SUSA – Una brutta vicenda ha visto come protagonista una dipendente del supermercato Eurospin di Susa. La donna, residente a Susa, il 14 dicembre aveva scelto di non lavorare domenica 31 dicembre (il suo contratto prevede come orario settimanale il lavoro dal lunedì al sabato) ed il giorno successivo (il 15 dicembre) le è stato comunicato il trasferimento per una settimana, da lunedì 18 dicembre, alla sede di Cuorgnè a circa 100 km di distanza.
La lavoratrice si è opposta a tale trasferimento, ritenendolo una ritorsione per aver scelto di non lavorare alla vigilia di Capodanno. Come altre dipendenti “anziane” dell’Eurospin, lei può lavorare di domenica solo per scelta “volontaria” in quanto il contratto prevede i giorni lavorativi dal lunedì al sabato. Laura (nome di fantasia) è stata assunta all’Eurospin di Susa circa 12 anni fa, quando ancora di domenica i supermercati rimanevano chiusi. L’Eurospin non ha mai proposto un rinnovo dei contratti per lei e le altre dipendenti “anziane”.
Dopo essersi confrontata più volte con la responsabile del supermercato e l’ispettore, lunedì 18 dicembre si è quindi presentata regolarmente a Susa, dove lavora come dipendente a tempo indeterminato nel reparto ortofrutta. Ha timbrato il cartellino, ma quando l’ispettore le ha ribadito che doveva andare a Cuorgnè, la donna ha avuto un attacco d’ansia e un malore. E’ stata ricoverata al pronto soccorso dell’Ospedale di Susa e nel referto il medico ha indicato chiaramente che aveva avuto un malore a causa dello stress lavorativo. La dottoressa le ha ordinato riposo assoluto e una settimana di mutua.
Dopo le feste, questa mattina (mercoledì 27 dicembre) Laura è tornata a Susa e tutto sembra risolto. Ma la vicenda non è affatto chiusa: “Ho l’angoscia e temo nuovi provvedimenti” spiega la donna “da tempo i rapporti con i piani alti dell’azienda non sono facili. Eppure per questo supermercato ho dato l’anima, ho sempre lavorato con grande impegno e amo questo lavoro”.
Laura ha due figli piccoli (di 12 e 6 anni), il marito è disoccupato perchè l’azienda dove lavorava è fallita. La scelta di opporsi al lavoro domenicale non è casuale: l’ha presa in accordo con altre due colleghe che hanno il suo stesso contratto, tutte e tre sono iscritte al sindacato Cisl. “Nella lettera di trasferimento temporaneo mi erano stati indicati degli orari difficili da conciliare con la famiglia, con turni dalle 16.30 alle 20.30 a Cuorgnè…davvero tutto questo mi sembra assurdo”.
Della vicenda se ne sta occupando la Cisl: “Venerdì 22 dicembre abbiamo scioperato in tutta Italia e organizzato un presidio proprio davanti all’Eurospin di Susa, a sostegno di Laura – spiega Sabatino Basile responsabile Fisascat della Cisl – un nostro legale sta seguendo la questione. Questa azienda assume degli atteggiamenti che riteniamo non corretti verso i lavoratori, sceglie di non dialogare con i sindacati in tutta Italia e a Torino. Atti che riteniamo scorretti soprattutto verso le donne. Proprio per questo abbiamo chiesto l’intervento dell’assessore regionale alle Pari Opportunità Monica Cerutti, che ha promesso un interessamento. Queste lavoratrici non sono tenute a lavorare di domenica, in passato hanno sempre dato la loro disponibilità volontariamente, ma adesso si sono rese conto che non possono essere obbligate e non possono subire, nel caso si rifiutino di lavorare la domenica, questi provvedimenti ingiusti”.
“Laura è una dipendente molto amata dai colleghi e dalla clientela, vive a Susa e la conoscono tutti – aggiunge il sindacalista – inoltre il trasferimento non è previsto per i lavoratori di 4° livello come lei, se non per calamità o gravi esigenze aziendali, che evidentemente non c’erano per mandarla improvvisamente a Cuorgnè. Un eventuale trasferimento deve essere concordato con la dipendente e non imposto. Lei e le altre dipendenti non sono tenute a lavorare di domenica e i nostri avvocati gliel’hanno confermato. Non c’è l’obbligo e se l’azienda chiede questo deve proporre un nuovo contratto di lavoro”.
