FOTO DI NOTAV.INFO
SUSA – Dopo l’articolo pubblicato ieri su ValsusaOggi, che rivelava la presenza delle trivelle a Susa per sondare i terreni interessati dai futuri cantieri del Tav Torino – Lione, i No Tav hanno avviato la protesta. Da giovedì 30 giugno alcuni attivisti sono andati vicino alle trivelle che da alcuni giorni sono state installate a Susa per monitorare le falde acquifere di Susa, dove sorgeranno i nuovi cantieri del Tav. Le aree interessate sono presidiate dalle forze dell’ordine, e non si segnalano problemi di ordine pubblico: “Nonostante il caldo, una cinquantina di No Tav si sono dati appuntamento a San Giuliano per presidiare il territorio e per disturbare le operazioni delle trivelle in corso! Nei prati vicino alla residenza San Giacomo sono spuntate non una ma ben due trivelle, una dentro ad un prato e una più vicina all’autostrada. Pare, che una delle due abbia eseguito un piezometro per il monitoraggio ambientale mentre l’altra sta eseguendo a tutti gli effetti un carotaggio. Altro dato rilevante, in un momento in cui si parla di razionamento dell’acqua e dell’agricoltura in ginocchio, Telt usa vasche d’acqua per poter eseguire i suoi scavi indisturbata! I e le No Tav presenti sul posto si sono avvicinati alla trivella ancora in funzione, nei prati, scortati ovviamente dalle forze dell’ordine che difendono, come sempre, chi nel silenzio, vorrebbe devastare i territori”.
Poverine…chissà il dolore che hanno provato.
Ma questi cosa scrivono?
“Hanno eseguito un piezometro per
il monitoraggio ambientale”?
Questi non sanno che cosa scrivono e non sanno che l”acqua è necessaria per il raffreddamento delle punte e per l’asportazione del materiale
di scavo.Inoltre i serbatoi dell’acqua in foto contengono ciascuno max 1000 litri che ovviamente non viene spillata dal rubinetto di casa,ma pompata da fiumi o fossi in quanto non potabile.
Consiglio di non eccedere con il fanatismo e con le sostanze psicotrope,vi rendete ancora più ridicoli di quanto lo siate già.
Queste dichiarazioni le ha fatte Telt. basta leggere l’articolo precedente. Come facciamo a pensare di costruire questa infrastruttura tra guerriglieri tupamaros da una parte e una direzioni lavori che spara puttanate, parole su parole, trattati internazionali a gogò e i lavori sono fermi.
Queste affermazioni
non sono state fatte da TELT,si legga bene l’articolo.
Merovingio e Shahrazād dovranno trovare un accordo (almeno uno) per decidere chi dei due è più umarell dell’altro.
Sig. Shahrazād, potrei inserirmi anche io? In tre umarell, dopo aver ( accuratamente) visionato un paio di cantieri insieme, potremmo berci una volta il famoso caffè, che da tempo propongo! Saluti! Anche al sig. Merovingio, naturalmente!
Ridicoli, NO TAV= SI PAGLIACCI
Come sia sia, qualcuno si interessi di spostare l’istituto San Giacomo altrove, il più vicino al centro di Susa possibile, pur con giardini ovviamente, e abbattendo le barriere architettoniche: vi pare giusto che molte persone debbano trascorrere magari 10 o più anni della loro vita sepolti dietro un’autostrada, possibilmente con un cantiere Tav li vicino, senza mai potere uscire per una passeggiata in un centro storico dove si possano incontrare altre persone e si possa usufruire di attività commerciali??? se uno dovesse passare anche solo un mese al San Giacamo, dovrebbe avere il diritto di vivere in un posto civile, non di doversi fare il funerale prima di morire per lo squallido panorama circostante e la nullità di qualsiasi contatto sociale con l’esterno.
Il San Giacomo va benissimo dov’è, così i pochi NoTav rimasti, tutti pensionati e con un piede nella fossa, avranno vista cantiere quando verranno internati lì.