di CLAUDIO GIORNO
BORGONE SUSA – Se l’Italia ha nell’Archivio Alinari una miniera di fotografie che da sole – anche private della didascalia – costituiscono la più completa testimonianza storica del nostro paese, la Valle di Susa ha nell’Archivio Pangrazi un filone inesauribile di immagini che ci raccontano “come siamo e come eravamo”.
Anche perché – non accontentandosi delle migliaia di negativi, diapositive e file-immagini scattate “dalla casa” – in più generazioni – Fabrizio è alla continua ricerca di vecchie stampe segnate dal tempo, lastre fotografiche sbiadite, ecc che seleziona e restaura con cura, e se qualche cliente gli porta un “ricordo di famiglia” trovato in fondo a un cassetto di un vecchio mobile lasciato in garage, riconosce a prima vista dallo stile, dall’allestimento dello studio e da altri dettagli per noi insignificanti il fotografo (spesso un ambulante che arrivava periodicamente dalla Torino sabauda) autore di quel ritratto, di quella posa, di quel gruppo, di quella scolaresca.
Oggi ha voluto condividere con me (che lo ringrazio del privilegio) “l’ultimo ritrovamento” che descrive con la competenza e la passione che gli appartiene: “(…) si tratta di un gruppo scolastico ritratto ai piedi del municipio di Borgone Susa, precisamente al lato sinistro dello scalone di ingresso. Sul retro una data seguita da un punto interrogativo: 1912 – 1915? Ma la datazione precisa la scrive lo stesso fotografo Carlo Poggi di Torino, che sul retro della lastra fotografica di vetro, incide con un pennino “Borgone 1903”.
Chiaramente bisogna specchiare l’immagine per leggere la scritta correttamente. Una volta restaurata la fotografia, emergono dettagli spettacolari: il bimbo con la cartella per i libri fatta in casa, il bambino “agiato” con vestitino e cappello che indicano una differenza sociale. Inoltre i scarponcini legati da semplici fili di juta, la neve ecc. ecc. La fotografia non ha bisogno di tutte queste elencazioni, parla da se.
Sono d’accordo, ma sarebbe fare un torto al suo lavoro e alla sua perizia non citare la descrizione meticolosa con un valore-aggiunto di storia e sociale oltre che fotografico. Pubblico quindi l’immagine incorniciata dall’artista che la scattò (verosimilmente con un lampo di magnesio che spaventò qualche scolaretto)….e aggiungo solo che avendo letto da qualche parte che l’Amministrazione Comunale di Borgone Susa acquistò il palazzo di fine ‘600 del Cavalier Enrico Montabone nel 1901, per ospitarvi il Municipio e La Scuola Elementare, questa deve essere una delle prime di una serie infinita di fotografie di scolaresche scattate nella cornice di quella che oggi è “piazza Montabone”.