ALMESE / AVIGLIANA / CONDOVE – Regge, chiese che sembrano fortezze, tram dell’Ottocento: Torino, le valli, i viali e le montagne sono, per la bellezza e la varietà di spazi che accolgono, il paesaggio di infinite storie, scritte e ancora da scrivere. Perché, allora, non portare il pubblico all’interno di quegli spazi, fisicamente e non solo con l’immaginazione?
Da ottobre 2021 a giugno 2022 questo itinerario tra le storie prende il nome di “Book Immersion”, la prima rassegna che porta il pubblico all’interno dei libri e delle storie. “Book Immersion” è un progetto multidisciplinare, pensato per fare di una presentazione letteraria una vera e propria esperienza immersiva. Le presentazioni stesse, anziché limitarsi a un dialogo tra autore e moderatore, avranno elementi sorprendenti e sempre diversi: attori inaspettati che si rivelano tra il pubblico, musicisti, una scenografia o un’ambientazione che rimandano al testo, tutto quello che permetta allo spettatore di calarsi nella storia, rendendolo a sua volta protagonista di un libro che dalle pagine e dalle parole degli autori prende vita, in carne e ossa. Sarà come essere proiettati sul set di un film, sul palcoscenico di un teatro.
Con “Book Immersion” le ambientazioni dei libri diventano muri, corridoi, scale, strade, giardini; i personaggi hanno mani, occhi e voce; musica, cibi, atmosfere superano il confine dell’immaginazione e circondano i lettori grazie alla molteplicità di discipline artistiche coinvolte, ma anche attraverso un importante lavoro di studio e ricerca dei luoghi ospitanti, in modo da renderle site specific, completamente diverse da tutte le presentazioni cui si è finora assistito. L’obiettivo, tuttavia, resta sempre lo stesso e il più importante di ogni presentazione: attrarre nuovi pubblici e nuovi lettori all’interno delle storie e, quindi, educarli alla lettura.
Il progetto, ideato da Borgate dal Vivo in collaborazione con l’Unione Montana Valle Susa e il Sistema Bibliotecario Valle Susa, sarà presentato all’interno del Salone del Libro 2021 lunedì 18 ottobre alle ore 11 in Sala Argento. Parteciperanno Pacifico Banchieri ed Elisabetta Serra, Presidente e Assessora dell’Unione Montana Valle Susa e Alberto Milesi, direttore artistico di Borgate dal Vivo. In quella sede si potrà avere un primo assaggio di “Book Immersion” grazie a Eugenio Allegri e alla sua lettura de Il nome della rosa, con accompagnamento musicale di Elisabetta Bosio, anticipazione di uno degli eventi della rassegna previsto per la primavera 2022.
Giovedì 14 e domenica 17 ottobre ad Almese, Avigliana e Condove tre eventi del Salone Off saranno anche l’occasione per iniziare a diffondere Book Immersion sul territorio. L’intero calendario, attualmente in via di definizione, proseguirà fino al 30 giugno 2022. Per maggiori informazioni scrivere una mail all’indirizzo info@borgatedalvivo.it oppure visitare il sito www.borgatedalvivo.it.
GLI EVENTI DEL SALONE OFF PER “BOOK IMMERSION”
Giovedì 14 ottobre, ore 17.30
“Scacco matto tra le stelle” con Alessandro Barbaglia
Biblioteca civica “Primo Levi”, via IV Novembre, Avigliana
Alessandro Barbaglia presenta il suo romanzo per ragazzi Scacco matto tra le stelle (Mondadori, 2020), finalista del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2021. L’ingresso è libero mentre la prenotazione è obbligatoria compilando il form al link www.borgatedalvivo.it/scacco-matto-tra-le-stelle. Si ricorda che per accedere all’incontro è necessario il Green Pass.
