VALSUSA, LA CAMPIONESSA NON VEDENTE REFOLO DAL GRUPPO RE ITALIA FRANCHISING

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BUTTIGLIERA ALTA – L’essenziale è invisibile agli occhi. L’aforisma, tratto dal “Piccolo Principe”, per molti è una sacrosanta verità. Per lei è senza dubbio qualcosa di più. Alla cerimonia inaugurale della nuova stagione di Re Italia Franchising, nella sede di Buttigliera Alta, era presente, tra gli altri, anche Alessia Refolo, 28 anni di Ivrea.
“Se vuoi puoi – Una vita al di là del buio” è il romanzo autobiografico che la giovane eporediese sta portando con sé in radio, in tv, agli eventi su e giù per la penisola e che ha presentato, nell’occasione, anche agli ospiti del Gruppo Re Italia. Nel suo primo libro racconta la sua straordinaria quotidianità.

Alessia Refolo, per chi non la conoscesse ancora, è una delle poche persone che possono dire di essere sopravvissute al neuroblastoma, un tumore infantile da cui nel mondo si salva solo un bambino su cinque. Aveva 18 mesi. Ce l’ha fatta, ma ha pagato un prezzo molto alto perché i farmaci le hanno danneggiato irrimediabilmente la vista. Alessia Refolo è una non vedente, ma la sua disabilità si limita a quelle due parole lì. Nella vita è un inno alla gioia. Campionessa mondiale paralimpica di arrampicata sportiva nel 2014, in Spagna. Medaglia d’oro al campionato europeo paralimpico di sci nautico nel 2018, in Francia.

Per i suoi capelli biondi, il fisico minuto, la grazia e i lineamenti sottili, la sua prima allenatrice di scalata l’ha soprannominata “Barbie Climber”. Da lì il passaggio a “Barbie Skier” nello sci nautico è stato un attimo. Alessia Refolo s’è diplomata in ragioneria e lavora in banca, alla Monte dei Paschi di Siena, vicino casa. Si prende cura del suo appartamento da sola. Ama uscire con gli amici. Vuole un bene dell’anima a mamma e papà, che l’hanno cresciuta con valori sani e principi saldi, insegnandole l’importanza dell’essere indipendente più di quanto un genitore qualsiasi sia tenuto a fare col proprio figlio. E vuole un gran bene anche alla sorella Chiara, più piccola di cinque anni, “che mi aiuta negli outfit, soprattutto in questo periodo”, scherza mentre spiega come riesca comunque a vestirsi da sola, senza difficoltà nell’abbinare i colori. Alessia Refolo è un esempio per tutti.

“Se vuoi, puoi” l’ha fatto scrivere sulla parete della camera da letto, in un grazioso appartamento a due passi dal centro di Ivrea. È qui, dove tutto è perfettamente “in pendant”, dai colori dei muri a quelli dei mobili e degli arredi, che vive sola questa bella ragazza dagli occhi color caramello, il sorriso sincero di chi prende la vita dal lato giusto, l’energia e una vitalità rarissime e preziose. “Se vuoi puoi è un mantra che porto dentro da sempre, mi permette di raggiungere qualsiasi obiettivo – ha raccontato alla prima di Re Italia Franchising -. Queste parole riescono a darmi la grinta per superare ogni tipo di difficoltà. Se vuoi puoi vale per tutti, e sempre. È necessario però tenere ben a mente due cose, a mio parere. Tanto per cominciare l’apertura verso il mondo: bisogna essere sempre positivi verso iniziative, proposte, occasioni che si presentano nel nostro percorso. Io non pensavo di fare l’arrampicata, lo sci nautico, di scrivere un libro: mi sono capitate perché ho saputo cogliere le opportunità. In qualche modo le ho viste… A questo punto, quando si individua l’interesse, il passaggio successivo è capire se il vuoi è davvero così forte. Quello cambia tutto: la testa ti porta dove vuoi arrivare, ma per afferrare l’osso e non mollarlo si deve davvero voler perseguire l’obiettivo che si desidera raggiungere”.

“Se vuoi, puoi” è anche uno dei tanti aforismi che campeggiano sulle pareti della nuova sede del Gruppo Re Italia. Due realtà differenti, quelle che vivono Alessia Refolo e i lavoratori dell’azienda di Buttigliera Alta. Eppure due realtà così simili nell’approccio alle difficoltà e alle sfide della vita. Ecco perché la sua testimonianza, alla presentazione di Re Italia Franchising, ha toccato corde e cuori di tutti gli intervenuti. “Se vuoi, puoi”: miglior auspicio per la nuova avventura del gruppo non poteva davvero arrivare.

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