VALSUSA, INFERMIERI SENZA PROTEZIONI: “NON POSSIAMO GARANTIRE L’ASSISTENZA DOMICILIARE”

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

COMUNICATO DEL SINDACATO DEGLI INFERMIERI NURSIND

L’assenza dei dispositivi di protezione individuali presso i servizi dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) dell’Asl To3 mette a rischio l’erogazione del servizio e delle prestazioni.

Nonostante il documento di valutazione del rischio biologico redatto dalla stessa azienda preveda l’utilizzo di mascherine FFP2 , di camici/grembiule monouso, guanti, occhiali di protezione, occhiale mascherina/visiera, i servizi ne sono sprovvisti oppure hanno una fornitura limitata a qualche giorno.

“In considerazione del fatto che non è possibile a priori essere a conoscenza del quadro clinico del paziente o dei parenti che vivono con il paziente, le prestazioni fornite dagli infermieri a domicilio sono definite dalla stessa asl a rischio molto alto” – dichiara Giuseppe Summa, Segretario Provinciale di Torino del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche. “A questo punto però se l’azienda non fornisce i presidi, l’alternativa non può che essere sospenderlo, non ci sono altre soluzioni”.

Le parole del Segretario Regionale del Nursind Francesco Coppolella: “La peculiarità di questo importante e fondamentale servizio domiciliare che vede impegnati con grande professionalità tanti colleghi ogni giorno, in un ambiente che non è quello ospedaliero, impone una attenzione particolare anche in virtù del fatto che alcuni di loro, proprio in considerazione di un rischio elevato, hanno contratto il virus e si sono ammalati”.

Ci aspettiamo che in tempi brevi possano arrivare i presidi idonei per permettere ai colleghi di potersi recare in sicurezza a domicilio del paziente nell’interesse dnella loro salute ma anche a tutela degli altri pazienti e colleghi, evitando di diffondere il contagio. concludono dal NurSind.

Nel frattempo NurSind prosegue la denuncia sulla carenza dei dispositivi di protezione individuale. Le fotografie non sono delle cure domiciliari, ma di alcuni reparti Covid-19.

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.