di ANDREA MUSACCHIO
AVIGLIANA – Futuro incerto per i dipendenti della Primotecs (ex Tekfor) di Avigliana. Dopo l’incontro all’Amma (Aziende meccaniche meccatroniche associate) di Torino, la dirigenza ha annunciato ai vari rappresentanti sindacali che l’obiettivo è vendere i macchinari obsoleti nei due stabilimenti e ottenere la liquidità per affrontare questi mesi. Solo a settembre verrà presentato un piano industriale.
Nonostante le preoccupazioni emerse dai vari dipendenti dell’azienda di Avigliana, al momento sembra che le ipotesi di ulteriori licenziamenti o chiusura siano lontane: “Durante l’incontro hanno spiegato che saranno proprio le ultime ad essere prese in considerazione – spiega Antonio Furfari, delegato Fiom Cgil – Non hanno mai parlato di questo. Il loro obiettivo è di fare cassa con la vendita di macchinari obsoleti. Non capiamo il perché di questa scelta. Sono macchinari ancora funzionanti e che interessano ad altre aziende. Penso sia più importante investire quel capitale all’interno dello stabilimento”.
Il sindacalista aggiunge: “Non vediamo da parte della dirigenza la volontà di risolvere questa situazione. Se questa azienda resta in piedi è anche merito degli ammortizzatori sociali, ma questi finiranno entro la fine dell’anno“.
Sono 270 le persone che lavorano all’interno dello stabilimento di Avigliana: “L’umore dei dipendenti è pessimo – prosegue Furfari – Sono preoccupati ed arrabbiati. Sono andati incontro all’azienda diverse volte: hanno accettato il Contratto di Solidarietà prima dell’emergenza Covid-19 e adesso, dal 1° giugno, ne hanno firmato un secondo, riducendosi lo stipendio del 40%. Abbiamo fatto anche la cassa integrazione a 0 ore. Però adesso vogliamo vedere da parte della dirigenza un po’ di volontà, cosa che non si è mai vista in questi 10 anni“.
Venerdì i rappresentanti sindacali incontreranno nuovamente la dirigenza per decidere quali macchinari cedere e ci dovrebbe essere un’assemblea delle Rsu. A settembre si terrà un secondo incontro, dove molto probabilmente verrà presentato un piano industriale: “Lo speriamo vivamente. Da quando la Primotecs ha acquisito l’azienda viviamo alla giornata, senza conoscere il futuro. Mai un piano di rilancio o di ristrutturazione” – ha concluso Antonio Furfari.
Questo stabilimento ex Teksid ha sempre avuto problemi da quando Teksid lo cedette a Tekfor. Nei primi tempi degli Anni Novanta, lo stabilimento era diventato il simbolo della componentistica in acciaio del gruppo Fiat ;poi nel 1996 lo stabilimento Teksid di via Plava a Torino all’interno del comprensorio di Mirafiori fu chiuso e i macchinari trasferiti ad Avigliana . Sfilatasi Fiat dai componenti in acciaio con cessione a Tekfor inizio’ una lenta ,ma costante fase di decadimento. Siamo giunti all’oggi con crisi continue e scarsa volonta’ di rilancio.Concludendo si puo’ affermare che queste lavorazioni, a caldo e a freddo dell’acciaio sono in una fase di declino irreversibile,Il sindacato si adoperi per trovare soluzioni alternative,senza insistere ulteriormente per mantenere attiva una lavorazione giunta al termine dei suoi giorni. Angelo Sandrone,gia’ quadro presso lo stabilimento Teksid di Mirafiori.