GIAGLIONE – “Il Rocciamelone ancora innevato…Il gamma gira che e una meraviglia fino ai 1700 m.. Tenuta di strada eccellente!”. Scriveva così sulla sua pagina Facebook, intorno alle 12 di sabato 2 giugno e poco prima di morire, il dottor Giuseppe Cannata, medico dell’AslTo3 che ha perso la vita nell’incidente stradale sulla statale del Moncenisio, all’altezza di Giaglione.
Aveva postato una foto con questo commento durante la pausa della sua gita in moto di sabato 2 giugno: poco dopo è sceso per tornare da Moncenisio verso Susa, e sulla statale ha trovato la morte: un motociclista che proveniva da Susa a tutta velocità, dal senso opposto di marcia, ha invaso la sua corsia e l’ha travolto in curva, uccidendolo sul colpo.
Giuseppe Cannata era nato il 18 maggio 1966 a Palermo, viveva a Torino e lavorava come medico del Servizio Igiene e Vaccinazioni per l’Asl To3, occupandosi dei pazienti di Valsusa, Val Chisone e Cintura Ovest di Torino.
“Bel posto, davvero” aveva risposto Giuseppe a un amico su Facebook a proposito della foto che aveva postato prima della tragedia. Di sfondo, nell’immagine, si vedeva il Rocciamelone e la sua moto Suzuki Rg500.
Penso sia giunto il momento di fare qualche cosa. Non si può morire così. Un paio di anni fa stava per succedere anche a me, ero in moto con mio figlio e stavamo scendendo tranquilli quando all’uscita di una curva mi sono trovato un pazzo, che stava chiaramente gareggiano con altri, nella mia corsia. Per fortuna ho l’abitudine di stare sempre a destra(forse troppo)e l’abbiamo scampata. Purtroppo non è sempre così. Condolianze alla famiglia.
Basta che le Forze dell’Ordine facciano appostamenti! So di dementi che fanno 300 Km per fare il Moncenisio come se fosse il Mugello proprio perchè non c’è nessun controllo
la moto e da sempre espressione di liberta e lo dico da motociclista , purtroppo pero ormai da tempo e divenuta espressione di ignoranza , troppa gente corre sulle statali a tutto gas , mettono il culo sulla moto e si sentono tutti valentino rossi , i controlli non vengono mai eseguiti nei week end , pero vedo sulla statale per bardonecchia la pattuglia ferma alla curva del belvedere alle 6 del mattino in settimana che ferma chi va a lavorare …
un carabiniere alla mia domanda del perche nel week end non si vedono controlli a tappeto ha risposto dicendo che a volte vi e troppo flusso di traffico e fermare qualcuno puo costituire intralòcio o rallentamenti , certo un morto invece non crea rallentamenti tutto aposto ,
i velox sparsi in tutta la valle in posti inutili senza contare che la maggiore parte di quei velox non ti fanno la foto sono involucri vuoti , l’unica soluzione e fare vedere a questi centauri scatenati che a correre ci si rimette moto e patente
Incominciamo con le stragi estive degli smanettoni,coloro che si sentono immortali e scambiano la strada per un circuito,con l’unica differenza che molte volte non sono loro ad avere la peggio,ma come in questo caso una persona tranquilla che si stava facendo tranquillamente gli affari propri e la sua scampagnata di relax!!! Qualcuno dice che le forze dell’ordine dovrebbero controllare ma da motociclista dico pure che basterebbe usare la testa e se si vuole correre dasta andare in un circuito dove i rischi di farsi male e rischiare di ammazzare se stessi e sopratutto gli altri sono ridotti al minimo!!! La vita è una sola e le proprie frustrazioni non bisognerebbe sfogarle con l’acceleratore!!!! R.I.P!!!
Che dire oggi stesso un motociclista voleva superare anche se arrivavano auto nel senso opposto, mi ha suonato e fatto cenno di stare da parte, anche se ero dentro corsia.Ero con l’auto ma adoro anche andare in moto, di certo non in questo modo.
