da MAURIZIO PERRON
SAUZE D’OULX / JUKKASJARVI – Dopo appena 8 giorni passati nell’emisfero Australe, Maurizio Perron è rientrato in Italia e si sta preparando per ripartire. Questa volta la valigia sarà assolutamente diversa: dovrà esserci spazio per le calzamaglie di lana, i giacconi da spedizioni, berretti e scarponi resistenti a temperature polari. Lo scultore valsusino farà ritorno nell’Artico, precisamente a Jukkasjarvi, dove parteciperà alla costruzione del famoso Icehotel come negli scorsi 12 anni. Quest’anno sarà una stagione molto importante per quello che è diventato l’Hotel più pazzo e fotografato del Mondo: sarà infatti la 30° edizione. Nel lontano 1989 i Visionari Yngve Bergqvist, Arne Berg e Ake Larsson decisero di provare ad ospitare dei turisti in un igloo di ghiaccio, non avendo nessun altro letto libero. Da quella visione sono passati ormai 30anni, e l’Icehotel è diventato sempre più raffinato e audace, ma ha saputo mantenere la sua anima primordiale. Perron dovrà infatti realizzare una delle suites dove i clienti temerari potranno soggiornare a temperature proibitive.
Nella sua avventura Australiana, Perron ha realizzato l’opera “Filter”, riutilizzando un enorme tronco di Tiglio destinato a diventare legna da ardere, dandogli così una seconda possibilità e facendolo diventare un opera d’arte che ha viaggiato attraverso ben 4 continenti. L’opera è partita dal suo laboratorio di Jouvenceaux alla volta di Genova. Da qui si è imbarcata e si è diretta verso il canale di Suez; ha costeggiato l’Africa e l’Asia e dopo 5 settimane è approdata a Sydney. La scultura è stata installata sulla bellissima scogliera che va da Bondi Beach a Tamarama Beach, uno dei luoghi più scenografici del continente Oceanico e forse del Mondo. L’opera indaga sul rapporto quotidiano che abbiamo con le altre persone: siamo completante ed assolutamente noi stessi quando ci confrontiamo con altre persone? O applichiamo forse dei filtri che sono il frutto della nostra educazione, del nostro percorso e delle nostre esperienze? Allo stesso modo, camminando intorno a Filter si nota che interagisce con lo spettatore e con l’ambiente, mostrando o nascondendo alcune parti di ciò che la circonda; l’opera è rimasta esposta per 3 settimane, vista e fotografata da circa 500.000 visitatori che ogni giorno affollavano quella che è la mostra di Sculture Monumentali più grande al Mondo. Finita la mostra Sculpture by the Sea, Filter verrà trasferita a Granite Island, dove verrà esposta in un parco pubblico per la durata di 3 anni.