Stazione di Susa, ore 7 del mattino di venerdì 25 settembre 2015. In attesa di sapere se in futuro lo Stato spenderà milioni di euro per costruire una nuova stazione internazionale in Val Susa (qui o a Bussoleno), intanto i pendolari viaggiano cosi. Con il nastro adesivo posizionaro al posto del vetro, proprio sulla finestra del treno. E non in estate, quando magari le temperature sono calde, ma in autunno, con il freddo che alle prime ore della giornata si fa sentire. Il tutto per colpa di atti vandalici, frutto di maleducazione e poco rispetto per i beni pubblici e della comunità.
La foto è stata scattata da un pendolare valsusino, Roberto Ronsil, che l’ha condivisa su Facebook e ha subito fatto il giro del social network. Una foto che vale piu di mille parole, che smaschera promesse inutili, ipocrisie, fanfaronate. Prima di pensare e progettare opere faraoniche, aldilà dell’utilità o meno, fate viaggiare ORA, in modo dignitoso, i valsusini che ogni giorno devono spostarsi per lavoro o studio. Di fronte a queste immagini, tutto il resto diventa fuffa. E tutta la retorica si scioglie come neve al sole, diventa sterile, fragile, patetico: come un nastro adesivo attaccato alla meno peggio, per sostituire la finestra di un treno.
Io invece le ho le parole, anche tre: sono rincominciate le scuole. Per tutta l’estate, magicamente, i treni hanno viaggiato senza alcun problema ai finestrini ma ora, con perfetto tempismo, rincomincia la storia dei finestrini rotti (e non solo) ad opera di questi “studenti” (?!!??!). Per sostituire un finestrino bisogna inviare la carrozza alle officine di manutenzione che stanno ad Alessandria: singolarmente sganciata dal resto del convoglio (con una manovra abbastanza laboriosa) oppure inviata con tutto il convoglio. Considerando che il servizio sulla Torino-Bardonecchia è di tipo metropolitano con trani cadenzati, ne consegue che essendo i treni tutti legati tra di loro da tempi di sosta molto stretti (circa mezz’ora a Torino, e Bardonecchia, un quarto d’ora Susa) qualunque soluzione si adotti non può che produrre grave perturbazione sulla circolazione, dai ritardi alla soppressione dei convogli concatenati. Per ovviare a questo, in via provvisoria, viene “pellicolato” il vetro, come nella foto fino a quando vi sia uno spazio temporale sufficiente per l’invio all’officina senza causare disservizi. Il personale a bordo treno cerca ovviamente di evitare l’insorgere di questi fatti ma non può essere onnipresente per cui, rincominciate le scuole, rincominciato il problema. Se molti di coloro che si lamentano dei questi fatti avessero passato più tempo ad educare i figli al rispetto delle “cose comuni”, non si dovrebbe assistere ad episodi simili e padri e madri non sarebbero costretti a fare i pendolari in queste condizioni su carrozze sfasciate spesso prorpio dai propri figli.
Penso che ci vorrebbero più controlli. Che le ferrovie investissero in personale che vigili sul treno, che non si lasci quindi tutto a carico di un unico bigliettaio, che da solo non è in grado di affrontare le prepotenze spesso non di una persona, ma di gruppi di maleducati, zotici e incivili. Un unico controllore, se diligente, puà mettere a rischio la sua incolumità personale e quindi non lo colpevolizzo se chiude un occhio. Ci vorrebbero quindi persone che controllino e che sanzionino, facendo pagare il danno a chi rovina con l’alternativa in caso di insolvenza di qualche giorno di carcere con relativa fedina penale macchiata. Il tutto ovviamentè, nel caso di minorenni (spessissimo è così) rivolto ai genitori.
Invece si preferisce risparmiare per avere i soldi per altro (ESEMPIO BUCARE LE MONTAGNE, perché fare questo rende molto a qualcuno) e se lasciano per parecchio tempo i treni rotti, che andrebbero invece subito riparati, con danno per tutte le persone civili ed educate che quando salgono sul treno avrebbero il diritto di trovarlo in ordine.