“Siamo tutte madri di famiglia e abbiamo 40 anni – spiega una collega di Laura – non è giusto imporre a una lavoratrice il trasferimento proprio nei giorni di Natale, dopo che si è opposta di lavorare una domenica, obbligandola a fare circa 200 km tutti i giorni per una settimana. Lei è iscritta come noi al sindacato, in tutto siamo in quattro lavoratrici che aderiamo alla Cisl, su un totale di 10 dipendenti”.
“Ho vissuto giorni difficili e ho ancora l’angoscia, ritengo che ci sia stato un accanimento nei miei confronti” spiega Laura “da giorni mi dicevano che dovevo andare a Cuorgnè, io ho resistito e ho sempre detto alla mia responsabile e all’ispettore che non avrei accettato il trasferimento, ma alla fine lunedì 18 dicembre sono crollata. Già l’anno scorso ero stata trasferita per due giorni a Orbassano, dopo che avevo rifiutato una trasferta a Verona per un corso di formazione, ma in quel caso era vicino e non dovevo fare 200 km al giorno”.
I lavoratori di Eurospin, infatti, per le visite mediche e i corsi di formazione sono obbligati ad andare a Verona.
E adesso? “Adesso sono nervosa e temo che ci saranno altri provvedimenti. Mi spiace umanamente perché da sempre lavoro qui e mi piace, mi impegno al massimo. Per essere al lavoro ogni giorno porto i miei figli dalla zia alle 6.15 del mattino, l’ho sempre fatto senza problemi, sono una che dà tutto, mi sono sempre fatta in quattro per l’azienda”.
Si attende una replica sulla vicenda da parte della dirigenza. Abbiamo inviato una mail all’ufficio stampa di Eurospin oggi pomeriggio, senza ancora ricevere risposte.
posso far sapere a Eurospin che fino a quando non dichiarerà nulla questa sua iniziativa io non entrerò più nei loro negozi?
Molto bella l’iniziativa di Fernando , confermo che non metterò piede nel supermercato ammeno che la azienda non incominci a rispettare i suoi dipendenti che ogni giorno ci servono, non basta solo pagare e minacciare un dipendente per essere una buona azienda, devono avere una famiglia e potersela anche godere, si lavora per vivere , se se vi va a susa è cosi.. altrimenti perdetevi clienti, saluti ..! un po di solidarietà per i nostri concittadini è il minimo sindacale, i dispetti li fanno i bambini, al lavoro si fa i seri… ! note aziende nel torinese hanno dato una doppia tredicesima ai loro operai visto che la ditta ha guadagnato, non li ha lasciati a casa oppure fatto i dispetti, ma quanto vuole guadagnare l’eurospin ? vergogna.. scuse pubbliche reintegro della lavoratrice nel suo posto e rispetto per tutti i lavoratori, oppure ne seguiranno altri.. saluti…
Mi aggrego anche io per solidarietà alla ragazza..
boicottare i nuovo schiavisti….
Mi associo a quando detto da maurizio
Bravo Musio condivido pienamente tutto ciò che hai detto!
FORZA RAGAZZE NON SI MOLLA UN CM!
AVETE PIÙ PALLE DI CERTI UOMINI CHE CONOSCO!!!
Tutta Italia e piazzata cosi
Ricatti sopprusi spintoni bullismo ecc.
Concordo appieno! Un tempo L’anzianità di servizio e l’impegno profuso nella propria avevano un GRANDE VALORE…proviamo a rivalutarli? Lorena Venturino
Non so , se anche per il futuro continuerò ad andare all Eurospin. Per adesso vado altrovel .Basta con i nuovi schiavi !
Anch’io per ora non vado più all’ Eurospin ,attendo esiti sulla vicenda e deciderò
No allo schiavismo boicottiamo
la signora che non ha voglia di lavorare la domenica dovrebbe impegnarsi in quei giorni festivi a:
non andare al ristorante ( cuochi e camerieri hanno diritto a stare a casa come lei)
non viaggiare ( ferrovieri ed autisti hanno diritto come lei a stare a casa)
non essere curata se sta male (infermieri , medici e 118 hanno gli stessi diritti suoi)
non chiedere soccorso ( vigli del fuoco hanno gli stessi diritti suoi)
ecc.ecc.ecc.
