SUSA – Colpo di scena sul caso di Mara Favro, la donna 51enne scomparsa da Chiomonte nella notte tra il 7 e l’8 marzo. Durante l’accertamento tecnico irripetibile disposto sulla Fiat Punto rossa dal procuratore aggiunto Cesare Parodi della procura di Torino, sono stati trovati dei capelli e tracce biologiche. Non solo sui sedili anteriori dell’auto, ma anche all’interno del bagagliaio. Su quell’auto aveva viaggiato proprio Mara Favro quella notte. Sicuramente quella notte fece un viaggio, al termine del turno di lavoro, dalla pizzeria di Chiomonte fino a Susa. Il ritrovamento di tracce biologiche nel baule dell’auto, è oggettivamente un aspetto inquietante. Per capire la verità, il procuratore ha disposto un nuovo accertamento sul materiale repertato, compreso l’esame del Dna, per capire se appartiene alla donna, oppure no. La Fiat Punto rossa era stata prestata a Cosimo Esposito, l’ex pizzaiolo del ristorante di Chiomonte. L’uomo, 36 anni, era un ex collega di Mara Favro, e il 9 marzo – il giorno dopo la scomparsa della donna – si era licenziato dal locale, spostandosi fuori dal Piemonte. La vettura appartiene ad un’altra persona, un sudamericano che l’aveva prestata proprio a Esposito, ma che non è indagato ed è estraneo a tutta la vicenda. Invece l’ex pizzaiolo Cosimo è indagato per omicidio e occultamento di cadavere, così come il titolare della pizzeria Vincenzo Milone detto “Luca”. La Procura di Torino ha informato gli avvocati delle parti coinvolte, che ora molto probabilmente nomineranno consulenti di parte per assistere all’accertamento: sarà eseguito con la formula giudiziaria dell’incidente probatorio.
Povera ragazza,mi dispiace tanto,spero indagini proseguano e si giunga ad una svolta, vicinanza alla famiglia!