di ANDREA MUSACCHIO
AVIGLIANA – Giulia e Rebecca sono ancora incredule. I loro occhi brillano. L’emozione è tanta. Entrambe hanno portato il Galileo Galilei di Avigliana ad un livello alto e completamente nuovo, grazie alle loro vittorie negli ultimi concorsi scolastici nazionali.
Partiamo da Rebecca Pasquino, studentessa del quarto anno del corso turistico. Lei fa parte dell’ultimo gruppo vincitrice dello “Steam reality”: una competizione che, a partire da un tema principale, propone delle sfide alle sue partecipanti. Divise in gruppi, hanno il compito di affrontarle, ricercando e progettando nuove soluzioni, modelli, processi o servizi innovativi. Una vera e propria maratona di co-progettazione che, per la prima volta, è stata tutta al femminile. L’intero concorso si è tenuto a Roma, presso il Palazzo Taverna Orsini, dal 28 fino al 30 novembre.
La squadra partita per la capitale dal Galilei comprendeva: Elisa Falco, Serena Bizzi, Virginia Meano e appunto Rebecca Pasquino: “Inizialmente non ci credevo. La sola idea di dover partecipare a questo concorso mi metteva i brividi. Poi è stato fatto tutto in fretta e furia – ci spiega Rebecca, ancora incredula – Dopo aver partecipato ad una conferenza stampa, siamo stati divise in varie squadre con ragazze provenienti da tutta Italia. Verso sera ci hanno spiegato cosa dovevamo fare in soli quindici minuti. Si trattava di un linguaggio molto tecnico, che non avevamo mai visto o sentito”.
Alle ragazze è stato chiesto di realizzare delle immagini da riprodurre all’interno dei visori di realtà virtuale: “La sfida era quella di immaginare la professione del futuro. Precisamente del 2040. Proprio per questo abbiamo cercato di capire una criticità del mondo attuale da poter superare nel futuro. Abbiamo guardato all’arte e all’allontanarsi dei giovani da questo mondo. Così abbiamo pensato di poter entrare direttamente all’interno del quadro. Di poter vivere l’opera da dentro. Questo grazie all’evolversi della tecnologia naturalmente. Inoltre, essendo importante l’elemento della sostenibilità, abbiamo voluto insistere su delle tempere (già esistenti) in grado di trattenere le polveri sottili presenti nei muri. In questo modo, abbiamo ‘tappezzato’ la città del futuro di graffiti realizzati con questi colori. Rendendola più sana e più bella”.
Dopo aver presentato ad una giuria internazionale il progetto, il gruppo di Pasquino è stato dichiarato il migliore. “Ho urlato e poi pianto. Il nostro progetto ci sembrava elementare. Non pensavamo di poter vincere. È stata un’esperienza unica“.
Per il team di Rebecca il futuro si chiama Dubai: infatti, il premio per la squadra vincitrice è la partecipazione ad un evento di formazione nell’ambito di Expo 2020.
L’ESPERIENZA A ROMA
Un’esperienza unica anche per Giulia Greco, studentessa del quinto anno del corso turistico. Lo scorso maggio, Giulia (insieme ad altri ragazzi della scuola) ha partecipato al Gran Paradiso Hack. Una competizione simile al laboratorio Steam, tenutasi a Cuorgnè, che aveva come obiettivo quello di contribuire alla crescita e al futuro sostenibile del territorio montano: “Il nostro obiettivo – afferma Giulia – era quello di avvicinare la nostra stessa generazione alla montagna attraverso la scoperta dei suoi paesaggi e delle sue tradizioni. Per rendere questo possibile, abbiamo organizzato dei soggiorni in tenda di 4/5 giorni a stretto contatto con la natura proponendo varie attività. Abbiamo diviso la giornata in due momenti: al mattino si svolgevano lavori di gruppo per trovare soluzioni innovative. Il pomeriggio, invece, veniva dedicato alle attività di svago per ragazzi“.
Un progetto che si è rivelato migliore di tutti, permettendo a Giulia e al suo team di poter partecipare all’Eusalp di Milano lo scorso novembre. L’obiettivo dell’evento milanese era di ridurre l’impatto negativo che si ha sulla biodiversità presente nelle Alpi attraverso metodi innovativi.
Purtroppo non è arrivata una seconda vittoria, ma questo non cambia il punto di vista della professoressa Cottura: “Siamo molto orgogliosi dei nostri studenti. Abbiamo capito che dobbiamo cambiare metodo di studio con questa generazione. Dobbiamo intraprendere una strada nuova. Non è automatico, però abbiamo capito che dobbiamo adeguarci. Stiamo investendo del tempo e delle risorse, ma con entusiasmo. La soddisfazione più bella è stata la loro felicità quando hanno saputo di partecipare a questi concorsi“.
L’ESPERIENZA A CUORGNÈ E MILANO
Bravissime. Siete il futuro della valle.