Forse la signora ha trovato un lavoro che non prevede il lavoro domenicale….!
Mamma mia che discorso inutile…
Tutti i lavoratori che fanno i mestieri da lei elencati sono perfettamente consapevoli del dover lavorare anche la domenica…. incredibile…….
Quello che lei scrive non è pertinente. È una pretesa non prevista dal contratto, il punto non è se sia giusto o meno lavorare la domenica. Quelli che elenca sono servizi essenziali dove sono previsti i turni.
Caro signor Giuseppe, si vede che lei non ha 2 bimbi piccoli a casa per 15 giorni… I figli, quegli amati figli che si dice in Italia non se ne facciano più, avranno diritto ad avere una mamma almeno la domenica o un giorno festivo, visto che già tutto l’anno sono palleggiati tra nonne, scuole, asili e babysitter, e manca poco che non riconoscano la madre?? Se la signora in questione fosse stata cardiochirurgo in un grande ospedale le avrei dato ragione, purtroppo ci sono dei lavori che richiedono la presenza umana 365 giorni l’anno, 24 ore su 24… Ma siamo vissuti fino a una decina d’anni fa con i supermercati chiusi nei giorni festivi e non mi risulta che qualcuno morisse di fame per tale situazione… di fame si muore perché le ditte chiudono oppure si disfano di te lavoratore stipendiato da un giorno all’altro, non perché l’Eurospin o un altro supermercato chiude il 31 dicembre o un altro giorno festivo. E’ solo una grande americanata dover avere le multinazionali aperte 365 giorni l’anno, qualcuno addirittura tutta la notte, e a rimetterci sono le relazioni familiari e la salute fisica e mentale, perché dovendo accettare condizioni di lavoro simili alla schiavitù, moriamo di burnout come i Giapponesi, i Cinesi e tutti quelli che antepongono il lavoro alla vita familiare e alla salute. Non siamo schiavi, o non dovremmo esserlo!
Credo che la gravita’ della questione e’ che a seguito del rifiuto della dipendente di lavorare la domenica, contrattualmente coperta per questa sua decidione, l’azienda, il suo datore di lavoro, ( che a mio avviso non foveva neppure chiederglelo) abbia preso provvedimenti punendola con il suo temporaneo spostamento in altra sede molti km distante da Susa.
Questo e’ mobbing, va punito chi ha decido di allontanare la dipendente.
se e’ giudto o meno lavorare la domenica, se la dipendente non ha voglia di lavorare ecc.ecc. sono discorsi diversi .Come credo che sia dannoso boicottare il supermercato in segno di solidarieta’ si rischia il licenziamento di alcuni dipendenti per mancanza di lavoro.
Credo sia giusto che chi ha preso la decisione ” di far pagare” alla Signora il suo rifiuto di lavorare la domenica spostandola a molti km di sede debba rispondere di tale e ingiustificata prepotenza.
Ecco il Tonto del gruppo che non va più a quel supermercato tronfio di gloria pensando col suo gesto di essere un supereroe. La stessa persona però va la domenica a comprare la ferramenta al superstore dei cinesi ed infine compra la verdura dal marocchino che ovviamente e aperto. Adesso non voglio alzare un vespaio razzista… su quella che è la modernità. Signori, siamo nel XXI secolo e i negozi staranno aperti 24 al giorno. Caro Musio , guarda quel supermercato del Vernetto che è sempre aperto 24/24…. anche in quello non andrai più? Evitiamo di tapparci gli occhi difronte all’ evidenza; c’è tanta gente che con due figli ed un marito disoccupato farebbe carte false per andare a lavorare la domenica.
Purtroppo queste persone bisognose non possono e fanno la fame da disoccupate mentre una pelandrona non vuol andare la domenica.
Se non hai voglia di lavorare stai a casa e lascia il posto a chi bene ha realmente bisogno.
quando un essere umano è spremuto come un limone, dopo un po’ è demotivato, stressato, se non depresso e non dà più il 100 per cento, ma comincia ad infischiarsene della pulizia e di tutto il resto… perciò preferisco un supermercato pulito, un orario adatto agli esseri umani normali, ma quando entro dentro non sento puzza di marcio, di fogna, a volte addirittura di fumo di sigaretta!! E poi siamo seri, nel XXI secolo, lei ha proprio la necessità di fare la spesa il 26 dicembre piuttosto che alle tre di mattina?? come si organizzava prima delle aperture notturne, stava senza mangiare?? Ci sono lavori che non si possono interrompere e che molte mamme scelgono di non fare per non crescere i bimbi sempre affidati a parenti o ad estranei, ma ci sono lavori che potrebbero benissimo chiudere ad un orario normale, visto che prima di queste aperture 24 ore al giorno nessuno è mai morto di fame, a meno che non fosse senza lavoro, allora sì che la spesa non si fa più! E poi, se la signora ha un certo contratto, va rispettato.
