Il 17 marzo è stato dato avvia sulla piattaforma Change.org alla petizione pubblica per la messa al bando dei PFAS in Valsusa e in Italia. Al momento in cui viene scritto il presente comunicato, la petizione in una settimana ha raccolto 427 firme. I promotori intendono in tal modo andare alla radice del problema che, in quest’ultimo periodo in Valsusa e da anni in altre zone d’Italia, affligge la popolazione costretta a usare acque potabili inquinate da questo composto di sostanze chimiche.
Alcune delle sostanze del gruppo PFAS, come il PFOA e il PFOS, proprio nel 2023 sono state ufficialmente classificate cancerogene dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) senza riferimento alle concentrazioni. I PFAS nell’organismo umano hanno una capacità di bioaccumulo, non vengono quindi smaltiti ma crescono nel tempo, con effetti tossici di varia natura. In particolare sono “interferenti endocrini”, cioè in grado di interagire con la funzionalità delle ghiandole ormonali.
L’elevata idrosolubilità motiva la loro diffusa presenza nell’ambiente idrico, che rappresenta quindi un importante veicolo di contaminazione, assieme ad alcuni alimenti come il pesce e i prodotti dell’agricoltura. Non entrano nel corpo umano solo bevendo l’acqua degli acquedotti pubblici, ma anche da tutti gli alimenti che sono stati cucinati utilizzando acqua (pasta, riso, verdure bollite, ecc). Non si alterano infatti con le alte temperature, anzi i PFAS sono stati inventati proprio per resistervi.
È giusto che la popolazione si mobiliti e chieda la totale messa al bando: non devono più essere prodotte, non devono più essere contenute nell’acqua che beviamo come in nessun prodotto di consumo sia civile che industriale, non devono essere più smaltite e sversate in qualunque luogo oppure discarica. Si può consultare e firmare la petizione al link https://www.change.org/messa_al_bando_PFAS. È un primo passo.
Il successivo, se si uniranno le forze, sarà una proposta di legge di iniziativa popolare per l’Italia da presentare alla Camera dei deputati, con una campagna di raccolta firme che segua l’iter ufficiale. La campagna si prevede possa partire dalla territorio della Valsusa in quanto particolarmente colpito dagli ultimi fatti di attualità. La salute dei cittadini non può essere compromessa. Firmate la petizione come primo passo per chiedere la definitiva messa al bando dei PFAS.
A quando una petizione per vietare vino o plastica?
Accettano la croce come firma?
Brava.
Perché usurpi il mio nickname?
Brava.
Pro Natura firma?
Brava.
I promotori hanno una vaga idea delle centinaia di usi di queste sostanze?