VALSUSA – Sei imprenditori sono indagati per truffa ai danni dell’Unione Europea: secondo l’inchiesta, fingevano compravendite di greggi per ottenere grossi finanziamenti dall’Unione Europea, ma dopo avere ricevuto i soldi, gli animali venivano restituiti. Ma non solo: è stato accertato che centinaia di pecore che facevano parte di questi progetti europei sono scomparse, alcune erano state ritrovate morte. L’indagine è iniziata nel 2021: è stato scoperto che gli animali venivano caricati sui camion da Torino e scaricati in Valle d’Aosta: il tutto per nascondere la truffa ai danni dell’Unione Europea (e quindi di tutti noi cittadini contribuenti), e non solo per pascolare in alpeggi dove non avrebbero potuto stare. Grazie alle false cessioni, questi sei imprenditori senza titoli hanno incassato centinaia di milioni di euro. L’inchiesta è emersa grazie al lavoro della Procura Europea (Eppo): l’indagine riguarda i reati a danno del bilancio della Ue. Sono due i principali filoni dell’inchiesta: riguardano i greggi di pecore prestati e poi riconsegnati ai proprietari non appena ottenuti i soldi, oltre ad animali scomparsi, morti negli alpeggi, mandati al macello o spariti. Una delle parti lese di questa maxi truffa è l’ente parco Alpi Cozie della Valsusa. Il parco aveva acquistato per la cifra di 30.000 € un gregge di pecore con fondi erogati dall’Unione Europea all’interno del progetto Life Xero-Grazing. L’obiettivo dell’azione era l’utilizzo degli ovini con una funzione di servizio per la conservazione e il ripristino degli habitat naturali prioritari delle praterie xeriche, ricche di fioriture di orchidee, nei comuni di Bussoleno e Mompantero. Dopo la sparizione delle 150 pecore, il progetto avviato dall’Ente Parchi delle Alpi Cozie era proseguito tramite affidamento dell’incarico a un’altra azienda, purtroppo senza poter più contare sulle pecore di proprietà del parco. “C’è la speranza che gli organi competenti possano individuare eventuali comportamenti fraudolenti e provvedere con il risarcimento dei danni arrecati” spiegano dal parco.
VALSUSA, LA TRUFFA DELLE PECORE SCOMPARSE PER INCASSARE MILIONI DI EURO: INDAGATE SEI PERSONE
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Solo in Italia possono succedere queste cose. Centinaia di milioni per progetti di fantasia. Mah !
Dopo le vacche di Moncenisio, memoria. Ora è la volta delle pecore, anche ai valsusini piacciono i soldi senza gocce di sudore.
Mi PIACE QUANDO IN ALTRI ARTICOLI VENGANO DEFINITI … COLORO CHE MANTENGONO VIVE LE NOSTRE MONTAGNE … DI CUI SONO I CUSTODI ecc ecc.
Nella realtà sono questo che c’è scritto ma non solo loro basterebbe controllarli tutti e NE VEDREMO DELLE BELLI :)))))
Se la truffa esiste, non ci sono parole per definire i truffatori! VERGOGNA! ladri dei poveri che veramente hanno avuto danni!
I truffatori pecorelle smarrite…..le truffe non sono colpevoli ma hanno perso la giusta direzione , perdoniamo la loro confusione….
Sono talmente stupido che scrivo commenti a volte diffamatori, senza sapere che il mio indirizzo ip è perfettamente individuabile (e forse già individuato dal webmaster). Sono proprio un idiota.
….ma nooo….. sono i lupi che le fanno sparire…
Centinaia di milioni di euro mi sembra una cifra un po’ esagerata, meglio togliere tre zeri, non crede?
150 pecore per 30.000,00 euro fanno 200,00 euro a pecora.
Se la truffa fosse stata, ad esempio, da due centinaia di milioni di euro, 200.000.000,00 di euro, significherebbe che sono state movimentate, avanti e indietro, un milione, 1.000.000, di pecore.
A volte sono distratto ma, se tutto questo fosse avvenuto in Valle, confesso che non me ne sono accorto.
Chi sono i responsabili?
Stanno cercando la pecora nella foto che ha fatto la spiata.
Soldi nostri anche no, l’euro è una moneta privata emessa a debito. Le nostre tasse ripagano a malapena gli interessi che quegli strozzini privati hanno contratto grazie a politici venduti
Ma chi scrive ha idea della differenza tra milioni di euro e migliaia di euro, detto che anche migliaia di euro sono truffa. Consiglio di rileggere prima di pubblicare