ALESSANDRO BARBAGLIA
Alessandro Barbaglia, poeta e libraio, è nato nel 1980 e vive a Novara. Nel 2017 ha pubblicato con Mondadori La Locanda dell’Ultima Solitudine, finalista al premio Bancarella, vincitore del premio Selezione Bancarella. Il suo secondo romanzo, L’Atlante dell’Invisibile, è uscito nel 2018. Ha curato l’antologia di poesia Che cos’è mai un bacio? I baci più belli nella poesia e nell’arte (Interlinea, 2019) e racconta storie vere al 97% per il canale podcast pocketstories.it. Nel 2020, ancora con Mondadori, ha pubblicato il romanzo Nella Balena e il romanzo per ragazzi Scacco matto tra le stelle, finalista del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2021 nella categoria 8+. Ambientato sul Lago d’Orta, Scacco matto tra le stelle è la storia di Tito, che ha dodici anni e due genitori speciali, perché per lavoro studiano l’universo. Insieme alla sua migliore (e unica) amica Vichi, appassionatissima di cose noiose che annota con cura su un quaderno, passa i pomeriggi a giocare a scacchi da Nonno Ingranaggio, che sa aggiustare tutto – ma proprio tutto – in trenta secondi. Un giorno la mamma di Tito vola in cielo a bordo della New Voyager e da quel momento il papà non si alza dal divano e passa il tempo a leggere, senza più riuscire a staccare gli occhi dalle pagine. Tito non sa come aggiustarlo, ma Nonno Ingranaggio potrebbe avere la soluzione. Un romanzo ironico e commovente, che racconta la forza dell’amicizia come chiave per affrontare le verità più difficili. Perché nella vita, come negli scacchi, si può sempre ricominciare.
Domenica 17 ottobre, ore 17.30
“Un ebreo contro” con Moni Ovadia
Piazza Martiri della Libertà, Condove
In caso di maltempo l’incontro si terrà presso il Cinema Comunale, piazza Martiri della Libertà a Condove. Moni Ovadia dialogherà sui contenuti del suo libro Un ebreo contro (EGA-Edizioni Gruppo Abele, 2021) con Alberto Milesi, direttore artistico di Borgate dal vivo. L’ingresso è libero mentre la prenotazione è obbligatoria compilando il form al link www.borgatedalvivo.it/un-ebreo-contro-moni-ovadia. Si ricorda che per accedere all’incontro è necessario il Green Pass.
Moni Ovadia ha attraversato sessant’anni di attivismo politico, culturale e artistico. In questo libro-intervista curato da Livio Pepino si racconta a tutto tondo: dalle amicizie che ne hanno influenzato la produzione artistica – Dario Fo, Enzo Jannacci e tante altre – alla sua visione sulla politica e la società. Un dialogo senza sconti per nessuno sulla sinistra, sulle democrazie, sul conflitto fra Israele e Palestina, sugli ultimi e i dimenticati che da sempre sono protagonisti della sua produzione artistica. Un personaggio in continua sperimentazione, anticonformista e orgogliosamente estremista che, tanto a teatro quanto nelle istituzioni, racconta di uguaglianza, diritti, umanità ed empatia.
MONI OVADIA
Salomone “Moni” Ovadia (1946, Plovdiv – Bulgaria) è un attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante italiano. Dopo la sua nascita la sua famiglia si trasferisce quasi subito a Milano. La sua è una famiglia di discendenza ebraica impiantata da molti anni in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Questa circostanza influenzerà profondamente tutta la sua opera di uomo e di artista, dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell’Europa orientale. Ovadia si laurea in Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano. Contemporaneamente al suo percorso accademico, muove i primi passi artistici come cantante e musicista. Nel 1972 fonda il Gruppo Folk Internazionale, che più tardi si trasformerà nell’Ensemble Havadià. Nel 1984 inizia a lavorare per il teatro al Teatro Franco Parenti di Milano. Nel 1990 crea la Theater Orchestra e inizia a lavorare presso il CRT Artificio di Milano. Da allora i suoi spettacoli hanno ottenuto gli elogi della critica e la crescente considerazione del pubblico. Dal 2004 al 2008 è stato Direttore Artistico del prestigioso Mittelfest di Cividale del Friuli. Nel 1996 ha ricevuto il Premio speciale UBU per la sperimentazione su teatro e musica, solo il primo di una lunga serie che include tra gli altri: il Premio Franco Enriquez per l’impegno civile, il Premio Govi dalla città di Genova, il Premio De Sica per il teatro e nel 2010 il prestigioso Premio Musatti. In radio ha condotto “Note Spettinate” (1994, Rai Radio 2), di cui è stato anche coautore con Mara Cantoni, e “Uomini e Profeti”, trasmissione sulla spiritualità di Radio Tre. Nel cinema ha lavorato con Nanni Moretti in “Caro Diario” e con Mario Monicelli in “Facciamo Paradiso”. Nell’autunno del 2005 gli è stata conferita una laurea honoris causa in Lettere dall’Università di Pavia, e nel 2007 in Scienze della Comunicazione dall’Università per Stranieri di Siena. Tra i suoi libri: L’ebreo che ride (Einaudi, 1998), Contro l’idolatria (Einaudi ,2005), Lavoratori di tutto il mondo ridete (Einaudi, 2007) e Il conto dell’ultima cena (Einaudi, 2010).
