VALSUSA, LETTERA DI UNA DISOCCUPATA: “NELLA FASE 2 TROVERÒ LAVORO?”

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di SILVIA 

BARDONECCHIA – Buongiorno amici, un’altra alba è arrivata. Le mie montagne si sono di nuovo imbiancate e l’aria è frizzante. Nel cielo si intravede un raggio di sole in mezzo al bianco delle nuvole come a voler dire che lui c’è. Sicuramente più tardi uscirà allo scoperto, dopo due giorni di pioggia arriverà il sereno.

Un po’ come per noi che dopo questi due lunghi mesi rinchiusi stiamo per vedere l’inizio. Mancano una decina di giorni al “reopening” del “lockdown”. Speriamo che questa volta non ci sia una proroga perché iniziamo a non farcela più.

Oggi ho letto che un ristoratore in Puglia si è tolto la vita per i debiti. Questa è un’altra realtà del Covid-19. Sì perché adesso vedremo la fase due dove dovrebbe ripartire tutto, ma l’economia del turismo sarà ferma. Non ci saranno delle nuove opportunità di lavoro, ma sarà tutto più ristretto. Ecco che si lavorerà di meno e i proprietari di piccole imprese come bar e ristoranti saranno ancora più in crisi.

Il Covid-19 ha fatto tanti morti, ma temo che l’economia ne farà altri. La disperazione è tanta fra tutti, compresa me dove mi ritrovo a pensare davvero cosa succederà dopo. Sono senza lavoro e qui nel mio paese la maggior parte delle attività sono a livello turistico nel settore ristorazione.

Ora mi domando se dopo due mesi di chiusura sarà possibile avere una rinascita totale. Credo invece che qui sentiremo la crisi anche se dai pronostici si dice che la gente punterà alle seconde case questa estate. Ma se dovremo utilizzare tutte le misure di sicurezza e prevenzione, nei bar e ristoranti quanta gente vi andrà? Se bisogna mantenere le distanze di sicurezza, su ottanta persone che prima potevano stare in un ristorante adesso saranno sicuramente molto meno, come si potrà lavorare?

Un ristoratore invece di assumere del personale stagionale terrà quello che ha durante l’anno. Quindi è vero che inizierà una ripresa, ma è anche vero che ci saranno tanti disoccupati in più. Adesso io mi dico che devo avere fiducia e lo voglio pensare davvero. Quando si è in attesa di qualcosa, v’è un certo dubbio o sfiducia del fatto che possa non accadere.

Fidarsi vuol dire consegnarsi nelle mani dell’esistenza, di quanto la tua anima ha bisogno. Voglio dire a tutti e ancor di più a me stessa che anche se a volte pensiamo che il nostro treno sia già passato e che non abbia più senso aspettare che arrivi qualcosa di positivo, non bisogna mai smettere di lottare per quello che desideriamo.

Scoprire che vale la pena aspettare ripaga della sofferenza spesa nell’attesa. Dobbiamo essere gli architetti della nostra realtà, ma anche buoni gestori della pazienza. La vita va aspettata con indosso il vestito migliore che abbiamo, con l’entusiasmo e la voglia di lottare ogni giorno abbiate fiducia del vostro intuito.

Con affetto.

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3 COMMENTI

  1. Sei una persona magnifica con grande coraggio e piena di risorse. Vedrai che troverai un’occupazione perché dalle Tue parole si capisce la Tua positività nel vivere. Un consiglio potendo fai il corso di Operatore Sanitario, è un corso facilmente accessibile. I malati hanno bisogno di positività positività e attenzione attenzione e Tu sai darla sicuramente.

  2. Cara ragazza ci sono stati periodi più difficili del Covid19 e per le tasse non mi preoccuperei tanto non se ne sono tanto interessati nemmeno anni addietro. Fermo restando che non bisogna alimentare una situazione come questa come fosse lz fine del mondo.E’ una crisi e le crisi hanno sempre avuto un lato positivo…inoltre anche prima le gente non sapeva come fare a trovare lavoro sebbene alcuni settori cercassero lavoratori comunque.Pensi che oggi come oggi i padri sono costretti dalla mancata di verita’ di questa situazione a non vedere la propria figlia/o nascere e che i bimbi a casa attendono lz mamma e alla prima video chiamata piangono e vanno a cercarla nella camera matrimoniale non trovandola….pensi a quante persone che da poco si erano reinventate e ora non sanno se l’ attivita’ ripartirà….ma se ha letto jn articolo di Tanzilli dove quel signore ha spiegato dell’ esperienza del nonno dopo la guerra e durante nel crescere i figli,capira’ che ce la fara’. Il punto che non siamo messi come gli Africani i cinesi i brasiliani o gli indiani, allora c, e, la paura di perdere i risultati e i benefici che abbiamo….Ma ce l’ hanno fatta lo stesso i nostri nonni con le guerre e la poverta’ e noi siamo in grado di farcela. La paura e’ normale ,lo e’ per tutti ma passa come tutto….lo e’ stato anche per noi sabato, ma comunque la piccola e nata lo stesso…anche alla faccia della generosita’ dei tanti che mi hanno insultata scrivendo in questo giornale online e dicendo che era una gravidanza isterica la mia perche’ cio’ scrivevo infastidiva….Beh chi era l’ isterico ora! CARA ragazza mi hanno sempre detto che se si vuole il lavoro si trovi bisogna accettare ql che il convento passa…un grande in bocca a lupo a te e a tutti qlli come te che stanno cercando e devono riaprire e non sanno se ce la faranno, passera’ tutto e poi tra un po’ di anni capiremo che abbiamo tutti tante risorse e che tutti siamo sorprendenti quando ci sono momenti difficili.

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