di MARCO GRIMALDI (capogruppo Liberi Uguali Verdi)
BUSSOLENO – “Dana Lauriola andrà in carcere. Dana era stata condannata in via definitiva a due anni di carcere per i fatti avvenuti il 3 marzo 2012, per aver partecipato alla manifestazione che aveva bloccato l’autostrada per Bardonecchia. Come ricorderete, per gli stessi fatti era stata condannata anche Nicoletta Dosio.
Dana non potrà continuare a lavorare nei dormitori torinesi, e nemmeno le sarà possibile scontare la pena ai domiciliari. Inoltre, le sono già state rifiutate tutte le misure alternative proposte dalla difesa.
Conosco Dana come molti di voi e non perché sia la storica portavoce, nonché un volto conosciuto anche all’opinione pubblica, dei No Tav. La conosco per il ruolo sociale e civile che ha in questa città e, anche se non la pensiamo allo stesso modo e le nostre pratiche sono spesso distanti, non posso pensare che si punisca una donna come lei in modo esemplare solo perché il suo domicilio è troppo vicino a quello del “movimento” o perché non si è dissociata dal Movimento No Tav. Nonostante l’equiparazione ‘Movimento No Tav – organizzazione sovversiva’ sia stato respinto dalla Giustizia italiana, sembra che nel Tribunale di Torino qualcuno continui la sua personale guerra contro i fantasmi.
Io penso che si stia commettendo un errore. Sarà che conosco le carceri e penso che lo Stato debba fare di tutto perché ci sia un’alternativa più intelligente a questa pena senza cielo: il codice a sbarre non può essere il modo per criminalizzare il dissenso”.
Benvenuti in Italia.
La giustizia punisce chi commette reati, non chi è “troppo vicino” a tizio o caio. La responsabilità penale è personale. Per evitare il carcere basta non infrangere il codice penale.
Infatti, non si capisce lo stupore di alcuni!
I capigruppo a camera e senato della lega, molinari e romeo hanno ricevuto una condanna penale di 18 mesi(pena sospesa con condizionale) x aver infranto la legge, aver commesso reati ed essersi messi in tasca soldi pubblici ed eccoli li….
La condizionale verrebbe applicata anche a te, se ti connettessi gli stessi reati. Se la signora oggetto del’articolo andrà in carcere è perché ha già esaurito tutte le possibilità di avere la pena sospesa o convertita in misure alternative. Piantiamola con questi vittimismi privi di senso. Ognuno si assuma le responsabilità delle proprie azioni, e le conseguenze del caso.
Askatasuna,un marchio,una garanzia.
…. certo tutto assolutamente giusto e a “Johnni lo Zingaro” soprannome di Giuseppe Mastini, pluripregiudicato, pluriomicida, condannato all’ergastolo, detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari ed evaso già altre due volte con la medesima modalità concediamo un permesso premio così può tranquillamente evadere per la terza volta il 6 settembre 2020….. tutto assolutamente proporzionato……
…. certo tutto assolutamente giusto e a “Johnni lo Zingaro” soprannome di Giuseppe Mastini, pluripregiudicato, pluriomicida, condannato all’ergastolo, detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari ed evaso già altre due volte con la medesima modalità concediamo un permesso premio così può tranquillamente evadere per la terza volta il 6 settembre 2020….. tutto assolutamente proporzionato……
…. certo tutto assolutamente giusto e a “Johnni lo Zingaro” soprannome di Giuseppe Mastini, pluripregiudicato, pluriomicida, condannato all’ergastolo, detenuto nel carcere di massima sicurezza di Sassari ed evaso già altre due volte (l’ultima nel 2017) con la medesima modalità concediamo un permesso premio (l’ennesimo) così può tranquillamente evadere per la terza volta il 6 settembre 2020….. tutto assolutamente proporzionato……
Non è che citando cose e persone a caso si modifica la situazione della signora dell’articolo. Ognuno risponde penalmente per i reati commessi personalmente.
Poverina. Chissà il dolore che ha provato.
Il mio primo pensiero è stato che la motivazione non scritta fosse questa:
PUNIRNE UNA PER EDUCARNE 100.
Questa volta applicata dal “Sistema”.
Ma si sa, a pensare male si fa peccato…
Lei pensi quello che vuole,ma la signora è una dei responsabili di quello che hanno combinato e continuano a combinare gli appartenenti ai centri sociali che hanno infestato la Valle con le loro intimidazioni fasciste ed i loro metodi violenti.Almeno alcuni dei fiancheggiatori di questi individui in questa occasione si sono palesati.
Il codice penale è scritto nero su bianco e i giudici lo applicano per tutti allo stesso modo. Peraltro l’azione penale è obbligatoria. Chi finisce in carcere è perché ne ha combinate così tante da non aver più diritto ad alcuna attenuante, sconto o misura alternativa. Il resto è solo retorica anarchica.
IL REATO, SE DI REATO SI TRATTA, E NON DI AVER SOLO DIMOSTRATO IN MODO PALESE UNA PROPRIA OPINIONE, NON MI PARE COSI’ GRAVE DA PREVEDERE UNA PENA DETENTIVA. SONO UNA SEMPLICE CITTADINA MA MI PARE PROPRIO CHE LA PENA DEL CARCERE SIA DI MOLTO ECCESSIVA. CONSIDERANDO INOLTRE CHE PER DELITTI DI CERTO PIU’ DANNOSI PER LA COLLETTIVITA’ SI SIA PROCEDUTO CON PENE IRRISORIE O CON IL NON LUOGO A PROCEDERE. QUESTA NON MI SEMBRA GIUSTIZIA.
MIRELLA
Il reato per cui è stata condannata non è di “opinione” ma di azioni violente, paramilitari, para terroristiche. Prima di scrivere fesserie basandovi sulle veline dei siti NoTav, almeno informatevi sull’argomento: «Nella serata del 10 luglio – c’è scritto nel decreto di perquisizione consegnato ai 12 indagati – un gruppo di persone, appartenenti ai centri sociali di estrazione autonoma, ovvero Askatasuna e la sua emanazione valligiana del Kgn, Komitato Giovani No Tav, attaccava il cantiere in località La Maddalena di Chiomonte prima tagliando la concertina e poi esplodendo in direzione delle forze di polizia che erano fuoriuscite dalla zona recintata per disperderle, numerosi artifizi di varia natura: razzi, bengala, bombe carta e molotov e altro utilizzando all’uopo un mortaio artigianale».
Intanto scrivere con il Caps Lock equivale nel Web ad urlare,si informi…
Per continuare la informo,come si evince dagli altri commenti,che la responsabilità penale è personale.
la legge è uguale per tutti………………………estratta dal libro di barzellette di Gino Bramieri………..