CAPRIE – Terminata la fase di reinserimento nell’ambiente naturale, sono stati liberati nella zona dei 5 Laghi di Ivrea i quattro piccoli Caprioli che, circa un anno fa, erano stati portati da alcuni cittadini al CANC, il Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università, convenzionato con il Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino. La liberazione è avvenuta sulle sponde del lago Pistono, nel territorio del Comune di Montalto Dora, in un ambiente idoneo al loro sostentamento naturale e di notevole valenza naturalistica.
In alcuni casi i piccoli Caprioli erano stati sottratti inconsapevolmente alle cure della mamma, mentre in altri casi erano stati raccolti in evidente difficoltà. I piccoli erano giunti al Centro che ha sede a Grugliasco verso la fine del maggio 2015 e, grazie alle cure dei veterinari del CANC, erano cresciuti sani in una piccola area circoscritta.
Dopo aver superato i cinque mesi di età, nell’ottobre scorso i piccoli erano stati trasferiti presso un centro di riambientamento a Caprie, in Valle di Susa, in una vasta area recintata dove hanno potuto acquistare il tipico comportamento della specie, contraddistinto da una elevata diffidenza nei confronti dell’uomo. Il centro di riambientamento di Caprie è anch’esso convenzionato con il Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino. Alla piccola “truppa” di cuccioli di Capriolo si era aggiunta nei mesi scorsi una femmina adulta, che era stata trasportata ferita al CANC, era gravida e ha partorito con successo durante il periodo di cura. Una volta guarita, la femmina ha fatto da mamma putativa anche ai piccoli non suoi. Trascorsi ulteriori sette mesi di relativa pace nell’area recintata, i Caprioli sono stati catturati stamani e liberati intorno al lago Pistono.
All’operazione di stamani a Caprie era presente la Consigliera metropolitana delegata all’ambiente e alla tutela della fauna e della flora, Gemma Amprino, che ha incontrato in loco alcuni studenti del Corso di Laurea in produzioni e Gestione degli animali in allevamento e selvatici della Facoltà di medicina veterinaria dell’Università di Torino, accompagnati dal docente professor Giuseppe Quaranta.
La Consigliera Amprino si è poi recata al lago Pistono di Montalto Dora per seguire da vicino le operazioni di liberazione degli animali, completate con successo dagli agenti faunistico-ambientali del Servizio Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana.
“È stata un’esperienza interessante ed emozionante, che mi ha consentito di apprezzare una volta di più la professionalità del nostro personale. – ha commentato la Consigliera Amprino – Sono abbastanza frequenti i casi di cittadini che si rivolgono al Servizio Tutela Fauna e Flora o ai veterinari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco per consegnare piccoli di Capriolo o di altri mammiferi selvatici rinvenuti in zone rurali o montane”. “E’ bene sottolineare che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di animali abbandonati dai genitori. – prosegue la Consigliera metropolitana delegata alla tutela della fauna e della flora – I piccoli non devono essere sottratti alle cure della mamma, che spesso si aggira nei paraggi dei luoghi in cui i piccoli vengono avvistati. Si deve intervenire solo quando i cuccioli sono in evidente difficoltà o sono feriti. Quando non sono in difficoltà, prelevarli significa compromettere la loro capacità di vivere nell’ambiente naturale, perché si rischia di innescare il meccanismo dell’imprinting: quegli animali perdono il loro naturale timore dell’uomo e ne possono assorbire l’odore, con il risultato di essere respinti dai loro simili, mamme comprese”.
La Consigliera Amprino ricorda che “la Città Metropolitana, grazie al progetto Salviamoli Insieme, garantisce un importante presidio sul territorio per la tutela della fauna selvatica. Ma si tratta appunto di un servizio da allertare solo in caso di effettiva necessità, perché le consegne improprie di piccoli animali ai nostri agenti comportano un aggravio di lavoro e di costi. Questi animali devono essere ricoverati presso centri di riabilitazione e riambientamento convenzionati con la Città Metropolitana (nei quali si cerca di farli tornare alla loro naturale “selvaticità”) e successivamente liberati nel corso di operazioni complesse e delicate, eseguite da personale specializzato”.
A CHI RIVOLGERSI QUANDO SI RINVENGONO ANIMALI FERITI O IN DIFFICOLTA’: IL PROGETTO “SALVIAMOLI INSIEME” DELLA CITTA’ METROPOLITANA
– Città Metropolitana di Torino-Servizio Tutela della Fauna e della Flora, corso Inghilterra 7, Torino, telefono 011-8616987, cellulare 349-4163347; dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 14,30, il venerdì dalle 9 alle 13
– Centro Animali Non Convenzionali dell’Ospedale Veterinario della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Torino, largo Braccini 2, Grugliasco, telefono accettazione 011-6709053 e 366-6867428. In orario notturno l’accesso avviene dal numero civico 44 di via Leonardo da Vinci.
IL LAGO PISTONO, UN TESORO AMBIENTALE ALLE PORTE DI IVREA
Il lago Pistono , dove sono stati liberati i Caprioli riambientati a Caprie, è situato in una conca scavata dal ritiro di un ghiacciaio del Pleistocene, il quale ha dato origine anche ai restanti quattro laghi della zona (Sirio, Nero, di Campagna e San Michele). Oggi il lago Pistono è alimentato dal Rio Montesino, mentre sull’estremo lato ovest si trova un canale artificiale, atto ad alimentare quello che un tempo era il mulino del paese. Il flusso d’acqua uscente è regolato da una piccola diga. L’intero lago è circondato da un itinerario immerso nella natura, percorribile a piedi o in bicicletta. Sul lato est è presente il bar ristorante “La Monella”. Sul lato nord del lago, in cima ad una collina collina, spicca la mole del Castello di Montalto Dora, che si riflette sullo specchio d’acqua sottostante.