VALSUSA, IL FORTE DI EXILLES DEVE RIAPRIRE: “NON BASTANO 20 GIORNI ALL’ANNO, LA REGIONE CI ASCOLTI”

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EXILLES – Il Forte di Exilles, vero tesoro d’arte del Piemonte, quest’anno è rimasto aperto meno di un mese, dal 4 fino al 26 agosto. Davvero troppo poco, per un territorio che ha una forte vocazione turistica, in una zona vicino agli impianti di sci di Vialattea e Bardonecchia, così come alle località di villeggiatura dell’alta Valsusa.

La Regione Piemonte è proprietaria del Forte di Exilles, per queta ragione i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno scritto una lettera unitaria al governo regionale, per chiedere un incontro urgente e valutare la riapertura per un periodo più ampio. Oggi i dirigenti sindacali Sabatino Basile (responsabile nordovest Cisl), Maurizio Poletto (responsabile Cgil per la Valsusa) ed Enzo Francabandiera (responsabile Uil per la Valsusa) si sono recati direttamente a Exilles per denunciare questo disservizio.

“Abbiamo inviato una lettera ufficiale alla Regione Piemonte per chiedere un incontro e affrontare il problema” spiegano i tre sindacalisti “In particolar modo ci è stata espressa disponibilità verbale dal vicepresidente Fabio Carosso e con questa lettera chiediamo una data ufficiale per l’incontro. Da parte del Comune di Exilles c’è piena disponibilità a fare la sua parte per valorizzare questa preziosa risorsa”.

“Vogliamo esprimere la nostra posizione sulla chiusura al pubblico di un bene culturale e di welfare così importante – spiega Basile – il Forte di Exilles ha un valore fondamentale per la promozione turistica del Piemonte, per il territorio della Valsusa e per l’economia, insieme al museo del Castello di Rivoli e alla Reggia di Venaria, che al contrario del Forte sono aperti tutto l’anno. Noi come sindacati vorremmo proporre in tal senso alla Regione Piemonte un progetto “triangolare” con i tre poli turistici e culturali collegati: il Forte di Exilles, il Castello di Rivoli e la Reggia di Venaria Reale. Due sono aperti tutto l’anno e manca il terzo, i turisti sarebbero contentissimi. Manifestiamo la nostra contrarietà per il mancato utilizzo del Forte. Non possiamo assistere ad un’apertura al pubblico limitata a una sola volta all’anno per neanche un mese, circa venti giorni. Il Forte di Exilles deve essere riaperto per un periodo più ampio, sia per il valore culturale che per il settore istruzione, oltre che per il turismo. Deve essere visitato dalle scuole, è un luogo di cultura che può ospitare incontri e convegni. Senza dimenticare che siamo vicini alla Francia e può essere un polo di attrazione per visitatori d’Oltralpe. Il Forte di Exilles aperto, ha un’importanza sia in estate che in inverno, visto che Exilles si trova vicino alle piste di sci della Vialattea e di Bardonecchia. E nella stagione estiva può essere meta di migliaia di visitatori italiani e dall’estero. Abbiamo già visto quest’estate, nei pochi giorni di apertura, il successo che ha riscosso. Sono stati ospitati eventi e concerti importanti. La riapertura ha un valore anche per il welfare occupazionale. Non possiamo assistere a questo “fermo macchina”, noi lo definiamo così, da anni. La situazione si deve sbloccare”.

Sulla stessa linea Maurizio Poletto: “Al Forte ci lavorano, durante l’apertura, dieci persone, ma in realtà l’indotto è molto più ampio: dai negozi al bar ristorante, quindi è opportuno riaprire la struttura per più tempo. Dal 4 agosto al 26 agosto, come fatto quest’anno, non basta. A fine luglio sono arrivati al piazzale del Forte di Exilles i pullman con turisti che speravano di visitare la struttura, e invece hanno trovato le porte chiuse, con tutta la gente fuori. E non si può scaricare sul Comune questo compito: da parte loro hanno già favorito la riapertura con l’associazione Amici del Forte e grazie a loro è stato possibile fare qualcosa, con i grandi eventi organizzati dal Festival “Borgate dal Vivo” e dall’Associazione Revejo, che hanno ottenuto grande successo. Però non si può andare avanti con finanziamenti dell’ultimo minuto, per pochi giorni all’anno e senza una programmazione. In estate sono passate da qui tantissime persone: si tratta di un patrimonio sprecato, e per questo ragioniamo su una riapertura almeno per i tre mesi estivi. Le risorse sono sempre diminuite nel corso degli anni, passando da 100.000 euro, a 40/50.000 euro”.

Un concetto ribadito da Enzo Francabandiera: “I venti giorni circa di riapertura ad agosto sono stato un successo, con circa 9.000 visitatori. Per questa ragione non possiamo vedere il Forte chiuso per tutto l’anno, e con questa lettera facciamo pressione sulla Regione Piemonte, che su questo tema non deve essere insensibile. Il nostro obiettivo è ottenere almeno al riapertura estiva per tre mesi. La gente anche quest’estate arrivava qui e trovava tutto chiuso, siamo sicuri che la Regione Piemonte saprà ascoltarci e trovare una soluzione”.

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