di REBECCA DE BORTOLI
BUSSOLENO – Nella mattina di lunedì 6 gennaio alcuni rifugiati hanno organizzato una iniziativa di protesta per le vie di Bussoleno. Da anni vengono assistiti quotidianamente dalla Croce Rossa, ma recentemente sono stati trasferiti dal polo logistico di Bussoleno, interessato da importanti lavori con i fondi del Pnnr, in alcuni container. “Non abbiamo abbastanza spazio, non abbiamo acqua calda” spiegano. I migranti hanno attraversato le vie di Bussoleno, passando dalla stazione ferroviaria in centro paese, per poi andare al mercato del lunedì in piazza, spiegando le ragioni della protesta. “Da due settimane l’acqua calda scarseggia, i servizi igienici e le docce non sono sufficienti per gli oltre 150 residenti, alloggiati nel cortile del Polo Logistico in container adibiti a camerate in cui in pochi metri quadrati sono stipati fino a 12 letti”. Dalle 8 del mattino, orario di apertura dei cancelli verso l’esterno, la protesta è partita con la denuncia e la richiesta di trovare una soluzione ai problemi più evidenti. I rifugiati, in molti casi presenti sul territorio da quasi due anni in attesa che la propria richiesta di permesso di soggiorno venga valutata dalla Commissione Territoriale – domanda che in molti casi verrà respinta – hanno denunciato “il sovraffollamento all’interno del centro, la scarsa qualità del cibo, l’inadeguatezza dei servizi igienici nonché la difficoltà di accesso ai servizi sanitari e legali di base”. Si sono lamentati anche riguardo il progetto promosso dal Comune di Bussoleno e la Croce Rossa, che li impiega in attività di volontariato per la pulizia degli argini delle strade e il taglio dell’erba (il progetto “Inclusione e Collaborazione”).
La replica della Croce Rossa.
In merito alla protesta, dalla Croce Rossa precisano che “I migranti erano guidati da attivisti no border e manifestanti. Le attività di accoglienza vengono gestite dalla Croce Rossa Italiana per conto della Prefettura di Torino; inevitabilmente la convivenza di persone così diverse tra loro, spesso con un vissuto difficile e con molte vulnerabilità, porta con sé criticità e tensioni che ogni giorno gli operatori della Croce Rossa cercano di affrontare nell’interesse esclusivo dei beneficiari ospiti. Non è un compito facile, ma l’impegno costante e l’umanità sono alla base dell’azione quotidiana con l’obiettivo di fornire accoglienza dignitosa e strumenti per una reale inclusione sul territorio, tutto ciò entro i confini di quanto previsto dalle norme e dalle indicazioni fornite dalle autorità. Ad oggi non erano giunte particolari segnalazioni rispetto a quanto rappresentato dagli ospiti; in ogni caso verranno approfondite le situazioni evidenziate risolvendo, se necessario, le eventuali criticità che dovessero emergere”.
Ma quanti soldi riceve la Croce Rossa per queste persone? Ma qualcuno controlla se i soldi vengono spesi per il benessere delle persone?
Perché non se ne tornano a casa loro? Perché non si mettono a lavorare come tutti noi per pagarsi l’ alloggio e il vitto??
“inevitabilmente la convivenza di persone così diverse tra loro, spesso con un vissuto difficile e con molte vulnerabilità, porta con sé criticità e tensioni.” Questo andrebbe messo in testa a chi li fa deportare in europa e a chi sostiene politicamente queste operazioni. Soccorso si, 2 anni fermi in un paese no.
Mi dici che non é possible utilizzare queste persone per lavori socialmente utili (pulizia tombini, raccolta foglie, …) pagandoli il giusto in modo da poterli (quelli che vogliono lavorare ovviamente) integrare nella società? Perché sprecare questa forza lavoro e portare queste persone verso la criminalità?
Se non stanno comodi possono tornare nei loro Paesi, qui non li vuole nessuno solo che in pochi hanno le palle di dirlo. I sinistri che li vogliono e li difendono che se li tengano a casa loro e se li mantengano oppure se ne vadano insieme a loro nei loro Paesi.
Poverini. A casa loro , nuotano , nell’aqua calda !
andate a lavorare
Tornate a casa vostra
Colpa degli “ACCOGLIONI”, di chi chiama qui tutta questa gente, promettendo vita facile nel paese del Bengodi. Loro si lasciano ingannare, attraversano il mare rischiando la vita per quel sogno di benessere, ma poi si trovano ingabbiati nelle situazioni di degrado, incapaci di uscirne con le loro forze. E chi riesce a scappare, finisce nelle grinfie dei caporali a lavorare in nero, per due soldi, oppure nel giro dello spaccio di droga. E poi ci si stupisce dell’odio che sviluppano nei nostri confronti. Italia, “un porto sicuro”? Non lo è per noi, figuriamoci per loro.
