di IVO BLANDINO
SUSA – Sabato 15 giugno è stato celebrato il funerale dell’amato Carlo Ravetto, ex maestro di scuola elementare e fotografo, molto conosciuto in Valsusa. La cattedrale era gremita di persone, amici e conoscenti di Carlo e della sua famiglia. Alla celebrazione hanno partecipato anche le filarmoniche di Bruzolo, Bussoleno, San Giorio, Venaus e Villar Focchiardo.
Carlo Ravetto aveva 69 anni. Lascia l’amata consorte Margherita Petrillo e il figlio Luca, a seguito di una dolorosa malattia che lo aveva colpito qualche mese fa. Al funerale erano presenti, tra i vari, anche il neo Sindaco Pietro Genovese, il comitato di San Francesco di Paola, i volontari del Soccorso Alpino, la Compagnia Teatrale “Dij borgh”, il Borgo dei Cappuccini e i colleghi dei vari giornali locali (Carlo Ravetto era collaboratore storico del settimanale diocesano La Valsusa, direttore dello Scarpone Valsusino e in passato aveva collaborato anche con ValsusaOggi, pubblicando bellissimi scatti).
La bara è stato accolta sul sagrato della cattedrale dalle note di diversi componenti delle Società Filarmoniche della Valle di Susa. Il funerale è stato celebrato da don Ettore de Faveri, don Romeo Zuppa e Luigi Chiampo. Il coro Alpi Cozie Valsusa ha animato la liturgia, accompagnati da organo e violino. Nell’omelia, commentando il testo del Vangelo di San Giovanni sulla resurrezione di Lazzaro, il parroco don Ettore ha detto tra le varie cose “Come si faceva a non volere bene a Carlo, con il suo bel sorriso? Carlo il Maestro. Era un credente come Lazzaro“.
Al termine della Messa ha preso la parola il cronista de La Valsusa Giorgio Brezzo, amico di Carlo: “Carlo era un maestro di umiltà e Carlo sapeva illuminare il buio, con la sua vita con il suo esempio“. Un rappresentante della filarmonica di Bruzolo ha poi letto la preghiera del musicante. Al termine della funzione, la salma di Carlo é stata sepolta al cimitero di Bruzolo.
Carlo era stato insegnante di scuola elementare a Susa e in altri paesi della Valle. Era un artista della fotografia, attore di teatro dialettale, aveva suonato nella filarmonica. Carlo era gentile e disponibile con tutti: sempre con il sorriso sul viso, sapeva farsi apprezzare e ben volere. Amava ascoltare le persone e le loro storie, dialogava con tutti, confrontandosi con ironia anche con chi aveva opinioni diverse.
Attraverso le sue fotografie, Carlo ha saputo raccontare la bellezza della Valle di Susa. Carlo era molto attivo nel movimento No Tav, seguiva e partecipava a tutte le manifestazioni. Riposi in pace.
Faccio mio un pensiero sentito ieri al funerale… Le persone come Carlo non dovrebbero morire mai….
Buon viaggio Maestro.