di IVO BLANDINO
BUSSOLENO / TRANA – Sabato 30 aprile si sono tenuti i funerali delle due vittime del tragico incidente della notte di Pasqua in Valsusa. Al mattino quello di Vincenzo Pomarico a Trana, e dalle ore 15 quello del giovane Loris Infante, 19enne di Chianocco. Tantissime le persone presenti alle esequie di Vincenzo a Trana e di Loris a Chianocco, per stringersi nell’ultimo abbraccio. Ad accogliere la bara di Loris, questo pomeriggio a Chianocco, tanti amici con le moto. La salma è giunta dall’Ospedale di Susa seguita da molti amici con le moto e con il loro rombo. Straziati dal dolore, lo hanno accolto sul sagrato tanti amici e parenti. Il rito funebre è stato celebrato dal parroco don Luigi Chiampo. Un gruppo di cantori ha animato la Santa messa accompagnati all’organo del maestro Piero Sibona . Durante l’omelia don Chiampo commentando il testo del Vangelo, ha detto di Loris rivolgendosi ai suoi amici: “Giovani, siete qui in questa chiesa, davanti al vostro amico Loris con il dolore nel vostro cuore ma senza paura, la morte cari giovani non è il capolinea della vita e lui sarà sempre con voi nel vostro cuore. Loris era un ragazzo buono, ragazzi giocatevela bene e vi lascio un compito vivete la vostra vita, sarà la vostra carta vivente”.
LE IMMAGINI DEL FUNERALE DI LORIS INFANTE A CHIANOCCO
a parte che si sa che quando uno muore diventa automaticamente bravo e puro……potrebbero sapere i comuni mortali come si è svolta la dinamica dell’incidente?
Non credo che improvvisamente la corsia si sia spostata per creare un frontale. Coloro che guidano con responsabilità tutti i giorni e magari hanno famiglia, hanno il diritto di sapere che genere di persone possono trovarsi davanti
Mi hai tolto le parole di bocca, non si è più saputo nulla. Si dice che la vettura coinvolta procedeva, partecipando ad una gara con più veicoli, a circa 170 km/h. Forse bisognerebbe iniziare a sospendere le patenti perchè qui le sanzioni non bastano più.
Se uno fa realmente i 170 km orari, la patente va revocata per sempre, che usino la bicicletta se non sanno controllare il peso del piede sull’acceleratore…
Il Sig. Luigi Chiampo, dovrebbe essere un conoscitore delle Sacre Scritture. Nell’antica legge mosaica esisteva quella che veniva chiamata “colpa di sangue”. Cosa significava? Che, per esempio, visto che i tetti delle case dell’epoca erano piatti, il proprietario che non metteva un parapetto, e non controllava che fosse in buono stato, nel caso in cui qualcuno cadesse dal suo tetto, era considerato un omicida involontario. Quindi non adottare misure di sicurezza nella vita quotidiana era considerata una cosa gravissima nella Legge mosaica, regola che se venisse applicata oggi potrebbe evitare per esempio molti incidenti sul lavoro causati dall’incuria e dalla mancanza di dispositivi di sicurezza. Dove voglio arrivare?? Applicando la “colpa di sangue” alla guida di moto, auto, monopattini, biciclette e chi più ne ha più ne metta, e non volendo incorrere nella disapprovazione del nostro Creatore, non solo dovremmo fare la manutenzione dei nostri mezzi di trasporto, ma dovremmo anche avere cura di osservare il codice stradale. Purtroppo è un dato di fatto che gli amici dalle moto rombanti presenti al funerale del povero Loris, a cui va tutto il mio cordoglio, corrono troppo sulle strade e fanno sorpassi azzardati, non solo con le moto ma anche con le auto. Di conseguenza accadono incidenti gravissimi che non sono i comuni imprevisti che possono succedere a tutti noi, come una svista, una strada ghiacciata, eccetera. E questi incidenti uccidono non solo chi fa gare sulle strade, o comunque va troppo veloce, fa sorpassi azzardati e non riesce a rientrare in corsia, ma anche persone del tutto ignare e tranquille che viaggiano normalmente e si ritrovano la corsia invasa e senza rendersene neppure conto muoiono, come accaduto al povero signor Vincenzo di Trana. E’ ora di smetterla di essere sempre pietisti e accondiscendenti con giovani figli, nipoti, amici. E’ ora di insegnare tra le pareti domestiche e nelle scuole che purtroppo l’alta