di ANDREA MUSACCHIO
CAPRIE / CRACOVIA – Un viaggio percorso a cavallo dall’Asia all’Europa. È questa l’impresa firmata da Paola Giacomini, viaggiatrice e scrittrice valsusina, residente a Caprie. Un itinerario percorso con un fine nobile: Paola ha consegnato una freccia in segno di pace al sindaco e ai pompieri della città di Cracovia, in ricordo dell’attacco dei mongoli avvenuto nel 1241.
Proprio in memoria di quel fatto storico, Paola ha voluto ripercorrere lo stesso tragitto compiuto dai guerrieri mongoli ma, con un messaggio di pace e di legame sulla scia del linguaggio internazionale dei cavalieri. Così, dopo aver percorso ottomila chilometri a cavallo, è arrivata nella giornata di lunedì 16 settembre a Cracovia dove è stata accolta con un bagno di folla e con tutti gli onori dalle autorità cittadine. Paola, quindi, ha consegnato la freccia che ha portato con sé da Kharakhorin, antica capitale della Mongolia, la quale è stata depositata nella torre di Santa Maria.
Il progetto di questo viaggio nasce da un sogno che fece in una notte di tanti anni fa: vedendosi nella visione, all’interno della piazza di Cracovia, Paola decise che era il momento di partire alla volta dell’Asia orientale. Fu così che nel maggio dello scorso anno il viaggio cominciò e, dopo aver passato le notti a dormire nella sua tenda con la compagnia dei cavalli, Paola ha attraversato la Siberia e le steppe mongole passando per la Russia, dove ha dovuto superare diversi problemi burocratici.
Per la viaggiatrice di Caprie è stato il momento più duro della sua avventura, facendola arrivare a dubitare persino sulla riuscita dell’impresa. Infatti, a causa di documenti dei cavalli non corrisposti tra la Mongolia e la Russia, Paola ha rischiato di non entrare in Europa. Problemi che fortunatamente si sono risolti e che le hanno permesso di terminare il suo viaggio dove ad attenderla c’erano la sua mamma Maria, suo papà Gian Paolo, suo fratello Michele, il compagno Marco e le sue care amiche Nathalie e Luisa.
Adesso, per Paola, è tempo di tornare a casa nella sua Caprie e lo farà sempre accompagnata dai suoi due amici, Custode e Tseghere, i cavalli acquistati in terra mongola. Per tutti gli amici e conoscenti di Paola, oltre alla grande ammirazione verso la donna valsusina, questa è la vera dimostrazione che se si crede nei propri sogni nulla è impossibile.
Brava Paola, la migliore trekker della Valle
encomiabile impresa , sognerei di emularla , ma aimè chi porta la pagnotta a casa ? beati questi coraggiosi che però hanno una rendita sicura senza obbligo di lavoro e possono fare viaggi pindarici a piedi , in bici , a cavallo o in areostato
È vero Carlo! C’è anche da dire PERÒ, che volere è potere!