.
La replica messa a verbale è la seguente: “L’arte non è un juke box, è finito il tempo dei mecenati. Un murales non è un intervento edilizio”. La polizia municipale ha anche ordinato la rimozione dei vari allestimenti e il ripristino dei luoghi. “Il sindaco Pd del Comune di Bussoleno molto probabilmente non apprezza l’arte di Escif – hanno replicato i promotori dell’evento -ovviamente noi restiamo e il lavoro continua”.
Il consigliere comunale di minoranza Francesco Richetto aggiunge alcune riflessioni sulla vicenda: “Da settimane come movimento no tav stiamo preparando con mille sacrifici in tempo ed energie l´iniziativa WallSusa. Un percorso nel tempo e nella valle artistico sviluppato appunto da artisti come Blu o Escif (che sta lavorando appunto a Bussoleno) quotati a livello mondiale e ritenuti dai critici il top dell´espressione contemporanea. Sono in valle per la nostra lotta, gratis come è nello spirito di liberazione artistica e riappropriazione degli spazi che li contraddistingue. Nelle scorse settimane, dopo aver ottenuto il consenso del proprietario, alcuni di noi sono stati in comune a presentare una bozza del lavoro da svolgere. L´amministrazione da subito ha storto il naso arrivando addirittura a chiedere una modifica completa del soggetto. Da qui nasce la pittoresca ma neanche troppo osservazione trascritta sul verbale di contravvenzione spiccato nella mattinata “l´arte non è un juke box ed è finito il tempo dei mecenati”. Che dire…avevamo dei critici d´arte in paese e non lo sapevamo. Il sindaco forse pensava di aver a che fare con un decoratore o qualcosa di simile. L´arte è libera, non si fa per denaro e non si esegue a comando. Nella mattinata di oggi contattati dai vigili, perplessi sui chiari ordini ricevuti direttamente dal sindaco abbiamo fortemente voluto che la sanzione venisse emessa. Non ci nascondiamo dietro ad un dito e deve finire il tempo delle ambiguità. Spezziamo dunque una lancia in favore degli uffici che hanno dovuto eseguire degli ordini ingiusti e in quanti della maggioranza hanno espresso la loro solidarietà. Ci sarà tempo anche per loro di uscire dall´ambiguità e di scegliere che idea o progetto di paese costruire. Allo stesso modo raccoglieremo i soldi della multa che non abbiamo però intenzione di versare nelle casse del comune o peggio in un bilancio, stipendi degli amministratori compresi che non condividiamo (molti oggi si chiedevano ad esempio chi fosse l’assessore alla cultura, la sola domanda già di per sé una risposta). I soldi verranno devoluti alla comunità di Bussoleno, siamo sicuri anche più di quelli richiesti, trasformando una triste e medievale sanzione in una speranza per chi soffre o chi lavora veramente per il paese”.
Se quella e ARTE ; la multa è stata troppo piccola .
Visto che è un consigliere comunale a maggior ragione doveva dare l’esempio facendo la domandina come tutti i mortali.
Auguro ad Ugo e Luigi di godersi a fondo la creativa polentata di domenica prossima. Esempio di arte e cultura sicuramente il linea con i loro gusti e, temo, con quelli dell’assessorato alla cultura.
Siamo contro la classe politica che non rispetta le regole, però quando è il nostro amichetto del nostro comune………….ma sono solo ragazzi
Gent.mo Direttore,
resto su questo pezzo per inerenza nel ricordarle l’incredibile assenza della Sua testata all’AlterVertice di Venaus di sabato scorso.
Sul sito di presidioeuropa potrà comunque trovare un accuratissimo kit media.
Darei infine soddisfazione al Signor Ugo ricordandogli che confondere travi con pagliuzze non giova comunque a che li riceve, sopratutto quando non sono indirizzate solamente all’occhio.
