di EVA COSTANTINI / FOTO DI ROMANO BORRELLI
Un gruppo di pendolari valsusini sono stati abbandonati brutalmente a loro stessi da un adorabile treno SFM3 diretto da Torino Porta Nuova a Bussoleno, nonché l’ultimo della serata, che ha lasciato tutti a terra.
E poiché tentar non nuoce, vorrei segnalare quanto accaduto in data 03/09/2019:
Treno delle 22.45 in partenza da Torino Porta Nuova con destinazione Bussoleno (ultimo treno della giornata per i pendolari residenti in Val di Susa).
Nessun display in stazione a Torino Porta Nuova indicava il binario del treno, motivo per cui i passeggeri (alcune decine di persone, a occhio una cinquantina) restavano accalcati nell’atrio della stazione (fronte binari) a fissare il display, in attesa. Nemmeno a voce veniva fatto alcun annuncio.
Ore 22.45 (teorica partenza del treno) compare sul display “binario 13”. Alla stessa ora dal binario 13 il suddetto treno effettivamente partiva, tanto puntuale quanto vuoto.
Decine di passeggeri rimasti a terra, zero personale Trenitalia in stazione a cui rivolgersi, impossibile contattare telefonicamente un servizio clienti, inesistente una pagina social ufficiale in cui provare a cercare aiuto.
Io e altre quattro persone (circa un decimo dei poveri disgraziati rimasti a piedi) ci siamo rivolte alla polizia ferroviaria, e due agenti svegli e disponibili ci hanno aiutato a trovare una soluzione per tornare a casa (una navetta da 8 posti, con quasi il doppio delle persone stipate dentro, comunque arrivata a destinazione un’ora e mezza più tardi rispetto all’orario di arrivo del treno partito senza di noi).
Tanti altri però hanno dovuto arrangiarsi e cercare soluzioni alternative per conto loro: c’è chi ha speso soldi per un taxi o un hotel, c’è chi ha scomodato familiari o amici per farsi dare un passaggio a casa, e peggio ancora c’è probabilmente chi continua ancora a vagare senza meta per la stazione aspettando il treno successivo, previsto per le 04:45.
Questa situazione è semplicemente inaccettabile: stasera sono state messe in difficoltà molte persone per colpa di una mancata comunicazione.
A parte il rimborso del prezzo del biglietto, che è una questione di principio (io sono abbonata e prendo il treno tutti i giorni mattina e sera, non morirò se non dovessi vedermi rimborsata la cifra corrispondente alla corsa singola), quello che davvero ci ha fatto arrabbiare è stata la totale mancanza di soluzioni pratiche per risolvere il prima possibile il problema di tutte quelle persone che sono state abbandonate da Trenitalia che avevano la necessità di tornare a casa all’orario previsto dal treno: tornare dai figli, tornare dai genitori, tornare per portare a spasso l’animale domestico, tornare semplicemente a riposare perché le giornate di lavoro e/o di studio iniziano presto la mattina successiva, incuranti dei danni arrecati da Trenitalia a dipendenti e studenti la sera precedente.
Il danno c’è. L’imputabilità dello stesso a Trenitalia va provata. Da parte di Trenitalia, sarebbe auspicabile informare e adempiere eventualmente con altro mezzo idoneo. Di certo gli americani insegnano… le doglianze muoiono, le class action uccidono!
Ormai c’è un menefreghismo che mi ha tolto la voglia di protestare, ho solo più quella di piangere!!!! E piango molto!!!