di SANDRA MUSELLA (presidente Cuori Blu Autismo)
SUSA – L’estate è un periodo di attesa e gioia per molti bambini, ma per le famiglie che hanno figli con disturbi cognitivi come l’autismo, questo periodo è un vero e proprio incubo. Mentre molti genitori pianificano le vacanze estive o iscrivono i propri figli a centri estivi divertenti e stimolanti, le famiglie con bambini neurodiversi si trovano di fronte a un’opzione limitata, ghettizzante o addirittura inesistente (dipende dalla fortuna di vivere in un comune o in un altro). Questa situazione è inaccettabile e richiede una seria riflessione sulla mancanza di risorse e supporto per queste famiglie vulnerabili ma soprattutto sulla funzione dei servizi socio assistenziali che per questo nascono e di questo dovrebbero occuparsi 365 giorni all’anno con progettazione, programmazione e formazione sempre adeguata alla richiesta delle famiglie fragili che purtroppo sono in costante aumento. Tornando ai centri estivi per bambini neurodiversi ribadiamo che è fondamentale offrire un ambiente inclusivo, stimolante e sicuro durante tutte le 13 settimane estive in cui la scuola chiude. Tuttavia, troppe famiglie si scontrano con una triste realtà: la mancanza di opzioni adatte ai loro figli o peggio opzioni parziali e ghettizzanti! Per quanto riguarda i centri estivi comunali – anche se in presenza di buone pratiche e in presenza di buona volontà e risorse – non sempre hanno personale adeguatamente formato e quindi non riescono a soddisfare appieno le esigenze specifiche dei bambini neurodiversi. Tutto questo si traduce in un’esperienza frustrante e isolante per i bambini fragili, che vengono esclusi dalle attività sociali e ludiche tipiche dell’estate. Ricordiamoci che l’estate è quel periodo in cui i bambini possono sviluppare amicizie, partecipare a giochi di gruppo e sperimentare nuove esperienze. Purtroppo, per molti bambini con autismo, l’estate rappresenta un’ulteriore occasione persa per interagire e costruire relazioni significative con i loro coetanei e di conseguenza si tratta di un’occasione persa per tutti noi per realizzare le famose pari opportunità che troppo spesso piacciono in fase elettorale ma poi… Se i centri estivi non verranno adeguati, questi bambini rimarranno isolati e privati di importanti opportunità di socializzazione che sono il fondamento per il loro sviluppo. Spesso ci affidiamo a complicate terapie costose quando di fatto molte delle loro abilità potrebbero emergere semplicemente potendo vivere la vita alla pari dei loro coetanei! Ribadiamo anche come l’assenza di centri estivi adatti ai bambini fragili mette un carico significativo sulle famiglie che già sono in affanno tutto l’anno. I genitori si trovano a dover fare i conti con una sorta di tetris cercando di incastrare il lavoro – di cui non è possibile fare a meno – e l’aiuto di nonni, zii e amici. Si aggiunge la costante fatica e frustrazione nel cercare di creare un’esperienza significativa per i propri figli. È fondamentale quindi che le istituzioni, i servizi sociali e la comunità tutta si impegni a fornire progetti, risorse e opportunità adeguate in estate ma anche durante tutto l’anno. È necessario investire nella formazione del personale e nella creazione di programmi specifici che soddisfino le esigenze individuali di questi bambini.
Inoltre deve essere una costante quella di promuovere una maggiore consapevolezza sull’autismo e sulle neurodivergenze combattendo sempre le discriminazioni e le esclusioni sociali. Solo attraverso un impegno collettivo di inclusione e sostegno potremo garantire un’estate, e una vita, equa e felice per tutti i bambini, indipendentemente dal loro profilo di neurodiversità e come associazione Cuori Blu Autismo siamo pronti ad affiancare la progettazione territoriale con quelle che sono le nostre competenze derivanti dall’esperienza diretta e dalla condivisione.
Purtroppo al governo attuale e precedenti fino agli anni 70 , del sociale non glienefotteunemeritamazzabattente.
La madre dei Gabriele 2 è sempre incinta 🙁