VALSUSA, NUOVO PRESIDIO DEGLI ANARCHICI PER I MIGRANTI: IN TENDA TRA CLAVIERE E MONGINEVRO

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Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto

CLAVIERE / MONGINEVRO –  Il campeggio degli anarchici del collettivo Chez Jesus, iniziato dieci giorni fa nei prati tra Claviere e Monginevro come un’iniziativa temporanea, ormai è diventato un presidio permanente per aiutare i migranti a superare il confine e raggiungere la Francia. Si trova all’altezza della vecchia dogana italiana, prima del tunnel, sotto il “Village du Soleil”. Proprio in linea con la frontiera tra Italia e Francia. Le tende non sono mai state smontate.

Il collettivo è quindi tornato in alta Valsusa, dopo gli sgomberi degli edifici che avevano occupato a Claviere (casa parrocchiale) e Oulx (ex casa cantoniera). Ora gli anarchici hanno scelto di allestire la loro base nei boschi, poco distanti dal campo di golf Lavazza: “Il presidio dove ci organizziamo ospita ora di fatto una zona libera e autogestita da tutte le persone che la attraversano – spiegano dal collettivo Chez Jesus – vogliamo costruire molto di più. Ci stiamo riorganizzando e per farlo chiamiamo all’appello tutte le soggettività e le realtà resistenti contro la militarizzazione di valli e montagne, contro tutte le frontiere e gli stati che le necessitano”.

“Siamo ancora qui dopo dieci giorni – aggiungono gli anarchici – la frontiera e le sue guardie non si muovono certo nell’ombra, la militarizzazione di queste montagne è ben visibile dal luogo in cui ci troviamo. Agenti della gendarmeria e della PAF (Police aux frontiéres), appostati con i loro binocoli e i loro apparecchi fotografici, calpestano giorno e notte i sentieri delle montagne che ci circondano dove ultimamente anche gli impianti del turismo sono inattivi o semideserti. Di giorno, le sagome nere delle guardie spuntano dai boschi e si muovono a piedi, in bicicletta o in 4×4 controllando il territorio, di sera i loro fari illuminano i pendii rendendo difficile l’attraversamento. Nonostante i sistemi di controllo siano elaborati (l’equipaggiamento della polizia di frontiera comprende anche telecamere e visori notturni…), questa linea invisibile viene bucata costantemente”.

“La frontiera è il luogo in cui si intrecciano storie di resistenza – aggiungono gli anarchici – ogni sera sentiamo i racconti di chi ha già attraversato numerose linee di confine dai Balcani a Lampedusa e si trova ora di fronte all’ennesima barriera ma decide ancora una volta di autodeterminarsi e continuare. Durante questa settimana siamo stati testimoni di un crescente uso della violenza da parte delle guardie francesi. Ci è stato riferito da persone respinte una notte di essere state colpite con una pietra da un agente nel tentativo coatto di arrestare la loro fuga. Un’altra persona ha riportato lesioni dovute ai colpi del manganello di una guardia in agguato nel buio proprio all’inizio del sentiero, oltrepassato il confine. Storie di questo tipo non sono nuove; furti, pestaggi e intimidazioni si sono verificati numerose volte tra i sentieri e la caserma della PAF a Monginevro. Siamo qui e qui resteremo perché queste violenze non possono rimanere invisibili”.

 

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13 COMMENTI

    • Eh no, ragazzo! Se hai deciso di stare dalla parte della legalità non puoi! Devi prima passare l’esame da anarchico-fancazzista!

  1. Non mi sento di giudicare chi cerca una vita migliore, vero esistono delle leggi da seguire, ma sembra che queste leggi tutelino di più chi fa parte dei paesi che producono PIL e onestamente non mi sembra un insegnamento da cittadino cristiano cattolico e nemmeno da essere umano. Ogni singolo essere umano ha diritto di vivere nel miglior modo possibile e noi non siamo nessuno per vietarglielo.

  2. In quanto essere umano che aspira a vivere nel miglior modo possibile, ho deciso di trasferirmi seduta stante a casa di Elisabetta. Certo che mi accoglierà gaudente, non giudicante e porte di casa e portafoglio aperto, corro e mi presento. Invito tutti a fare altrettanto. Arrrivooooooooooooooooooooooooooo

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