SUSA – La consigliera regionale Stefania Batzella lascia il Movimento 5 Stelle. Lo fa in maniera dolorosa, spiegando le ragioni che l’hanno spinta ad abbandonare il gruppo dei grillini. Batzella, che prima di essere eletta consigliera regionale lavorava come ostetrica all’ospedale di Susa, in tutti questi anni si è battuta in ogni modo per la difesa della sanità pubblica e contro la chiusura dei punti nascite in Piemonte, in particolar modo quello di Susa. Ha diffuso una nota in cui spiega i motivi dell’addio, che pubblichiamo integrale.
“È una decisione sofferta ma obbligata quella di lasciare il gruppo del Movimento 5 stelle ma, ad oggi, non ci sono più le condizioni perché io rimanga. La solidarietà, il sostegno e la collaborazione che dovrebbero tenere legate delle persone all’interno di un gruppo consiliare sono venute meno già da diverso tempo, soprattutto da parte di alcuni colleghi. Ho principi e valori ben saldi, ho sempre lottato, per sensibilità personale e per appartenenza professionale, per le pari opportunità e contro le discriminazioni e per queste ragioni è diventato impossibile restare all’interno di un gruppo nel quale io per prima mi sento discriminata e lesa nella dignità.
Atteggiamenti subdoli mi impediscono di svolgere in maniera adeguata il ruolo per il quale sono stata eletta e di occuparmi in maniera incondizionata di alcune problematiche rispetto alle quali ho precise deleghe ed obiettivi. Non intendo più sottostare a dinamiche che non condivido né come rappresentante di un’istituzione né tantomeno come individuo.
Ultimo in ordine cronologico il caso ” baby pit stop” rispetto al quale la collega Frediani ha rilasciato, nei giorni scorsi, dichiarazioni di cui non sono stata minimamente informata e che ho appreso solo successivamente da comunicazioni inviate ai mezzi stampa. Si tratta di un progetto che mi ha vista coinvolta in prima persona come presidente della Consulta Elette e che ho portato avanti in modo trasversale coinvolgendo anche altre forze politiche poiché al centro c’era e c’è la famiglia.
Non è la prima volta che, non vengono rispettate le mie deleghe e competenze all’interno del gruppo, ignorando o non riconoscendo il lavoro svolto. Lo slogan “uno vale uno”, tra i principi fondanti del Movimento 5 stelle, sembra invece non trovare applicazione all’interno del gruppo, dove le gerarchie prevalgono sugli spazi, sul bene comune e sui meriti.
Intendo continuare a lavorare e a portare avanti, con tenacia e coerenza, le istanze della gente comune, così come richiesto dal ruolo che ricopro, dedicando particolare attenzione ai temi legati alla sanità, alle pari opportunità, alle politiche sociali e ai diritti civili. Non sono cambiata, ero e resto una donna libera. Sosterrò, senza alcun preconcetto ideologico, ogni tipo di battaglia politica che metta al centro la persona, cosi come mi opporrò a quei provvedimenti che non siano in linea con i miei principi e i miei valori”.
semplicemente simili a chi vuole, come negli altri partiti, aver la prima pagina calpestando chi ha lavorato
Che c’è sotto? Pochi,,,,,,,,,,,,,,?