VALSUSA, IL FURTO DELLA FOTOTRAPPOLA E L’APPELLO DI UNA MAMMA

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di GIOVANNA BONFANTE

OULX – Cara ValsusaOggi, sabato 23 novembre, dopo la bella nevicata dei giorni scorsi sono salita con mia figlia Ilaria al rifugio Rey nei cui pressi, all’inizio della stagione aveva posizionato una foto trappola per avere filmati utili per un esame universitario sulla fauna selvatica.
Nel periodo estivo, lavorando al rifugio era per lei molto facile monitorare il funzionamento e la presenza, nell’autunno periodicamente saliva a controllare le registrazioni; poi con il sopraggiungere della neve aveva deciso di riportarla a casa.
Con enorme dispiacere oggi, raggiunto il luogo in cui era posizionata, abbiamo avuto la triste sorpresa di non trovare più il dispositivo che era stato ovviamente ancorato ad un alberello con una catenella e un lucchetto (impossibile pensare ad un oggetto abbandonato!).
Inutile cercare di descrivere il dispiacere e la delusione di una ragazza di 20 anni per il furto subito (era un regalo di compleanno), ma soprattutto per perdita di fiducia nel mondo circostante; chi può avere voglia di fare un’ora di camminata nei boschi, in salita per rubare un oggetto del valore di un centinaio di euro e di utilizzo particolare?
Chi può trarre profitto da un simile furto? In una realtà che dovrebbe o potrebbe vivere di turismo come si presenta un ambiente di questo genere?
Sicuramente questo scritto non cambierà nulla della nostra situazione, ma vi prego comunque di condividere il più possibile per evitare altri spiacevoli eventi, e se qualcuno dovesse avere notizie della foto trappola e volesse renderla alla stazione dei carabinieri di Oulx,che sono informati del fatto, ci renderebbe un gran favore!

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17 COMMENTI

  1. Stessa cosa successa a mio figlio nei dintorni della mandria. Purtroppo sono quei reati che vengono classificati come minori, ma importanti per chi li subisce.

  2. Il colpevole una capra , il cervello da capra
    come quel tale che usa spesso questo questo termine ed è un esperto …..di arte del furto

  3. Spiace molto leggere queste cose, anche se, purtroppo, oggi il senso civico è carta straccia. Attenzione però che il posizionamento di fototrappole è assoggettato al GDPR per la privacy. Senza alcune attenzioni (fra cui un cartello visibile che riporti i dati previsti) comporta un illecito qualora le aree siano di accesso pubblico (es bosco non recintato). Addirittura gli enti di controllo non le potrebbero utilizzare per sanzionare reati amministrativi (solo penali) senza relativo cartello. Italietta che difende i furboni ? Purtroppo si.

  4. C’é sporcizia nei boschi ormai come sulle spiagge, le ruberie e i vandalismi non mancano mai, però va detto che istintivamente in questo caso qualcuno potrebbe aver scambiato questi apparecchi con qualcosa di ausilio al bracconaggio, strappandoli via.

  5. Innanzitutto la fototrappola non può essere piazzata in luoghi privati non accessibili senza un permesso dei proprietari, né in luoghi privati ad accesso pubblico, o pubblici, senza adeguata segnalazione e protezione dei dati salvati, tantomeno in parchi dove serve anche l’autorizzazione scritta. Ipotizzando che questo permesso o autorizzazione ci fosse, il furto è uno dei rischi a cui si deve essere preparati quando si piazzano apparecchiature incustodite in luoghi pubblici. Piangere dopo serve a poco. Comunque esistono fototrappole con pannello solare che possono trasmettere i dati con una SIM 4G telefonica. Costano di più (nemmeno tanto) ma se l’aveste usata non avreste perso nessun dato e sapreste anche chi l’ha presa perché i dati vengono salvati direttamente sul cloud in tempo reale.

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