VALSUSA, IL FURTO DELLA FOTOTRAPPOLA E L’APPELLO DI UNA MAMMA

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di GIOVANNA BONFANTE

OULX – Cara ValsusaOggi, sabato 23 novembre, dopo la bella nevicata dei giorni scorsi sono salita con mia figlia Ilaria al rifugio Rey nei cui pressi, all’inizio della stagione aveva posizionato una foto trappola per avere filmati utili per un esame universitario sulla fauna selvatica.
Nel periodo estivo, lavorando al rifugio era per lei molto facile monitorare il funzionamento e la presenza, nell’autunno periodicamente saliva a controllare le registrazioni; poi con il sopraggiungere della neve aveva deciso di riportarla a casa.
Con enorme dispiacere oggi, raggiunto il luogo in cui era posizionata, abbiamo avuto la triste sorpresa di non trovare più il dispositivo che era stato ovviamente ancorato ad un alberello con una catenella e un lucchetto (impossibile pensare ad un oggetto abbandonato!).
Inutile cercare di descrivere il dispiacere e la delusione di una ragazza di 20 anni per il furto subito (era un regalo di compleanno), ma soprattutto per perdita di fiducia nel mondo circostante; chi può avere voglia di fare un’ora di camminata nei boschi, in salita per rubare un oggetto del valore di un centinaio di euro e di utilizzo particolare?
Chi può trarre profitto da un simile furto? In una realtà che dovrebbe o potrebbe vivere di turismo come si presenta un ambiente di questo genere?
Sicuramente questo scritto non cambierà nulla della nostra situazione, ma vi prego comunque di condividere il più possibile per evitare altri spiacevoli eventi, e se qualcuno dovesse avere notizie della foto trappola e volesse renderla alla stazione dei carabinieri di Oulx,che sono informati del fatto, ci renderebbe un gran favore!

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