di IVO BLANDINO
CONDOVE – Oggi pomeriggio si è tenuto il funerale delle due ragazze morte in un tragico incidente d’auto il 27 ottobre a Merano. Unite nella vita e purtroppo anche nella morte: la diciassettenne Ginevra Barra Bajetto di Condove e Gioia Casciani di nove anni di Villarbasse.
Vittime di un tragico incidente d’auto sull’autostrada del Brennero, due angeli del pattinaggio a cui la morte ha spezzato il destino.
Ginevra frequentava l’Istituto Sociale Torino era una brava pattinatrice sul ghiaccio ed erano tutti di ritorno a casa dove avevano partecipato ad una gara nel Trentino.
La famiglia Bajetto è molto conosciuta sia a Condove che in Valle per via del papà, il noto dottor Fulvio Barra Bajetto che è stato ortopedico dell’ospedale di Susa e attualmente presso l’ospedale di Rivoli. La mamma di Ginevra è invece figlia del proprietario della segheria Girardi di Condove.
In centinaia sono venuti per esprimere l’ultimo saluto, il cordoglio e la vicinanza ai due padri e a tutti i parenti e amici delle ragazzine, cosi profondamente addolorati per questo lutto.
C’era una folla immensa di persone, provenienti anche dall’estero (sono arrivati otto pulman, con amici, della scuola e dello sport) per salutare queste due ragazze.
Ad officiare il rito funebre c’era il parroco Claudio Jovine, l’omelia è stata pronunciata da don Piero Granzino che conosceva molto bene le due pattinatrici.
Ad animare la liturgia c’era un coro di giovani del Gruppo Salotto di Rivoli, che le ragazze frequentavano.
Nella sua omelia, don Piero ha commentato il testo del Vangelo di Luca riferendosi al racconto della morte del figlio della vedeva di Nain: ha invitato i presenti a non perdere anche in un momento cosi straziante la fede e il coraggio nel Signore.
Prima di concludere la funzione, molti amici, compagne di scuola e dello sport, hanno salutato con parole profonde e commoventi le loro indimenticabili amiche, volate al Cielo nella loro pienezza di vita.
Ha suscitato grande commozione il saluto del padre di Ginevra, il dottor Baietto, che con una metafora “militare” ha detto: “Quando il Comandante (Dio) chiama…si obbedisce…”.
Le due mamme delle pattinatrici sono ancora ricoverate all’ospedale di Trento a seguito dell’incidente e le loro condizioni sono preoccupanti: lo ha confermato proprio Bajetto durante il suo intervento.
All’uscita dalla chiesa delle due bare, la melodia del canto dell’Ave Maria di Schubert trasmetteva la purezza di quelle due creature candide. Le bare bianche erano coperte di fiori, anche loro bianchi…tutto parlava di candore.
Le più sentite condoglianze, alle famiglie, per un avvenimento così tragico… Dio non chiama nessuno a sè, non è crudele, non ha bisogno di due bambine accanto a sè, ha miriadi di angeli… dice piuttosto il Re Salomone, nelle Sacre Scritture, che il tempo e l’avvenimento imprevisto capita a tutti, purtroppo se ci troviamo nel momento sbagliato al posto sbagliato, ma non è mai il Creatore a causare il male e farci soffrire.
esatto. è stata la fatalità che purtroppo capita. questa è una vera grande tragedia r.i.p.
Non si trovano mai parole adeguate che possano esprimere ciò che si vuol dire. . Ci dispiace dal profondo del cuore. Angelo e Simona.