Mi scusi signor perino scritto in minuscolo apposta per quanto vale la sua persona… Tonto sarà o qualcosa o qualcuno a lei caro… Non la gente che scrive qua nessuno ha offeso persone qua a parte lei dando del tonto… Il super eroe sarà lei visto che spiega bene anche dove andare la domenica a comprare e la notte… Si metta un mantello e provi a volare giù dal roccia melone.
Preferisco un supermercato chiuso di notte, ma pulito, come ce ne sono. Inoltre, sarà ipocrita dire che andiamo tutti a fare la spesa alle 17, ma penso che quando un supermercato sia aperto fino alle 19,30 basti e avanzi, visto che è aperto anche il sabato… tutti hanno diritto a riposarsi, e soprattutto a godersi i bimbi mentre sono piccini, e il supermercato non è un ospedale che deve restare aperto 24 ore su 24. E non è nemmeno un ristorante che se non lavora i festivi può chiudere, perchè la gente esce quando è festa, non quando lavora. Inoltre un ristorante è quasi sempre a conduzioni familiare, per cui chi lo apre è consapevole di dover lavorare nei festivi, anche se, per es. a Torino la sera del 25/12 dopo avere visto un film, non ho trovato manco una pizzeria aperta, e dirò di più, manco un ristorante cinese, per cui anche loro si sono fatti furbi e si prendono il meritato riposo. E poi, i contratti di lavoro si rispettano. Poveretti quelli che vengono assunti dopo certamente, perchè non sono più contratti di lavoro, sono contratti di schiavitù nei quali è vietato interessarsi della propria famiglia e della propria salute, così a 50 anni schiattiamo d’infarto e l’inps non ha più il problema di pagarci la pensione!
Andare al ristorante la sera di Capodanno non è essenziale. Quindi si eviti di far lavorare cuochi camerieri ecc. se si vuol essere coerenti.
Qui non si sta discutendo di pelandronaggine di una dipendente, sig. Perino, ma di rispetto delle condizioni contrattuali. Il personale ospedaliero, i cuochi e i camerieri sottoscrivono un contratto dove è previsto il turno festivo e, nel caso del personale sanitario, anche notturno. Il contratto della signora,come specificato, prevede che lavori dal lunedì al sabato. E allora è l’azienda che ha torto, imponendo una condizione non prevista dal contratto.
Mi sembra semplice no?
Una volta c’era un contratto, ora i tempi sono cambiati solo che per i sindaci non si può chiedere la flessibilità (perché è una bestemmia) mentre gli altri supermercati lavorano quello della pelandrona, se non si aggiorna resta indietro. Con la crisi che c’è assumere altro personale è impossibile. quindi bisogna chiedere un’aiuto a quello che c’è. Qualcuno vuol farsi la domenica a casa lasciando gli altri con un contratto meno fortunato a mandare avanti il negozio… poi succederanno problemi, e a rimetterci saranno anche quelle povere persone che sono andate a lavorare.
Allora grandi economisti ed esperti di lavoro, che mi dite ora?
è meglio chiudere per lasciar riposare una persona o aprire il culo e stringere i denti.
dimenticavo P:S: per gli ipocriti: voi andate sempre prima delle 17 a far la spesa ? e a capodanno restate chiusi in casa? mai andati al ristorante le domenica?
Giusto. Quelli che sono così critici domenica e sabato sera non escono mai….
VIVA L’ITALIA E GLI ITALIANI SEMPRE UNITI…
SOPRATTUTTO A GUARDARE LE PARTITE IN PIAZZA
Aggiungo una provocazione: questo evento è risaltato perché la dipendente si è giustamente impuntata. Ma sono convinto che toccherebbe boicottare quasi tutti i supermercati. E non solo! Servizi postali, telefonici, ormai in troppi contesti vige la legge del “padrone”.