VALSUSA, IN PUNTA AL ROCCIAMELONE: IL RACCONTO DI UN FOTOGRAFO

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di BEN TIBBETTS (fotografo)

MONTE ROCCIAMELONE – Lo scorso fine settimana io e Valentine siamo saliti sul Monte Rocciamelone per trascorrere la notte nell’austera cappella-rifugio in vetta. Il cielo era sereno e in vetta si prevedeva una temperatura ben sotto lo zero. Nel rifugio non ci sono più né materassi né coperte… e per sbaglio ho dimenticato i materassini quindi abbiamo dovuto portare con noi tutto quello che c’era nel furgone: una vecchia coperta di lana che usiamo solitamente per coprire le bici sporche…! Il piano era quello di provare come sarebbe stata questa salita in un clima più fresco, più simile alle temperature di mezza estate nel periodo medievale, quando la montagna fu scalata per la prima volta. Mentre ci avvicinavamo dalla Valle di Susa sembrava esserci solo un leggero strato di polvere in cima. Tuttavia la prospettiva si è rivelata decisamente fuorviante e abbiamo trovato cumuli di neve profondi diversi metri. Il sentiero esposto si era trasformato in un ripido pendio nevoso punteggiato da contrafforti rocciosi misti. Se ci fosse stata una roccia solida a cui attaccarsi, la salita sarebbe stata molto più sicura con una corda! A 3538 metri, il Rocciamelone sovrasta la città di Susa (500 m) in Piemonte. Sorprendentemente (per chi ha visto il Monte Bianco o il Monterosa), per molti secoli il Rocciamelone è stato ritenuto la montagna più alta delle Alpi. A metà del XIV secolo Bonifacio Rotario d’Asti fu catturato dai turchi mentre faceva una crociata in Oriente. Durante la sua permanenza in carcere fece voto che, se avesse riconquistato la libertà, avrebbe fatto costruire una cappella in onore della Vergine sulla vetta più alta delle Alpi. Al suo ritorno si stabilì nei pressi di Susa e poi compì la prima ascensione del Rocciamelone il 1° settembre 1358. Nelle rocce sommitali fu scavata una piccola cappella e sul sito fu eretto un trittico in bronzo dorato. La pericolosa ascesa divenne presto un pellegrinaggio popolare. Come forse saprai sto lavorando a un libro sull’architettura e la storia dei bivacchi d’oltralpe… sto lavorando proprio su questa storia in questo momento… Nel caso tu stia cercando regali per la frenesia imminente, se i tuoi amici o la tua famiglia sono persone strane, allora potrebbe piacere loro la guida che ho recentemente pubblicato sulle vette dei 4000… Informazioni su bentibbetts.com!

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2 COMMENTI

  1. Immagini splendide, senza dubbio… ma bisogna mettere in guardia le persone dal salire in questa stagione… purtroppo da notizie recenti, una persona esperta è deceduta dopo una caduta e altri sono rimasti bloccati… è già pericoloso in estate se non si è esperti, figuriamoci adesso che ci avviciniamo all’inverno… non è per tutti affrontare una simile scalata, soprattutto in questa stagione…meglio non rischiare.

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