Il piacere del viaggio è diventato valvola di sfogo per malesseri della vita privata. Sia chiaro, vale per tutti i mezzi di locomozione.
Fanatici che pensano la moto come il prolungamento del loro fragile cervellino e corrono a tutto gas per poi fermarsi e commentare tra loro le prodezze. Sulla mancanza di controlli si è detto, se invece di comminare multe requisissero il mezzo per “inadeguatezza mentale alla sua conduzione”, avremmo una parziale soluzione del problema
Qualcuno di voi…. ricorda quante patenti volarono via qualche anno fà ?
Ebbé bisogna ricominciare a sanzionare coloro che creano situazioni di pericolo con la loro voglia di velocità.
Fatevi le giornate in pista se volete correre e andare forte
E venite al Moncenisio quando volete farvi una passeggiata.
Pattuglie della stradale in macchine civetta con telecamere tempo tre week end tutti i pazzi senza patente e moto.
Bravo Niko. In Francia fanno così, macchina borghese con apparecchiatura che fotografa velocità e sorpassi. In Italia non si può fare.
Alla Vostra domanda “Che cosa ne pensi ? ” ,. rispondo con una domande molto semplice. Che cosa ne penano le forze dell’ordine preposte al controllo ed alla sicurezza della strada ed ai sindaci dei comuni attraversati dalla strada del Moncenisio, ma SOPRATUTTO chiedo, cosa pensano di FARE ???
a malincuore sono contento di aver venduto la moto….troppi stupidi ormai hanno preso il sopravvento. gente che se ne frega di tutto e tutti. mi dispiace molto dottore.
No . dobbiamo metterci in testa che la moto e un mezzo che espone la nostra vita in pericolo.
Io li vedo sfrecciare a 200.230 km orari su strade come ss 24 dove il limite max e 70 .ma di cosa parliamo?
Hai la moto? Prenditi le tue responsabilità!
Sorpassi azardati , inpennate,corse,curve prese al limite,derrapate.pensi di non pagarlo mai lo scotto?
R.I.P dottor Giuseppe… Ci mancherai tu e il tuo sorriso
Io penso che certa gente quando…si trova davanti ad una tastiera…
tutti santi che trasudano ipocrisia da ogni poro.
La cosa più vergognosa è puntare il dito e giudicare situazioni ed eventi senza averne la benché minima titolarità e ancor meno dati oggettivi per poterlo fare.
Purtroppo data la triste sorte capitata ad uno dei due motociclisti, le notizie e i messaggi di cordoglio e dispiacere sono stati, ovviamente, prevalenti per il medico, oltretutto figura rilevante e stimata in valle.
Tutti giù ad accusare l’altro motociclista, condannandolo a priori senza neppur sapere chi fosse.
Posso colmarla io questa lacuna
Il ragazzo ricoverato al CTO è un padre di famiglia attento e scrupoloso,
Un lavoratore, onesto, sincero e con un cuore d’oro.
Grande appassionato di moto che ha sempre usato con testa,
La persona che, costantemente, con approccio paterno ha sempre cercato di far aprire gli occhi ad altri motociclisti su quanto pericoloso sia andare per strada e usare il cervello per tornare a casa dai propri cari.
Il primo a insistere e a convincere gli altri sull’andare in pista se proprio non si volesse rinunciare ad andare forte, in modo da poterlo fare in piena sicurezza.
Questo spendendo soldi che inevitabilmente avrebbero pregiudicato uscite stradali.
Guidatore esperto e capace.
Con questo non lo sto difendendo a priori, già solo per il fatto che al momento non c’è nulla da difendere dato che le dinamiche sono ancora in fase di accertamento.
L’errore umano purtroppo c’è, c’è sempre stato e continuerà a esserci.
Chiunque legge e scrive, soprattutto i secondi dovrebbero fare una autovalutazione e una sana autocritica.