Domenica 17 ottobre, ore 21
“E alla meta arriviamo cantando” con Franco D’Aniello
Teatro Magnetto, Via Avigliana, Almese
Franco D’Aniello dialogherà sui contenuti del libro E alla meta arriviamo cantando. Le storie, i viaggi, la musica dei Modena City Ramblers (La Nave di Teseo, 2021) con Paolo Verri, già Direttore generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019. L’ingresso libero mentre la prenotazione è obbligatoria compilando il form al link www.borgatedalvivo.it/e-alla-meta-arriviamo-cantando-franco-daniello. Si ricorda che per accedere all’evento è necessario il Green Pass.
“Sono trent’anni che vado in giro per l’Italia e il resto del mondo a suonare con i Modena City Ramblers. Centinaia di palchi, milioni di chilometri in macchina, un’ernia al disco, migliaia e migliaia di persone conosciute, di strette di mano, qualche birra ogni tanto, e musica, tanta. L’idea di mettere in parole scritte tutte le emozioni, o se non tutte molte di esse, non è per vanità o la voglia di mettermi alla prova con qualcos’altro che non sia la musica. Credo che sia bello, o almeno così spero fortemente, pensare che tanti nostri fan, tanti amici che ci hanno seguiti in tanti anni possano condividere con me questi miei pensieri. Un po’ il dietro le quinte di una canzone, di un disco, del viaggio che magari ha proprio ispirato quella canzone. Per i Modena City Ramblers il viaggio non è mai stato fine a sé stesso. Rappresenta un momento molto importante dal punto di vista artistico e sociale. Come dice il titolo del nostro primo album, che abbiamo tradotto da un disco di Bob Dylan, Riportando tutto a casa, il viaggio non è il fine ma il mezzo perché la testa si apra totalmente lasciando entrare esperienze, visioni, rumori, suoni, profumi che poi diventano canzoni. Tutto quello che ho visto e sentito in questi anni è ancora vivo nella mente, nel cuore e nella pancia”.
FRANCO D’ANIELLO E I MODENA CITY RAMBLERS
Hanno suonato a Plaza de la Revolución a Cuba e nel deserto del Sahara, hanno portato la loro musica tra i dimenticati del mondo e fatto ballare migliaia di persone nelle piazze d’Italia, hanno collaborato, tra gli altri, con Luis Sepúlveda, Bob Geldof, Francesco Guccini e Goran Bregovic ́. Dopo trent’anni di musica, viaggi e avventure insieme, Franco D’Aniello, fondatore dei Modena City Ramblers, racconta per la prima volta la loro storia. Franco D’Aniello è flautista e cofondatore dei Modena City Ramblers. Prima di diventare musicista professionista è stato allenatore di calciatori pulcini, di cui uno ha vinto il Mondiale. Di fede bianconera, da sempre in attesa di una Coppa dei Campioni, è appassionato di freccette, come della sua squadra del cuore modenese di pallavolo. Uno dei pochi a cui piacesse suonare il flauto dolce alle scuole medie, ha interpretato un soldato nordista flautista nel film Gangs of New York di Martin Scorsese, per il quale ha eseguito due brani della colonna sonora. Nel 2019 ha suonato con i Jethro Tull, coronando il suo sogno di ragazzino alle prese con il flauto traverso. Una passione che l’ha portato con i Ramblers in giro per il mondo a suonare combat folk con un tin whistle.
Ovadia (e non solo lui) è la quinta colonna mediatica dei palestinesi.
Ricordiamoci cosa hanno fatto i terroristi palestinesi in Italia e nel mondo.