VALSUSA, INSEGUIMENTO IN AUTOSTRADA E SFONDANO LA BARRIERA DEL CASELLO: ARRESTATI

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VALSUSA – Numerosi i dispositivi di allerta che il Centro Operativo Polizia Stradale di Torino, competente per tutto il territorio del Piemonte e della Valle d’Aosta, riesce ad attivare in caso di emergenze e/o di comportamenti scorretti degli automobilisti che percorrono la nostra rete stradale e autostradale.

In data 13 aprile u.s., verso le ore 10, la sala operativa attivava le pattuglie di vigilanza sul tratto dell’autostrada A/32 Torino Bardonecchia in quanto un veicolo aveva eluso il pedaggio alla barriera di Avigliana proseguendo carreggiata in direzione Susa. Una pattuglia della Sezione di Torino – Sottosezione Polizia stradale di Susa – intercettava l’autovettura, una Suzuki Vitara di immatricolazione svizzera nei pressi dell’uscita della galleria Prapontin nel territorio del comune di Susa.

Non potendo effettuare alcun controllo in sicurezza sul posto, gli agenti invitavano gli occupanti l’autovettura a seguirli con la propria auto presso il comando, distante pochi chilometri. Durante il breve tragitto, appena giunti all’interno dello svincolo di Susa Est, proprio in prossimità della caserma, l’auto effettuava una manovra repentina e cambiando direzione, si reimmetteva sull’autostrada in direzione Francia.

Iniziava così un inseguimento a forte velocità su un tratto autostradale quasi interamente fatto di gallerie e con riduzioni di carreggiata ad una sola corsia per la presenza di numerosi cantieri con operai intenti all’esecuzioni di lavori stradali. Dopo circa una trentina di chilometri, nei pressi della barriera autostradale di Salbertrand, dove nel frattempo era stato allertato un dispositivo di blocco, la SUZUKI sfondava la barra di chiusura e proseguiva la sua folle corsa, con il parabrezza rotto per il violento urto, per altri 4/5 chilometri sino allo svincolo di Oulx Ovest dove, non fermandosi allo stop, entrava in collisione con una vettura.

I due abbandonavano l’auto sull’incrocio tentando ancora la fuga a piedi attraverso i boschi ed il fiume Dora Riparia, dove venivano bloccati dagli agenti che nel frattempo li avevano inseguiti anche a piedi. Venivano così fatti tutti i controlli del caso e si accertava che il Suzuki risultava essere stato rubato in Svizzera e i due erano di origine marocchina, di 31 e 22 anni, senza fissa dimora in Italia.

Visti anche i numerosi precedenti penali a carico di uno dei due, venivano entrambi sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per ricettazione del veicolo e il conducente arrestato per resistenza a pubblico ufficiale La Procura della Repubblica di Torino richiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale la convalida di tutti i provvedimenti presi a carico dei due.    Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari. Pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati sino a sentenza definitiva.

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15 COMMENTI

  1. Ancora due extracomunitari … non voglio immaginare quanti episodi deliquenziali vedremo nei prossimi mesi o anni, appena queste decine di migliaia di clandestini arrivati solo quest’anno si “ambienteranno” in Italia.

  2. Ma che cavolo significa: “Pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati”, quando sono stati beccati in flagranza di reato, addirittura opponendo resistenza a pubblico ufficiale?

    • Concordo,in questo caso il disclaimer poteva essere evitato.E tanto per cambiare argomento su queste pagine è stata riportata la notizia dell’incendio ai cavi delle telecomunicazioni lungo l’autostrada?

  3. Sono preziose risorse che fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare, manterranno le nostre pensioni, faranno figli al posto nostro e ci arricchiranno con il loro stile di vita?

  4. La stronzata finale della presunzione di non colpevolezza potreste risparmiarvela per non far girare i coglioni si cittadini onesti. Grazie

  5. Una conferma in più che le auto non dovrebbero essere ammesse sull’autostrada. Monopattini e poliziotti di corsa non sfonderebbero mai una barriera!

  6. Sono scappati perchè non conoscevano la legislazione italiana, altrimenti si sarebbero fatti tranquillamente intercettare ben sapendo che, espletate le (inutili) scartoffie di rito, sarebbero stati lasciati tranquillamente andare. Adesso impareranno come vanno le cose così, le millanta altre volte (perchè ce ne saranno, hai voglia se ce ne saranno…) che verranno infastiditi durante le loro simpatiche attività, non si scomoderanno più di tanto.
    E va già bene che non abbiano falciato qualche innocente.

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