Se si accerterà che è stato suo errore seguirà quel che seguirà,
ma non posso accettare e tollerare che venga additato come “folle scriteriato da mettere in pericolo gli altri” quando è proprio l’esatto opposto.
Luca ha ragione, giustamente la sua posizione tutela il caso concreto dal “facile” giustizialismo imperversante. Non cadiamo nell’errore di farci trasportare dai pregiudizi sparando sentenze “a caldo” sul caso concreto. Purtroppo però è chiaro che se si sono creati così tanti pregiudizi è perché su quella (ed altre) strade della valle si vedono davvero tanti,troppi casi di centauri senza coscienza. Quel giorno ero su quella strada, ed ho visto davvero tanti sorpassi azzardati, curve al limite e velocità da circuito; sia prima e dopo la morte del caro dottore, che ho purtroppo visto inerme a bordo strada.
Ho rischiato in prima persona più volte su quella strada e, dopo aver rinunciato alla moto per oggettiva paura, ora rinuncio a salire anche in bici, dopo essere scampato per miracolo ad un investimento una domenica mattina. La gente non ne può più, capisco benissimo gli sfoghi. Anche se la cosa migliore da fare sarebbe quella di non dare solo la colpa agli altri, ai pazzi che guidano senza ragione o ai carabinieri che non controllano, ma procedendo tutti con rispetto per il prossimo, in moto come in auto, in bici o a piedi. Rispetto che non vedo più nella nostra società, e men che meno sulle strade, ma se iniziamo a procedere con senso, la mattina andando a lavoro o la domenica nella gita pomeridiana fuori porta, se iniziamo a pensare che oltre a noi occorre considerare anche il prossimo, forse ci saranno meno tensioni e lacrime da versare. RIP GIuseppe
Sabato mattina sulla statale 24 su un percorso di 3 km da San Giorio verso Torino in tarda mattinata ho frenato bruscamente ben due volte altrimenti avrei sicuramente fatto un frontale con le moto.Immaginate allora su un percorso di 70 km. Sara’ che con la prima giornata di sole sono tutti impazziti.Mi sembravano merli agitati che vanno in calore.
Mi vergogno perché ho una moto 1200 di cilindrata e non e’ giusto fare del male agli altri. Ci vorrebbe più disciplina e meno tolleranza. Ho poi notato che sia i motociclisti che i ciclisti quando sono in gruppo fanno “BRANCO” e non conviene protestare perché la strada è di loro proprietà. Bisogna ricordare che lungo la statale 24 quando due vetture si incrociano e ci si trova un ciclista da sorpassare si rischia di spaccare lo specchietto retrovisore lato guida quindi bisogna farlo solo quando è libera l’altra corsia.Molte volte c’è l’aggravante perché i ciclisti viaggiano affiancati e non si rendono conto che sono proprio loro ad avere la malasorte!
Attenzione perché sulla strada del Moncenisio in territorio francese a volte si sono infiltrati tra i motociclisti dei gendarmi francesi in moto e in borghese poi puntualmente tutti fermi davanti alla caserma di frontiera.
Sulle strade francesi ti beccano con il laser, ti sequestrano la moto e ti tolgono la patente per parecchi mesi (solo sul territorio francese).Peccato che l’Europa è ancora lontana da essere unita. Se poi provate a fare i saputelli in Austria vi mettono veramente in ginocchio.Ve lo garantisco perché ho visto come fanno un blocco stradale.
L’Italia è il paese della tolleranza e come vedete tutti rubano, uccidono, truffano ma nessuno paga una giusta pena.
Quando sono in auto e vedo una moto arrivare alle spalle normalmente mi sposto più a destra e spesso dopo il sorpasso mi ringraziano (molto di più i tedeschi).
Credo che al di là di ogni buona logica, esista un infausto destino, che ti fa essere lì in quel preciso spazio-tempo. Spero che la tua anima ora si trovi in luoghi bellissimi e tu sia felice.
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