Vadano a Torino in centro, tra Porta Nuova e Piazza Castello a vedere come vivono i clochard ITALIANI costretti a diventare barboni per le difficoltà della vita, la perdita del lavoro, le malattie…e poi ne riparliamo. Manifestazione ridicola, sicuramente organizzata dagli stessi che lucrano sull’immigrazione senza freni che tanto piace al governo
Mi permetto di esprimere quanto segue, il popolo Italiano negli anni, per varie motivazioni, ha forse creato un flusso di emigrazione tra i maggiori in tutto il mondo. Vorrei però far notare che si emigra alla ricerca di opportunità di miglioramento del proprio stato di vita ricercando lavoro e stabilità Porto due esempi, gli Italiani emigrati in Belgio, PER LAVORO e, lavorando, morti nella tragedia di Marcinelle, e l’esodo degli Albanesi, del 91, che giustamente fuggivano da una guerra. All’epoca ne conobbi molti, individui dignitosi, avevano abbandonato quel poco che avevano ma gli era rimasta la dignità. Viste le scarse possibilità di far fortuna in Italia sono quasi tutti rientrati nel loro paese. Egregi Signori ospiti della Croce Rossa di Bussoleno / polo logistico, in Italia vi è carenza di operai privi di qualifiche specifiche, le miniere non ci sono più, ma ci sono tanti lavori umili, dignitosi dove cercare un po di dignità e, perché no, un futuro migliore.
Vogliamo Pane e Lavoro………..molto più Pane che Lavoro……assieme al companatico.
In merito alla protesta dei migranti di Bussoleno abitando nelle vicinanze noto che ce ne sono tanti per strada a passeggiare costantemente col cellulare in mano.
Chi paga l abbonamento dei cellulari, chi dà loro da mangiare ogni giorno, chi li veste, visto che sono vestiti in modo più che dignitoso
Potremmo noi forse pretendere pari opportunità se andassimo come migranti nei loro paesi d’origine.
Ma come si PERMETTONO DI LAMENTARSI..
A lavorare, a pulire i fossi pieni di foglie e terra, a pulire nei giardini delle scuole di Bussoleno e lungo la strada statale accanto al mercato piena di erbacce d’ estate.
Date loro lavori socialmente utili anziché permettere loro ANCORA DI LAMENTARSI.
Italiani del cazzo, tornatevene a casa!
Erano arrabbiati neri?
Ma lei è un vero rassista,nassista ed anche fassista!
Possibile che molti girano a zonzo senza occupazione tutto il giorno, tutti i giorni?
Perchè non si cercano o non gli danno una occupazione giornaliera magari a pulire il paese, strade, giardini, boschi, volontariato utilità per il paese chi li ospita?
Possibile che molti devono vivere a spese della collettività gratis????
Ma chi ha potere decisionale che fa, gioca sempre al gioco delle carte al pc tutto il giorno?
Io a 17 anni andavo a lavare i piatti per mettere i soldi da parte, non stavo seduta su una panchina a ubriacarmi di birra, poi la birra chi la fornisce chi la paga????
A lavorare.Come fanno tutti
Ma il comune che fa?
Dategli qualcosa da fare non è giusto che fanno niente tutto il giorno, una scopa e una paletta costano poco, se è il caso le fornisco io gratis. Il paese è in degrado sotto tutti i punti di vista.
Sono certa che alcuni se gli danno la scopa e la paletta tornano al paese di corsa.
In Italia tutti hanno il diritto di protestare e manifestare in modo pacifico contro il sistema e/o le istituzioni per migliorare il proprio standard di vita o contro determinate decisioni politiche . Poi nel 99% dei casi chi di dovere non se ne occupa affatto , anche qualora le proteste fossero giuste e legittime . Questo accade indipendentemente dal colore della pelle o nazionalità. Spero non si illudano troppo. Sicuramente c’ è da chiedersi dove sia posizionata la verità rispetto al dettagliato articolo. Sparare a zero nell’ una o nell’ altra direzione non pare risolvere gli eventuali problemi, ma solo a esacerbare gli animi
Secondo lei i cartelli di protesta sono stati scritti da chi protesta o da chi sta dietro e soffia sul fuoco?
Occupiamoli con un lavoro socialmente utile e poi se ne parla. Bussoleno ha bisogno di braccia forti.
Ridicoli loro….e chi gli scrive i cartelli di protesta…
Basterebbe chiudere quel posto che viene pubblicizzato come polo logistico di emergenza ed invece è un hub per far cassa.
Commenti da montagnini del c.zo.
Ande a ca! Ande a lavura’! Nei campi di cotone.
Con tutti gli hotel liberi e gli edifici pubblici nonché le case si poteva dare loro un luogo dignitoso. Anche perché i lavori sono temporanei. Serve essere umani non guardiani.
Franco, tu cosa,sei?