di MAURO MINOLA
OULX – Qualche anno fa, proprio su queste pagine, recitavo il de profundis per la galleria Seguret (o dei Saraceni) e della strada militare 79 del Pramand. Era stata appena chiusa al transito dal Comando del Genio militare di Torino, perché minacciava di franare, con grave danno per il transito di auto, moto o pedoni. C’era la minaccia – reale, non era solo una voce – che i militari, allora proprietari della rotabile, volessero chiudere per sempre la galleria facendone brillare le volte con le mine. Mettendosi così al riparo da qualsiasi responsabilità.
Sarebbe però scomparsa non soltanto una delle più belle strade militari dell’arco alpino occidentale, ma anche una grande testimonianza della storia della nostra valle.
Per fortuna, tutto ciò non si è avverato. Grazie al coraggio e allo sforzo delle tre amministrazioni comunali di Salbertrand, di Oulx e di Bardonecchia e alla tenace opera del Consorzio forestale dell’Alta Valle di Susa, che hanno dapprima acquisito dal Demanio dello Stato la proprietà della rotabile e poi promosso e finanziato i lavori di recupero, dall’ottobre del 2018 la galleria e la strada sono state sistemate e, dalla primavera di quest’anno, saranno riaperte al transito.
Per fare il punto della situazione, ma anche per far conoscere meglio i beni che abbiamo sul territorio, l’Associazione 515a Batteria Monte Chaberton e il Comune di Oulx hanno promosso un incontro dedicato proprio alla Riapertura della Galleria dei Saraceni e alla Storia e al Turismo tra Pramand e Seguret, che si è tenuto il 3 gennaio nella sala consigliare di Oulx.
L’incontro, moderato da Ottavio Zetta, ha visto una grande partecipazione di pubblico: è una conferma di quanto sia sentita la necessità di conoscere e di tutelare il patrimonio storico e naturalistico delle nostre montagne, anche al fine di incrementare il turismo. Dopo l’introduzione del vice sindaco di Oulx Paolo Maria Terzolo, che ha fatto il punto sui lavori di risistemazione della galleria e della rotabile, particolare attenzione è stata dedicata alla storia: il mio intervento, incentrato sulla sistemazione difensiva dell’alta valle tra metà Ottocento e la Grande Guerra, ha aperto la serata. Quindi Eugenio Garoglio, giovane promessa della ricerca, ha portato il pubblico a scoprire i segreti della batteria Pramand, che sorge proprio sulla cima omonima, a picco sulla piana di Oulx. Un relazione tra storia e tecnica, che, grazie all’abilità divulgativa di Eugenio, non ha mancato di suscitare interesse nei presenti, in particolare nelle suggestive immagini d’epoca e nelle vicende dell’ultimo conflitto mondiale. Alessia Maria Giorda ci ha poi parlato delle “Donne in guerra”, figure che sono sempre state trascurate nelle vicende militari, ma che hanno rivestito ruoli di grande importanza, soprattutto al seguito degli uomini in armi. Non solo crocerossine, ma anche vivandiere, portatrici, mogli e femmes de plaisir…
Nella seconda parte dell’incontro, Massimo Garavelli, Presidente del Consorzio forestale dell’Alta Valle di Susa, ha descritto in maniera approfondita gli interventi di recupero della Galleria Seguret e della rotabile 79 del Pramand, testimoniando l’impegno delle tre amministrazioni comunali e del consorzio per il ripristino dei manufatti, ma anche quello a mantenerli sempre agibili, curandone la manutenzione. Ci sarà anche, come auspicato da più parti, una regolamentazione del transito sulla strada, regolamentazione che si rifarà a quella già in uso sulla strada dell’Assietta, ma coordinata, in modo da permettere a tutti di poter salire sul Pramand e allo Jafferau.
Infine Diego Drago, appassionato di bici da montagna e conosciuto operatore ciclo turistico, ci ha portato a fare un giro sulla rotabile del Pramand e, grazie alle suggestive fotografie di Gaetano Caputi, ci ha permesso di scoprire degli scorci un po’ diversi dal solito: grande impressione hanno suscitato le immagini delle colonne di ghiaccio che ostruiscono la galleria Seguret nel periodo invernale e che ne impediscono il totale passaggio.
Al termine della bella serata, il pubblico, che ha seguito con intensa partecipazione – un plauso, non succede spesso! – ha potuto vedere alcuni reperti del Vallo Alpino e delle uniformi della Guardia alla Frontiera gentilmente messe a disposizione da Alessandro Rebola.
Molto bene, una buona notizia. Finalmente si recupera un bene d’interesse storico e turistico.
Complimenti all’associazione Monte Chaberton per la passione e l’interesse che ci mettono per ricordare momenti di vita passata nelle fortificazioni del vallo alpino e salvaguardare opere come lo Chaberton e il Pramand con relative strade.
Andare alle vostre conferenze mi fa sempre piacere sentire parlare storici come Minola,Zetta,Garoglio ecc… se non fosse per loro la storia di questi luoghi andrebbe persa.
Continuate cosi’ complimenti!!!
Dobbiamo essere fieri delle nostre montagne, dei nostri confini e della loro storia.
Bravissimi Una iniziativa lodevole e ottime prospettive per una valorizzazione della nostra bella valle anche nel periodo estivo
Iniziativa stupenda. Sarebbe bello se qualcuno organizzasse visite guidate … io da cittadino di pianura non me la sentirei di andarci da solo …
Finalmente una bella notizia. Bravi!
ottima notizia,ma avrei un suggerimento forse impopolare. Come sulla strada per il colle del somellier fare pagare un pedaggio ai mezzi a motore