IL PROGETTO PER VALORIZZARE L’AREA DEI MARESCHI A SANT’ANTONINO

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DAL COMUNE DI SANT’ANTONINO DI SUSA

SANT’ANTONINO DI SUSA – I Mareschi diventeranno un’area naturalistica di eccellenza grazie a un progetto presentato ad aprile nell’ambito dei finanziamenti previsti dal Programma di Sviluppo Rurale per le aree umide. Un’iniziativa che muove dalla collaborazione fra l’amministrazione comunale e i due ragazzi del servizi civile, Andrea Vinassa e Umberto Maritano, da poche settimane operativi presso il Comune, che si sono resi disponibili a curare tutte le fasi progettuali e di coordinamento lavori e a inoltrare la domanda.

La richiesta di finanziamento riguarda la valorizzazione e il miglioramento della conservazione dell’area “Mareschi”, sito ad alto pregio naturalistico per la presenza del Tritone crestato e dell’habitat prioritario “foreste alluvionali ad Alnus glutinosa”. A curare il progetto, Elio Giuliano, esperto ambientale, tutor dei ragazzi del servizio civile, già guardia-parco all’Orsiera Rocciavrè, che negli scorsi anni ha progettato e curato, in collaborazione con l’amministrazione comunale, la realizzazione di uno stagno per la conservazione degli anfibi e la riqualificazione di un canale in cemento per la didattica. Il suo sogno, vedere l’area completamente funzionale dal punto di vista dello sviluppo dell’ecosistema, si sta trasformando in realtà grazie all’opportunità di finanziamento europeo. La misura specifica sostiene la realizzazione di siepi, filari, aree umide e altri interventi atti a favorire la biodiversità, a migliorare acqua e suolo e prevede risorse a completa copertura dell’importo effettivamente sostenuto.

Il progetto interessa due aree di proprietà comunale: una nei pressi dei campi sportivi, l’altra sulla strada per la Borgata Mareschi. Il primo intervento consiste nella realizzazione di un ulteriore stagno, dotato di isolotto al centro, collegato con lo scarico dello stagno attuale in modo da raddoppiare così l’area a disposizione per la fauna anfibia. Per rinaturalizzare la zona è stato previsto l’abbattimento selettivo di essenze arboree non locali volto a favorire la ricolonizzazione dell’ontano e per mettere in sicurezza lo stagno.

Lo stato attuale della seconda zona, in prossimità della Borgata Mareschi, è caratterizzato da canali isolati di acqua stagnante, substrato prevalentemente colonizzato da larve di zanzare. In questo ambito il progetto prevede un miglioramento della regimentazione idrica con la realizzazione di una rete di fossi finalizzata a semplificare le operazioni di trattamento antizanzare. Inoltre il ricircolo delle acque favorirebbe la creazione di condizioni ottimali per la colonizzazione da parte delle numerose specie vegetali caratteristiche di questi ambienti, tra cui a mero titolo di esempio la famiglia delle Cyperaceae. Un ulteriore obiettivo che si vuol raggiungere riguarda il contenimento dell’espansione della Robinia, già presente ai margini del bosco umido, potenzialmente dannosa per la biodiversità locale.

La progettazione ha dato la possibilità ai ragazzi del servizio civile di applicare le conoscenze acquisite durante i percorsi di studio a favore della collettività, Umberto Maritano nell’ambito dello studio di fattibilità ambientale, Andrea Vinassa nella cartografia. Questa opportunità ha permesso loro di interfacciarsi con le procedure amministrative e di verifica dei requisiti che precedono la stesura di un progetto.

La richiesta di finanziamento ammonta a 17.300 euro, la Regione ha 90 giorni di tempo per stilare le graduatorie e, qualora il finanziamento venga concesso, i lavori inizieranno in autunno e si concluderanno, come richiesto da bando, entro fine anno.

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