di ANDREA MUSACCHIO
SANT’AMBROGIO DI TORINO – Nella notte tra il 26 e il 27 maggio, sono state rubate circa 720.000 api (dodici famiglie pronte alla produzione, ndr) nell’apiario di Sant’Ambrogio. Una notizia che sa dell’incredibile, in quanto siamo prossimi al mese di giugno e, come viene sottolineato all’interno dell’ambiente, è piuttosto anomalo subire furti in questo periodo dell’anno.
Per questo non si dà pace Rajan Craveri, proprietario delle arnie rubate la scorsa notte e il primo a dare notizia dell’accaduto sui social. “Giovedì mattina mi sono recato all’apiario e ho trovato solamente le panchine dov’erano appoggiate le arnie – spiega sconsolato – Sul prato sono ancora visibili le strisce lasciate dalle ruote del camion, utilizzato per compiere il furto. Nell’ambiente sapevamo che c’erano dei ladri in giro, ma pensavo che, lasciando il codice dell’apiario, si sarebbero intimoriti. Fortunatamente mi hanno rubato solo queste arnie. Non è la prima volta che mi capita“.
Un danno economico importante, specie considerando la difficile primavera per i tanti apicoltori. “Questa mattina ho fatto denuncia – prosegue Rajan – Per noi, che siamo un’azienda molto piccola, si tratta di una brutta botta. E’ stata una stagione molto difficile, dove non è stato prodotto miele. Perdere così tante api dopo una stagione non produttiva è difficile da accettare. Per diverse ragioni non siamo riusciti ad attivare l’assicurazione, soprattutto perché dovevamo nutrire prima le api. Abbiamo deciso di dirottare in questo modo le nostre risorse economiche”.
Dopo la triste scoperta, Rajan ha deciso di informare tutti i suoi colleghi del furto. Un modo per allertare la comunità certo, ma soprattutto per spronare chi sta pensando se attivare l’assicurazione o meno. Infine, per tamponare il danno economico, si sta valutando se iniziare una raccolta fondi. Per chi volesse aiutare Rajan a ricostruire l’apiario può lasciare un contributo clicca qui.
ma una qualche accidente non arriva mai a questi spregevoli individui ?
Mi dispiace 🙁
Si si certo, ora è così che si fanno i soldi
rubando dieci arnie non si fanno i soldi, ma si crea un danno dieci volte maggiore all’apicoltore che ha subito il furto in quanto in questo periodo non si trovano n famiglie da sostituire , quindi l’annata produttiva di 10 arnie è anada completamente persa.
Auguro al ladro di diventare alergico al veleno delle api , prima io poi verrà punto ed avrà la sua giusta punizione, poichè non avrà quella degli uomini
Speriamo che trovino questi loschi individui e soprattutto non restino impuniti, come accade solitamente…….