Prima di tutto, mi chiedo, se quella casa ha dei proprietari ed è abitata, se sono d’accordo che i muri di loro proprietà siano imbrattati in quel modo… poi, obiettivamente, quel disegno è proprio brutto!! Bussoleno è già basta brutta così in Via Traforo, con quelle case tutte decadenti, verniciate forse 70 anni fa, tutte grigie e nere, e la sfilza di negozi chiusi, sembra una città fantasma, dopo una certa ora fa pure paura passeggiare … Per riqualificare la via, ci vorrebbero delle belle tinte pastello sulle case, come fanno in Liguria, lato strada e lato fiume, e poi, su quel muro, previa autorizzazione dei proprietari della casa e del Comune, ci vorrebbe un bel paesaggio con le nostre montagne,pieno di verde e di azzurro del cielo, che attragga le persone a Bussoleno, invece sembra che ci sia la gara a rendere il Paese sempre più brutto!
…e a proposito di liberazione artistica e di riappropriazione degli spazi, forse è ora di dire che non tutto ciò che è fatto con la vernice è arte, e che esistono delle regole in una società civile che vanno rispettate, quel “quadro” incute disgusto, non è certo la riproduzione di un Van Gogh, e chi l’ha dipinto non è Michelangelo! E’ bruttissimo, quando uno esce di casa vorrebbe vedere qualcosa che lo fa stare bene, non una bruttezza simile!
Una volta li chiamavano imbianchini scarabocchiai ; adesso sono ” artisti ” , e rispecchiano la mente e la cultura dei loro sostenitori.
Luigi, disgustato dall’arte continua a non pronunciarsi su quanto trovi gustosa la polenta e artistiche le polentate.
Gwen, che vorrebbe la Liguria sul Lungodora probabilmente troverebbe una figata le finte gondole di Las Vegas.
Gwen e Luigi forse non di sono accorti che opere Blu sono già presenti da tempo in Valle, che nel tunnel della Maddalena Virano e soci con grande dispendio di denaro hanno provato a fare la stessa cosa e che Paul Cezànne, di ascendenza valsusina, ha dato lustro all’impressionismo senza dover imitare Michelangelo o volgersi comunque al passato.
Venerdì 22 alle ore 21,00 a Venaus, WALLSUSA potrebbe offrire loro l’occasione per un importante arricchimento personale.
Ma lei sa realmente chi è Paul Cezanne per paragonarlo a quella bruttura? Se vuole difendere un’ideale, posso capirla, ma sostenere che quell’imbrattata sul muro di una via già orribile sia artistica, è praticamente impossibile!! Magari avessero riprodotto un Cezanne, e lo dice una persona che preferisce di gran lunga Van Gogh, Rembrandt, Vermeer nonché Monet, Manet etc, ma anche Cezanne era un pittore di tutto rispetto, per quanto ne so provenzale, e non un imbrattamuri qualunque… che poi abbiano imbrattato anche il tunnel della Maddalena non cambia nulla, ci sono quadri che quando li guardi, per così dire ti migliorano la giornata e altri che fanno venire la gastrite!! Ah, dimenticavo, le gondole non mi interessano, forse si potrebbe imparare dai paesini francesi al di là della frontiera che utilizzano i fiumi per fare rafting, ma le gondole le lascerei al loro posto a Venezia, mentre invece, in quella lugubre e bruttissima via Traforo, una bella mano di colore tinta pastello dal giallo all’azzurro al rosa, sicuramente darebbe a Bussoleno un aspetto più curato e meno tetro, ma cosa lo dico a fare, qua in Valle ormai i paesi sono uno più decadente dell’altro, non si capisce perché un turista dovrebbe soggiornarvi….
In quanto alla polenta, che problema c’è?? Ogni paese ha la sua sagra, non in Valle di Susa ma ovunque, in Italia e all’estero. In Piemonte la polenta è stato uno dei piatti principali per secoli, e se una volta l’anno serve a fare arrivare un po’ di gente anche in un Paese brutto come Bussoleno, ben venga!
Paragonare gli scarabocchi, alle opere di Cezànne ; mi scompiscio dalle risate.