VALSUSA, L’APPELLO DI UN DISABILE: “NON MI FANNO VOTARE A DOMICILIO”

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Gianluca Pitzianti

di GIANLUCA PITZIANTI

SANT’AMBROGIO DI TORINO  – Mi chiamo Gianluca Pitzianti, abito a Sant’Anbrogio di Torino e sono tetraplegico a causa di un incidente stradale avvenuto nel 2015. Sono allettato e, quando non ho particolare dolore, posso essere trasferito su carrozzina. Questa situazione pregiudica molte delle mie attività quotidiane. In occasione delle prossime elezioni ho intenzione di esprimere il mio voto. Pertanto ho contattato il mio comune di residenza, che mi ha indirizzato agli uffici di medicina legale di competenza, nel mio caso Susa, per il rilascio di un certificato che confermi la mia disabilità e mi consenta l’espressione di voto a domicilio.

Dopo numerosi tentativi telefonici sono finalmente riuscito a contattare l’ufficio preposto. Chi mi ha risposto (una donna che non si è qualificata) è stata particolarmente scorbutica e mi ha liquidato frettolosamente, dicendomi che avrei dovuto richiamare il lunedì della settimana successiva. Così ho fatto e la nuova interlocutrice mi ha detto che mi avrebbe fatto richiamare dal medico legale. Il medico dapprima ha voluto sapere se fossi allettato con respiratore. Alla mia risposta negativa (per fortuna il respiratore mi manca), con modi spicci e poco cortesi mi ha detto che non fosse possibile votare al domicilio. Ho insistito, spiegando che la gran parte delle mie giornate trascorre con forti dolori: pertanto se il giorno delle elezioni  non sarò in grado di essere trasferito in carrozzina, dovrò rinunciare al voto. A quel punto il medico mi ha riferito che lui comunque non può rilasciare questo certificato e mi ha proposto di andare al seggio in maniera autonoma, suggerendomi eventualmente il rilascio di un certificato per l’accompagnamento in cabina. Già cinque anni fa ho votato al domicilio senza particolari problemi, non capisco perché questa volta mi sia negato quello che è un diritto acquisito e non un particolare privilegio che io voglia rivendicare”.

 

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8 COMMENTI

  1. Siamo un Paese dei G 7, futuri costruttori del mega Ponte sullo stretto di Messina, costruttori di mega opere e trafori ferroviari chilometrici. Pubblicità alla nausea in TV con le modalità di voto. E poi ecco il vero volto di questa Italia Canaglia.

  2. Non ho parole! In tv sono giorni che avvisano per chi non fosse in grado di andare a votare avrà tutto il diritto di votare da casa… stanno facendo semplicemente tagli in cose assurde,sanità’ in primis… senza ritegno! Una vergogna! Non dico che sarebbe da denunciare una cosa del genere ,ma poco ci manca ..

  3. Ciao GIANLUCA PITZIANTI ! Proverei a scrivere a urp@aslto3.piemonte.it lasciando il tuo numero di cellulare. dovrebbe interessarsi la gent.ma dr.ssa Maria Teresa Colla che è molto attenta nel far rispettare i diritti dei pazienti.

  4. Non ne sono certa, ma forse il voto a domicilio è previsto per chi dipende da apparecchi elettromedicali… provi ad informarsi nel suo Comune…

  5. Caro Gianluca provo a darti la mia opinione : 5 anni fa quando, come scrivi tu , non ti hanno creato problemi era prima del covid. Esisteva ancora un minimo di empatia e umanità . Durante la pandemia i grandi saggi ci hanno ripetuto che ne saremmo usciti migliorati. Tutti sappiamo che non è stato così e che soprattutto negli ambienti ospedalieri e nelle burocrazie sanitarie tutto NON è più tornato come prima. Ti auguro il meglio.

  6. Tira una brutta aria ,una finta bonaria cristiana sensibilità al prossimo , guarda caso una brezza di un governo che rivendica la religione come riferimento di morale e vita , i tagli colpiscono i più deboli,
    la salute , cosa sarebbe della nostra società senza il volontariato , il voto conta secondo algoritmo a chi produce , vive come una macchina sempre operativa , la previdenza sociale un costo e non un profitto , ci penserà la sanità privata a renderlo profitto

  7. Il voto è un diritto e dovere, ma……..visto chi ci governa e chi ci ha governato in passato, non andarci non è un dramma. Un buon libro è meglio.

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