velocità, l’incoscienza delle gare automobilistiche su strade pubbliche e non su pista apposita, i sorpassi azzardati, non solo possono uccidere questi giovani guidatori, ma anche persone ignare che loro malgrado si ritrovano la corsia invasa da auto e moto rombanti condotte da persone che pensano di essere novelli Schumacher, ma in realtà non hanno padronanza dei loro mezzi nè rispetto per la loro vita e quella altrui. Solo dire ragazzi giocatevela bene, non serve a niente, perché mi pare evidente che a forza di vivere una vita virtuale nei social, e nei videogiochi, non sono in grado di stare con i piedi per terra e di capire che la morte è reale e che prima o poi purtroppo raggiunge tutti, per vecchiaia o malattia o perché mentre rientri a casa tua tranquillamente, ti ritrovi sul cofano dell’auto quello che faceva la gara e andava troppo forte e ha invaso la tua corsia per l’ennesimo sorpasso azzardato. Ci vorrebbero corsi di guida sicura obbligatori per tutti quelli che prendono la patente, che non vuole dire solo sapere governare l’auto in caso di neve, ghiaccio eccetera, ma avere delle regole etiche, rispettare il codice della strada. Solo insegnando questo si può sperare che gli incidenti accadano per errore umano, per guasti all’auto, perchè purtroppo nè noi nè i mezzi che guidiamo siamo perfetti, ma non per velocità folli in una serata qualunque su una statale qualunque tanto per ingannare la noia che contraddistingue questa nuova generazione che ha tutto e non apprezza nulla, neppure la santità della vita.
Io penso che di fronte alla morte di un essere umano occorra solo il silenzio ed il rispetto. Rispetto per chi non c’è più e rispetto per coloro che vivranno per sembre nel dolore.
Tutto ciò che viene detto dopo è aria fritta, non esprime un nulla di umanità, se non il gusto di pontificare.
Pensiamoci, potrebbe toccare anche a noi, ed allora non credo ci farebbe piacere leggere commenti idioti ed insensibili come i vostri.
Condivido il tuo pensiero e sono concorde con te, ma sinceramente questa di cui si discute qui è la cronaca di una morte annunciata. Prima o poi doveva accadere, non può andarti sempre bene. A rimetterci poi è tutto il corollario dei parenti prossimi e delle ignare vittime che cadono vittime degli incidenti. Il rispetto per i morti c’è al di sopra di ogni cosa. Dice bene Tippete poco sopra, altrimenti così facendo nessuno si sentirà mai colpevole davvero. A proposito, datosi che ho letto poco sopra di una gara tra auto, ma gli altri partecipanti al nefasto gran premio che fine hanno fatto? Quando non hanno visto tornare il loro compianto amico, non sono accorsi sul posto a prestare soccorso? Oppure nel frattempo erano impegnati a cercarsi un alibi onde evitare di incappare in sanzioni varie? Quindi Cate, sarà anche aria fritta quello che viene detto dopo, ma in una parola sola BASTA!!!!
Hai perso un’occasione per stare zitta. Tutto il rispetto per il ragazzo e condoglianze alla famiglia…. qualcuno pensa alla famiglia e al dolore dell’altra vittima inconsapevole di cosa le sarebbe successo da li a poco?ma..l’aria fritta lasciala perdere,ho saputo in tempo reale cosa era successo ( i presunti amici coinvolti nella gara chiedevano ai soccorsi di intubarlo e salvarlo a ogni costo) e ho evitato di postare qualsiasi commento,ma se leggo certi post mi incxxxo!!!!
Cate…..
I nostri commenti idioti non sono altro che la voglia di cercare la verità. La verità é l’unica cosa che impedisce che certe cose accadano. Non sono commenti insensibili e non é giusto liquidare il tutto con..ormai é successo. Il rispetto parte nell’evitare queste cose. Non nel bigottismo del silenzio della chiesa…eh..é successo amen…
Confermata la presenza di una terza macchina. Gli inquirenti mettendo sotto torchio gli amici presenti e attraverso le perizie effettuate sul luogo dell’incidente, hanno fatto luce sull’accaduto… Spero che tutti la paghino salata. Spero che la giustizia li colpisca come un boia colpisce con la scure il collo del condannato.
Vincenzo Pomarico ha avuto la sfortuna di incontrare la morte in mezzo alla strada.