di IVO BLANDINO
SUSA – Giovedì 9 giugno presso il Salone Rosaz di Susa si è parlato con operatori sanitari, amministratori locali e cittadini del futuro della sanità in Valsusa. L’incontro è stato organizzato dal sindacato degli infermieri Nursind e da Anaao Assomed. Hanno partecipato alla serata Francesco Capolella e Giovanni Marino (dipendenti e sindacalisti all’Ospedale di Susa), Luca Sivera (Medico Anestesista Ospedale di Susa), Chiara Rivetti (Sindacato Medici), Daniela Zanella (Direttore Distretto Valsusa e Valsangone) e Davide Minniti (Direttore Asl Torino3).
Erano presenti anche alcuni sindaci della Valle, operatori del servizio sanitario e cittadini. Nel corso della serata ci sono stati momenti con i toni un po’ accesi tra le parti, con opinioni diverse in merito alla situazione sanitaria in Valsusa ed in modo particolare dell’Ospedale di Susa.
Tra sindaci e consiglieri comunali, c’erano tra il pubblico Piero Genovese (sindaco di Susa), Avernino Di Croce (sindaco di Venaus), Bruna Consolini (sindaco di Bussoleno), Sandro Plano (consigliere di minoranza a Susa), Caterina Agus (minoranza Bussoleno) ed altri ancora.
Minniti, lei nel suo intervento ha pronunciato la frase “l’ospedale c’è”: che cosa vuol dire?
Vuole dire che noi come azienda crediamo molto in uno ospedale come quello di Susa, che è un punto importante di riferimento di tutto il territorio. È un ospedale che abbiamo cercato di mantenere in tutte le sue funzioni e servizi. In questa riunione ho voluto metterci la faccia, a conferma che noi vogliamo continuare a garantire queste attività e questi servizi a Susa. E come diceva anche il collega dottor Luca Sivera, che ha parlato per conto della Anaao, anche eventualmente di crescere. Come azienda sanitaria ci crediamo e vogliamo investire sull’ospedale di Susa.
Sindacalisti Francesco Capolella e Giovanni Marino: secondo voi che cosa bisogna fare, o meglio che cosa proponete voi per la sanità in Valsusa, ed in modo particolare l’ospedale di Susa?
Va potenziato il territorio, quindi le fragilità, bisogna dare le risposte agli anziani, pazienti cronici, bambini. Bisogna assumere tanti infermieri sul territorio che vadano anche a casa dei pazienti, e prevengano ricoveri impropri. L’azienda deve trovare le risorse professionali per poter dare risposta in un territorio montano come la Valsusa. È molto avere un ospedale sul territorio, questo per noi è fondamentale. Come sindacato siamo d’accordo sull’assumere e sul vigilare su quali siano i bisogni del personale, affinché medici e infermieri non scappino verso altri ospedali. Bisogna cercare anche di incentivarli e ad essere presenti.
Infine le parole di Chiara Rivetti: “Questa sera è stato l’inizio di un percorso di collaborazione tra medici, infermieri e la popolazione. In realtà stiamo vivendo tutti lo stesso disagio, la difficoltà di fornire i servizi al territorio e alla popolazione e quindi di garantire le cure necessarie ai pazienti in un modo adeguato”.
Poverini…chissà il dolore che proveranno.
Incontro molto interessante per “capire” gli sviluppi del nostro ospedale e per la Sanità in valle. Amareggiato in quanto erano presenti solo tre Sindaci quando era necessaria e doverosa la presenza di tutti gli Amministratori. Un esposizione dei vari problemi illustrati con grande partecipazione di umanità e professionalità, dei rappresentanti degli infermieri e medici che sono l’asse portante della nostra salute. Un semplice ma doveroso GRAZIE, con la richiesta di nuove serate di aggiornamento.
Tutti operatori. Da chi dirige a chi sta con i malati.
Ottima iniziativa.
Il vero assente è la regione, presente giorni fa con il dott. Cirio per sospingere altri candidati sindaci ad Avigliana.
Del resto chi è in cabina di regia è la Regione.
Chissà se l’assessore Icardi troverà sessanta minuti nei prossimi appuntamenti.