di FEDERICA GORLIER
CESANA TORINESE – Vi scrivo in merito al problema dell’ospedale di Briançon. Ho letto il vostro articolo e ho deciso di condividere con voi la mia esperienza, sperando che possa servire a far smuovere le istituzioni. Noi siamo residenti (e viviamo, non siamo turisti) a Cesana Torinese. Mio figlio aveva sei anni, e in un caldo pomeriggio di luglio andava in bicicletta a torso nudo. E’ arrivato da me piangendo che era caduto, ma non aveva neanche un graffio, né un livido. Io ho cercato di calmarlo, lui continuava a piangere e diceva di avere mal di pancia. E’ diventato pallido, con le labbra nere…che fare? Mio marito ha deciso di caricarlo in macchina ed andare all’ospedale di Briançon, è il più vicino che abbiamo. Diagnosi: frattura della milza in tre parti. Alle nove di sera era sotto i ferri, operato d’urgenza. Quando è stato tutto finito, il chirurgo ci ha convocati e ci ha detto che se non fossimo corsi subito all’ospedale sarebbe morto nella notte per emorragia interna. Per noi frontalieri l’ospedale di Briançon è fondamentale, non è un capriccio! Occorre assolutamente rinnovare l’accordo. Mio figlio oggi ha 19 anni: dopo avergli salvato la vita, possiamo dire che è nato a Briançon “per due volte”.
LEGGI: https://www.valsusaoggi.it/valsusa-la-beffa-ora-chi-partorisce-o-si-cura-a-briancon-deve-pagare-manca-laccordo-con-litalia/
La madre dei Gabriele 2 è sempre incinta 🙁
Adesso purtroppo salvano chi paga… una vergogna per chi vive alla frontiera come voi e ha un ospedale con specialisti a Rivoli… ma una vergogna anche per noi più lontani dalla frontiera, che ci rivolgiamo a Rivoli e Susa per sentirci dire praticamente che sono troppo impegnati e quasi quasi una persona anziana non è più da curare… allora poi, se uno può ancora permetterselo, si rivolge allo specialista privato e si fa seguire… dopo anni di tasse sottratte dagli stipendi per una mutua quasi inesistente…