VALSUSA, LA STORIA DEL MISSIONARIO DON MASSIMO MIRAGLIO: 20 ANNI AD HAITI

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di CINZIA DEBERNARDI

CAPRIE – Domenica 7 gennaio la comunità di Caprie ha accolto con gioia e letizia Padre Massimo Miraglio, missionario camilliano da quasi vent’anni ad Haiti, che si trova in Italia per far visita alla famiglia nel cuneese e ai suoi confratelli a Torino. Padre Massimo, invitato da don Franco Davì, ha commentato, in modo coinvolgente e specifico, il filmato, creato dal regista valsusino Luigi Cantore che più volte è stato nel Paese del Centro America, che riassume il “vivere ad Haiti”: una realtà difficilmente immaginabile, dove la povertà regna quasi ovunque. Con determinazione, coraggio, entusiasmo e operosità, incurante delle avversità, padre Miraglio lavora instancabilmente accanto alla popolazione della parrocchia che gli è stata affidata per costruire una scuola, un ospedale e una chiesa. Le due comunità, di Caprie e di Novaretto, hanno voluto rendere tangibile il loro aiuto per l’opera missionaria di padre Massimo donando quanto raccolto durante il Natale di bontà, che quest’anno era intitolato: un mulo per Haiti. Il missionario camilliano infatti con quest’offerta potrà acquistare un mulo che gli servirà per raggiungere la sua parrocchia che si trova sulle pendici della seconda montagna più alta di Haiti. La comunità capriese, con il sindaco Torasso e il vicesindaco Maffiodo, ha accolto Padre Miraglio con lo stesso entusiasmo e sorriso che caratterizza il simpatico missionario. Per l’occasione nel cortile del salone parrocchiale è anche giunto Samba, il simpatico asino della famiglia Bar, grazie al quale si è voluto simbolicamente augurare un buon cammino. Il sindaco Torasso ha portato i saluti dell’amministrazione e dopo un discorso improntato sull’importanza della solidarietà verso i più fragili, ha lanciato la proposta di un gemellaggio fra Caprie e Jèrèmie. È stato un pomeriggio, fortemente voluto e ottimamente organizzato da don Davì, che ha offerto tanti spunti di riflessione e che trasudava volontà di essere e fare fratellanza….anche a migliaia di chilometri di distanza.

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