di ELISA BENSO
BUSSOLENO – Pene ridotte sino a due anni. È l’esito dell’ultima tappa giudiziaria del procedimento sulla banda che spacciava cocaina e altre sostanze pesanti in Valle di Susa e Val Sangone. L’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Patrizia Caputo, aveva portato due anni fa all’esecuzione di 17 misure di custodia cautelare in carcere.
Tra i membri della banda, che contava cittadini italiani, rumeni, albanesi e marocchini, anche L.F. di Bussoleno e A.S. di Gravere. Entrambi sono detenuti nel carcere di Torino. Sono assistiti rispettivamente dagli avvocati Alfredo Caviglione e Domenico Peila. Nei giorni scorsi la Corte d’Appello di Torino, presieduta dalla giudice Flavia Nasi, ha rideterminato le pene degli imputati, in seguito all’annullamento da parte della Corte di Cassazione della sentenza di secondo grado, in ragione della sentenza del 2019 della Corte costituzionale in materia di stupefacenti. Così A.S., che doveva scontare sette anni, è stato condannato a quattro anni e cinque mesi. Mentre L.F. passa da cinque anni e otto mesi a quattro anni e quattro mesi. Entrambi avevano scelto di essere giudicati col rito abbreviato. Per gli altri componenti della banda i procedimenti giudiziari sono ancora in corso.
I fatti contestati risalgono ad un periodo compreso tra il maggio 2014 e dicembre 2016. Gli arresti erano scaturiti dopo che gli inquirenti avevano tracciato la rete dello spaccio, che comprendeva locali e discoteca dell’alta valle, ma anche le piazze dei comuni della Bassa. Bussoleno, Giaveno, Sant’Ambrogio di Torino, Sant’Antonino di Susa, Sauze d’Oulx, Sestriere e Susa alcune delle zone di spaccio.
Come al mercato , si chiede lo sconto ….
Si rischia di più ad uscire per comprare il pane !!!!!!!